Deflussi residuali: non ancora risanato un terzo delle captazioni d’acqua

Berna, 30.06.2015 - I corsi d’acqua possono svolgere le loro molteplici funzioni naturali soltanto se i deflussi residuali sono sufficienti. Secondo la legge sulla protezione delle acque, i Cantoni avrebbero dovuto risanare entro fine 2012 tutti i tratti con deflussi residuali a valle di captazioni d’acqua autorizzate prima del 1992. La maggior parte dei Cantoni è tuttavia ancora in ritardo con i lavori: soltanto sei hanno finora attuato integralmente le prescrizioni legali stabilite nel 1992. Numerosi Cantoni hanno annunciato altri ritardi.

I deflussi residuali a valle delle centrali idroelettriche devono essere sufficienti per garantire le molteplici funzioni naturali delle acque, siano esse di habitat per la flora e la fauna, di elementi del paesaggio o di alimentazione delle acque sotterranee. Tre anni dopo la scadenza del termine stabilito dalla legge (cfr. riquadro) sono stati risanati soltanto due terzi delle captazioni di centrali idroelettriche. Dei 1000 risanamenti necessari ne devono ancora essere realizzati 350. È quanto si evince da un'inchiesta dell'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM) presso i Cantoni, i quali sono responsabili dell'attuazione della legge sulla protezione delle acque. Nonostante la legge preveda un procedimento per tappe (rilevamento delle captazioni, individuazione delle captazioni da risanare ecc.) e un ampio orizzonte temporale (20 anni) per la realizzazione dei lavori, i Cantoni non hanno attribuito a questo compito la dovuta priorità. Nell'interesse dei corsi d'acqua e degli spazi vitali e delle biocenosi che vi dipendono, la Confederazione esorta periodicamente le autorità competenti a terminare quanto prima i risanamenti.

Ritardi nei risanamenti: notevoli differenze tra i Cantoni

L'inchiesta dell'UFAM sullo stato del risanamento dei deflussi residuali a fine 2014 ha evidenziato la seguente situazione:

  • soltanto i Cantoni di Basilea-Campagna e Ginevra hanno concluso i risanamenti entro il termine stabilito dalla legge (fine 2012), mentre quelli di Soletta e Uri hanno portato a termine i propri lavori entro fine 2014. Nei Cantoni di Appenzello Interno e Sciaffusa non vi sono captazioni d'acqua soggette all'obbligo di risanamento;
  • i Cantoni più in ritardo sono quelli di Friburgo, Zurigo, Appenzello Esterno, Lucerna, Vallese, Basilea-Città e Giura. In questi Cantoni è stato risanato meno del 60 per cento dei tratti con deflussi residuali;
  • i Cantoni di Argovia, Ticino, Vaud, Zugo, Berna, Nidvaldo, Turgovia e dei Grigioni presentano ritardi inferiori, in quanto hanno già effettuato tra il 60 e il 90 per cento dei risanamenti;
  • i Cantoni di Glarona, Obvaldo, San Gallo e Svitto hanno risanato oltre il 90 per cento dei tratti con deflussi residuali;
  • come già nel 2012, il Cantone di Neuchâtel non ha fornito alcuna risposta.

L'inchiesta mostra anche che nell'indagine svolta nel 2012 molti Cantoni avevano sottovalutato il tempo richiesto dalla realizzazione dei lavori di risanamento dei deflussi residuali. I Cantoni prevedono ora di portare a termine il 95 per cento dei risanamenti entro fine 2017.

 

RIQUADRO
Risanare in un quadro economicamente sopportabile

Dal 1992, a valle delle captazioni d'acqua volte in particolare all'utilizzo della forza idrica devono essere garantite quantità di deflussi residuali sufficienti negli alvei. Per i prelievi autorizzati prima del 1992, questa disposizione si applica soltanto se la relativa concessione è rinnovata. Nel frattempo, i tratti con deflussi residuali esistenti devono essere risanati nella misura in cui ciò sia economicamente sopportabile. Il deflusso residuale appropriato per ogni corso d'acqua e ogni luogo di prelievo è definito dai Cantoni, i quali determinano nel quadro di una valutazione economica sia influsso del risanamento sulla produzione che le ripercussioni sui costi e sui ricavi. Il termine per la conclusione dei risanamenti dei deflussi residuali è stato fissato nella LPAc a fine 2012.

I Cantoni sono responsabili dell'attuazione dei risanamenti e devono farsi carico dei relativi costi. Secondo la legge federale sulla protezione della natura e del paesaggio (LPN), la Confederazione partecipa finanziariamente a misure di risanamento supplementari in paesaggi e biotopi iscritti in un inventario.


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