Canicola e siccità in Svizzera: il punto sul pericolo d’incendio di boschi, stato delle acque e ozono

17.07.2015 – La Svizzera è attualmente stretta nella morsa della canicola. L’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) risponde alle domande più frequenti sul pericolo d’incendio di boschi e sullo stato attuale dell’aria e delle acque.

Il raffronto della situazione attuale con quella dell'estate canicolare 2003 mette in evidenza alcune differenze: il 2003 era stato eccezionalmente caldo e secco già nel primo semestre dell'anno. Per mesi si sono registrate temperature molto elevate (da metà aprile a fine agosto le temperature dell'aria sono state quasi sempre nettamente superiori alla media pluriennale) e non ha praticamente mai piovuto. Al nord delle Alpi la siccità è durata da febbraio a settembre, mentre a sud delle Alpi da gennaio a fine ottobre. Durante questi periodi sono cadute su gran parte della Svizzera quantità di pioggia pari soltanto alla metà delle quantità medie.

L'inizio dell'estate 2015 è stato invece molto piovoso. La Svizzera ha vissuto un mese di giugno nel complesso caldo e piovoso. La canicola è cominciata a inizio luglio, ma il tempo è molto caldo e soleggiato solo da due o tre settimane, salvo qualche interruzione. Precipitazioni su ampia scala non si registrano da metà giugno. Tuttavia, grazie alle piogge cadute in primavera, la situazione iniziale è decisamente migliore di quella del 2003.

Le portate di numerosi corsi d'acqua dell'Altipiano, del Giura e del Ticino segnano valori inferiori alla media stagionale. In particolare nell'Altipiano, alcuni corsi d'acqua di piccole e medie dimensioni presentano una situazione di magra. I corsi d'acqua alimentati dai ghiacciai registrano nella maggior parte dei casi livelli nella media. I livelli delle acque sotterranee presentano valori nella media, con una tendenza al ribasso. Un eventuale peggioramento della siccità dipenderà dalle condizioni meteorologiche delle prossime settimane.

La siccità comporta soprattutto un pericolo d'incendio di boschi molto elevato in ampie zone della Svizzera. Numerosi Cantoni hanno già adottato misure, come ad esempio l'emanazione di divieti di accendere fuochi all'aperto. Si invita la popolazione a seguire scrupolosamente le indicazioni delle autorità locali. L'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM) e i Cantoni monitorano attentamente la situazione.

Inoltre, a seguito della siccità possono essere emanate delle restrizioni relative all'utilizzo di acqua.

Per quanto concerne l'ozono, la situazione è simile agli scorsi anni: al nord delle Alpi i valori non sono estremamente elevati, mentre lo sono in Ticino. Il vento contribuisce tuttavia a ripartire le sostanze inquinanti e a impedire un aumento estremamente elevato dei valori di ozono. Nel 2003, vento e temporali sono stati scarsi.

1. Quanto tempo ci vuole, dopo un periodo siccità, prima che la situazione torni alla normalità?

Dipende dall'evoluzione delle condizioni meteorologiche. In generale, per compensare un deficit idrico nei suoli e nelle acque sotterranee occorre una fase più lunga con precipitazioni periodiche e abbondanti. Anche il pericolo d'incendio di boschi può essere arginato soltanto da precipitazioni persistenti.

2. Il pericolo d'incendio di boschi è elevato?

Attualmente il pericolo d'incendio di boschi è molto forte in numerosi Cantoni. Molti di essi hanno già adottato misure, quali l'emanazione di divieti di accendere fuochi all'aperto. Si invita la popolazione a seguire scrupolosamente le istruzioni delle autorità locali.

Maggiori informazioni sulla situazione attuale di pericolo d'incendio di boschi in Svizzera e nel Principato del Liechtenstein come pure consigli di comportamento sono pubblicati sul sito www.pericolo-incendio-boschi.ch. Si esorta la popolazione alla massima prudenza nell'accendere fuochi all'aperto.

3. Quali sono le ripercussioni delle temperature elevate e delle portate basse sui corsi d'acqua?

L'attuale temporaneo periodo con forte irraggiamento solare ha causato un aumento delle temperature delle acque, che nei corsi d'acqua dell'Altipiano registrano attualmente temperature nettamente superiori alla media stagionale. Presso alcune stazioni di misurazione sono state registrate anche nuove massime per il mese di luglio o addirittura dei massimi assoluti (serie di dati di 30-40 anni). I fiumi alimentati dall'acqua di scioglimento delle nevi e dei ghiacciai restano invece in generale più freschi. Temperature molto elevate delle acque possono avere effetti nefasti sui pesci, quali sintomi da stress e una maggiore propensione alle malattie. Nei corsi d'acqua con poca acqua la temperatura può salire rapidamente soprattutto in assenza di ombra, come quella creata in particolare dalla vegetazione riparia. Se le temperature salgono fortemente, le autorità cantonali competenti possono adottare misure specifiche, come ad esempio il trasferimento temporaneo dei pesci in fiumi che presentano quantità d'acqua maggiori. Le temperature elevate dell'aria non influiranno o influiranno soltanto in misura molto esigua sulle temperature delle acque sotterranee.

4. Qual è lo stato dei livelli delle acque dei fiumi?

I livelli e le portate degli specchi e dei corsi d'acqua svizzeri si situano attualmente al di sotto della media stagionale. In particolare nell'Altipiano, numerosi di corsi d'acqua di piccole e medie dimensioni registrano livelli di magra, mentre altri possono addirittura seccare in alcuni tratti. Tuttavia, anche grandi corsi d'acqua, come ad esempio l'Aare, la Limmat e la Reus, segnano attualmente portate molto basse. I livelli delle acque potrebbero scendere ulteriormente nei prossimi giorni, anche se un temporaneo aumento dei livelli delle acque di corsi d'acqua di piccole e medie dimensioni è da prevedere nelle zone interessate da temporali. Pertanto, la situazione di magra non peggiorerà. Nelle Alpi, i fiumi alimentati dai ghiacciai registrano nella maggior parte dei casi portate nella media stagionale. Lungo la Massa (VS) come pure nel corso superiore del Rodano, le portate sono addirittura superiori a causa dell'intenso scioglimento dei ghiacciai. Di regola, i corsi d'acqua di piccole e medie dimensioni (non alimentati da ghiacciai) reagiscono più rapidamente all'assenza di precipitazioni e alle variazioni di temperatura.

5. In quale misura la canicola influisce sui ghiacciai in Svizzera?

A causa delle temperature molto elevate, dalla fine di giugno i ghiacciai svizzeri si stanno sciogliendo anche ad alta quota, tra i 2800 e i 3000 metri. Il grande ghiacciaio dell'Aletsch, il flusso di ghiaccio più grande delle Alpi, è privo di neve al di sopra della Konkordiaplatz. Nelle scorse settimane la canicola ha fatto sudare non poco i giganti di ghiaccio delle Alpi. Le perdite di massa sono state particolarmente rilevanti: come dimostrato dalle misurazioni, il grande ghiacciaio dell'Aletsch e il ghiacciaio del Rodano hanno perso negli ultimi giorni tra gli 8 e i 12 cm al giorno di spessore di ghiaccio. Questo intenso scioglimento dei ghiacciai proseguirà nelle prossime settimane. Si può già dire che, a causa dell'estate torrida, il 2015 sarà un anno che registrerà una forte perdita per i ghiacciai. Nell'estate canicolare 2003, i ghiacciai svizzeri hanno perso il tra il 3 e il 5 per cento delle loro masse. Un eventuale raggiungimento dei tassi di scioglimento registrati nel 2003 dipenderà dalle condizioni meteorologiche di agosto e settembre.

6. In Svizzera sussiste il rischio di scarsità d'acqua?

In quanto serbatoio d'acqua d'Europa, la Svizzera dispone di elevate riserve d'acqua. L'80 per cento dell'acqua potabile è ricavato dalle acque sotterranee, che reagiscono alla siccità solo a distanza di settimane o mesi. Non vi è quindi da temere una scarsità d'acqua di proporzioni nazionali. Tuttavia, queste riserve idriche verranno utilizzate in modo intensivo, sia per coprire il fabbisogno di acqua potabile che quello di acqua non potabile (p. es.: per l'irrigazione delle coltivazioni, per la produzione energetica, per il tempo libero e il ristoro oppure per lo smaltimento delle acque di scarico). Una situazione di siccità prolungata può comportare restrizioni dell'utilizzo di corsi d'acqua di piccole e medie dimensioni oppure spingere i Cantoni e i Comuni a emanare divieti e appelli per un uso parsimonioso dell'acqua.  

Una pianificazione lungimirante dell'utilizzo delle risorse idriche da parte dei Cantoni può consentire di prevenire conflitti riguardanti i prelievi d'acqua e garantire le funzioni naturali delle acque, ad esempio quale spazi vitali per pesci e altri organismi acquatici.

7. I periodi di siccità sono favoriti dal riscaldamento climatico?

Come si evince dalle più recenti scoperte scientifiche, in futuro sono da prevedere periodi più frequenti di siccità estiva e un numero crescente di casi di penuria d'acqua a livello regionale (Programma nazionale di ricerca 61). La Confederazione sta elaborando, in collaborazione con i Cantoni e le associazioni professionali, delle raccomandazioni per la gestione delle risorse idriche. Nel quadro del piano d'azione Adattamento ai cambiamenti climatici si stanno attualmente sviluppando, in alcuni progetti pilota, soluzioni per la gestione delle situazioni di penuria d'acqua e di siccità. Tra queste vi sono ad esempio l'elaborazione di carte relative alla penuria d'acqua per i bacini imbriferi dei laghi, l'informazione agli agricoltori in merito a colture adeguate e a metodi d'irrigazione parsimoniosi come pure la creazione di una rete di misurazione e di un sistema d'informazione sull'umidità del suolo.

8. Qual è lo stato attuale dell'inquinamento da ozono?

I periodi soleggiati e senza vento causano un aumento dei carichi di ozono. In molti luoghi si registrano valori superiori ai limiti stabiliti dall'ordinanza contro l'inquinamento atmosferico, che stabiliscono la soglia di inquinamento al di sotto della quale sono esclusi danni alla salute e all'ambiente.

La carta mostra i valori attuali della Rete nazionale d'osservazione degli inquinanti atmosferici (NABEL) e dei servizi di igiene dell'aria delle città e dei Cantoni.

9. I valori attuali dell'ozono sono pericolosi per la salute?

Concentrazioni troppo elevate di ozono possono provocare irritazioni delle mucose (bruciori agli occhi o irritazioni della gola), un aumento dei sintomi legati a malattie delle vie respiratorie come pure una diminuzione della funzione polmonare. In genere questi effetti cessano quando l'inquinamento da ozono diminuisce. Per ridurre queste ripercussioni sulla salute, l'UFAM raccomanda di evitare sforzi fisici intensi o attività sportive durante le ore della giornata in cui l'inquinamento è maggiore, ossia da mezzogiorno fino in serata. Queste attività andrebbero effettuate di preferenza il mattino, quando i valori dell'ozono sono più bassi. La raccomandazione generale di non uscire di casa quando le concentrazioni di ozono sono elevate è ingiustificata.

10. Quali sono gli effetti dell'ozono su boschi e piante?

Di regola, gli alberi e le piante assorbono l'ozono dagli stomi del fogliame, che può quindi essere danneggiato. Inquinamenti prolungati rappresentano un rischio per la crescita delle piante, i proventi della raccolta e la qualità dei prodotti agricoli. Il regime idrico delle piante è alterato. Associato a temperature elevate, ciò indebolisce ulteriormente le piante.

11. Dove ci si può informare sulla situazione generale di pericolo? Dove si possono trovare dei consigli di comportamento?

Sulla piattaforma Internet www.pericoli-naturali.ch i servizi specializzati della Confederazione forniscono una panoramica attuale dei pericoli naturali, ad esempio il pericolo d'incendio di boschi, la situazione della canicola ma anche i temporali o le piene. Queste informazioni vengono completate con consigli di comportamento a seconda dei casi.

Ulteriori informazioni

Link

Contatto
Ultima modifica 17.07.2015

Inizio pagina

https://www.bafu.admin.ch/content/bafu/it/home/temi/aria/dossier/pericolo-incendio-boschi.html