Promozione delle tecnologie ambientali: il Consiglio federale approva il rapporto 2012–2016

Berna, 11.04.2018 - Nel periodo 2012–2016, la Confederazione ha investito 19,9 milioni di franchi nella promozione di 133 progetti di sviluppo di tecnologie ambientali. Le innovazioni scaturite dai progetti sostenuti hanno consentito di ridurre il carico ambientale in numerosi settori e di rendere più efficiente l’uso delle risorse da parte delle aziende. Il Consiglio federale ha approvato l’11 aprile 2018 il rapporto «Promozione delle tecnologie ambientali 2012–2016».

In numerosi settori, l’impiego di risorse naturali supera la capacità di rigenerazione degli ecosistemi. Le innovazioni rispettose dell’ambiente e a basso consumo di risorse forniscono un importante contributo alla soluzione dei problemi ecologici e accelerano il passaggio a un’economia sostenibile ed efficiente nell’uso delle risorse. Secondo la legge sulla protezione dell’ambiente (LPAmb) la Confederazione può promuovere lo sviluppo di impianti e procedimenti volti a ridurre il carico ambientale. Il rapporto approvato dal Consiglio federale l’11 aprile 2018 informa sulle attività del periodo 2012–2016.

Sostegno a numerosi progetti
Fra il 2012 e il 2016 la Confederazione ha investito 19,9 milioni di franchi nella promozione di 133 progetti. Il 75 per cento degli aiuti finanziari è stato utilizzato per progetti pilota e di dimostrazione nei settori rifiuti, riciclaggio e cicli delle materie prime, acque, biodiversità, protezione dell’aria, prevenzione dei pericoli, lotta contro l’inquinamento fonico, clima nonché suolo e siti contaminati. In tal modo è stato ad esempio sviluppato un nuovo legante per stabilizzare il suolo nei progetti di costruzione, il quale consente di riutilizzare ben due tipi di rifiuti: la cenere di legna e il fango di lavaggio della ghiaia. L’app Flora Helvetica consente invece di determinare con maggiore facilità le piante e di conservare e promuovere la diversità delle specie. Un procedimento ottimizzato e la costruzione di un nuovo grande impianto di trattamento consentono di recuperare la maggior parte dei metalli dalle scorie prodotte dagli IIRU, sfruttando quindi il relativo potenziale. Inoltre è stata sviluppata una tecnica che prevede l’utilizzo di moduli in resina nella depurazione dell’acqua piovana proveniente dagli insediamenti urbani. Altri esempi sono illustrati in dettaglio nel rapporto.

Con il rimanente 25 per cento degli aiuti finanziari sono stati sostenuti progetti volti a migliorare l’uso efficiente delle risorse e a rafforzare la competitività dell’economia svizzera. La rete Reffnet.ch, ad esempio, è stata ideata in particolare per sostenere le aziende che desiderano rendere più efficiente l’uso delle proprie risorse. Le esperienze fatte mostrano che il consumo di energia e di materiale offre ancora significativi potenziali di risparmio.

Ulteriore sviluppo della promozione delle tecnologie ambientali
Dall’inizio della promozione delle tecnologie ambientali 20 anni fa, la Confederazione ha accordato un sostegno a 545 progetti per un importo totale pari a circa 62 milioni di franchi. L’inquinamento a livello nazionale e internazionale rimane tuttavia un problema serio. La promozione delle tecnologie ambientali viene proseguita affinché possa contribuire anche in futuro alla conservazione di un ambiente intatto. In tal senso è stato chiesto al Parlamento di stanziare per il periodo 2019–2023 un credito d’impegno pari a 22 milioni. L’11 aprile 2018, il Consiglio federale ha inoltre deciso misure volte ad aumentare la quota di restituzione. L’obbligo di restituzione sussiste soltanto per i progetti che vantano un successo commerciale (cfr. riquadro).

Aumento della quota di restituzione
La promozione delle tecnologie ambientali prevede l’obbligo di restituzione in caso di commercializzazione del progetto. Ciò significa che devono essere rimborsati secondo gli utili realizzati i contributi federali concessi a progetti che hanno ottenuto un successo dal punto di vista commerciale. Dal 2003 a oggi, i rimborsi diretti ammontano a circa un milione di franchi. L’11 aprile 2018, il Consiglio federale ha deciso misure volte ad aumentare la quota di restituzione. I progetti che beneficiano di aiuti finanziari superiori dovranno quindi restituire alla Confederazione una quota maggiore sugli utili ottenuti. Gli importi restituiti dovranno inoltre essere riutilizzati per la promozione di tecnologie ambientali. Non saranno invece soggetti all’obbligo di restituzione i progetti i cui risultati sono messi gratuitamente a disposizione della popolazione. L’utilità economica dei progetti realizzati deriva soprattutto dagli effetti che le tecnologie ambientali hanno sull’economia nazionale, ad esempio attraverso la riduzione dei costi infrastrutturali, operativi o sanitari.


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Daniel Zürcher, sezione Innovazione, UFAM, tel. +41 79 593 30 35



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