Protezione del clima: il Consiglio federale approva l’accordo tra la Svizzera e il Perù

Berna, 14.10.2020 - Nella sua seduta del 14 ottobre 2020, il Consiglio federale ha approvato l’accordo tra Svizzera e Perù che crea le condizioni quadro per compensare una parte delle emissioni di CO2 della Svizzera con la realizzazione di progetti in Perù. Si tratta del primo accordo di questo tipo nell’ambito dell’Accordo di Parigi sul clima. La Svizzera assume così un ruolo pionieristico a livello internazionale, poiché crea uno standard per i progetti internazionali in materia di clima che soddisfano severi requisiti di protezione dell’ambiente e rispettano anche le norme internazionali a tutela dei diritti umani.

Nell’ambito dell’Accordo di Parigi sul clima, la Svizzera si è impegnata a ridurre della metà entro il 2030 le sue emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990. Il nostro Paese raggiungerà questo obiettivo soprattutto con misure adottate sul territorio nazionale. Tuttavia, l’Accordo di Parigi consente agli Stati di compensare le proprie emissioni anche con la realizzazione di progetti climatici all’estero. Gli Stati possono infatti computare al loro obiettivo nazionale la riduzione delle emissioni ottenuta all’estero.

L’accordo tra la Svizzera e il Perù, approvato dal Consiglio federale nella sua seduta del 14 ottobre 2020, vede per la prima volta due Stati trovare un’intesa sull’attuazione concreta di questi meccanismi di mercato secondo l’articolo 6 dell’Accordo di Parigi.

Riduzioni delle emissioni di CO2: prevenire i doppi conteggi

L’accordo raggiunto con il Perù è il primo nel suo genere a livello mondiale. Obbliga infatti entrambe le parti contraenti ad applicare un metodo che impedisca il doppio conteggio delle riduzioni delle emissioni ottenute. Inoltre, definisce condizioni quadro chiare per il trasferimento internazionale delle riduzioni e il loro riconoscimento da parte della Svizzera e del Perù. L’accordo ha anche un carattere pionieristico, in quanto stabilisce criteri volti a garantire che i progetti climatici siano ecocompatibili, sostenibili e rispettosi dei diritti umani. Secondo l’accordo, non deve sussistere alcun sospetto di violazione dei diritti umani o della legislazione nazionale, nel qual caso il trasferimento delle riduzioni delle emissioni dal progetto in questione verrebbe immediatamente sospeso. Questi criteri sono continuamente monitorati per tutta la durata dei progetti climatici.

La presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga e la ministra dell’ambiente peruviana Kirla Echegaray Alfaro firmeranno l’accordo il 20 ottobre 2020 nel quadro di una videoconferenza.


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Franz Perrez, ambasciatore, capo della divisione Affari internazionali, UFAM, tel. +41 58 462 93 23


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