Microinquinanti: il Consiglio federale auspica ulteriori misure su base volontaria

Berna, 16.06.2017 - I microinquinanti costituiscono oggigiorno una delle maggiori sfide per la protezione delle acque in quanto possono provocare danni agli organismi acquatici già in basse concentrazioni. Al riguardo, il Consiglio federale e il Parlamento hanno già adottato diverse misure. Il 16 giugno 2017, il Consiglio federale ha approvato il rapporto «Massnahmen an der Quelle zur Reduktion von Mikroverunreinigungen in den Gewässern» in adempimento al postulato del consigliere agli Stati Claude Hêche. Il rapporto illustra i miglioramenti ottenuti e contempla le possibilità in vista di ulteriori passi.

I microinquinanti sono sostanze presenti nelle acque in concentrazioni molto basse. Si tratta di prodotti chimici, metalli pesanti e altre sostanze problematiche che possono ripercuotersi sulla salute dell’uomo e degli animali come pure sull’ambiente. Fra l’altro, i microinquinanti si infiltrano nelle acque o vi giungono attraverso le canalizzazioni. L’agricoltura, le economie domestiche, l’industria e l’artigianato costituiscono le fonti d’immissione principali. Il Consiglio federale e il Parlamento hanno già adottato le seguenti misure:

  • il potenziamento di impianti di depurazione al fine di eliminare i microinquinanti;
  • l’elaborazione di un piano d’azione nazionale volto a ridurre i rischi legati ai prodotti fitosanitari e a incentivarne l’utilizzazione sostenibile;
  • il trattamento delle acque di scarico delle vie di comunicazione;
  • il risanamento di siti contaminati.

Le misure elencate forniscono un contributo importante alla riduzione dell’’inquinamento delle acque.

Il Consiglio federale emana raccomandazioni

In adempimento al postulato Hêche (12.3090), il Consiglio federale ha approvato il 16 giugno 2017 il rapporto «Massnahmen an der Quelle zur Reduktion von Mikroverunreinigungen in den Gewässern» in cui spiega come intenda rafforzara alla fonte le misure contro i microinquinanti, in collaborazione con i Cantoni, le associazioni del settore, la ricerca e l’economia privata. In particolare, raccomanda di attuare con coerenza le norme in vigore e, nell’ambito del quadro vigente, di promuovere ulteriormente l’utilizzazione e lo smaltimento ecocompatibili dei prodotti inquinanti, ad esempio i farmaci o i pesticidi. Al contempo il Consiglio federale guarda con favore agli sforzi intrapresi dall’economia privata e dalle associazioni del settore volti a sviluppare ulteriormente le informazioni sui prodotti rilevanti in termini ambientali. In tal ambito, suggerisce di dare più spazio alla protezione delle acque nei corsi di formazione e di formazione continua che i settori e le relative associazioni organizzano per il loro personale specializzato.

Occorrono inoltre migliori conoscenze delle immissioni di sostanze provenienti dalle aziende sanitarie dall’industria e dall’artigianato e vanno esaminate le eventuali misure da adottare. A tal fine si intende sfruttare soprattutto le attività correnti delle associazioni del settore. Il Consiglio federale ha incaricato i dipartimenti interessati a rafforzare i loro sforzi tenendo conto dei mezzi disponibili.


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Michael Schärer, divisione Acque, Ufficio federale dell’ambiente, UFAM, tel. +41 58 464 79 43



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