La conservazione della biodiversità è un compito collettivo. Nelle pagine seguenti «l’ambiente» presenta quattro esempi che ognuno di noi può far propri per favorire gli animali e le piante autoctone e preservare il loro habitat.
Testo di Nicolas Gattlen

© Stiftung Umwelteinsatz
Oggi di persone che fanno del bene alla biodiversità, sia a livello professionale che privato, ce ne sono già tante, ma i loro sforzi non bastano ad arrestarne il declino. La continua perdita di ambienti vitali ha un impatto significativo sulla biodiversità e riduce quindi notevolmente i servizi ecosistemici che la natura fornisce gratuitamente a noi esseri umani. L’obiettivo di accrescere la biodiversità e quindi i benefici per il grande pubblico può tuttavia essere raggiunto con successo solo se a cooperare è la società nel suo complesso: imprenditori, politici, selvicoltori, viticoltori, agricoltori, tour operator, gestori immobiliari, inquilini, appassionati di giardinaggio, consumatori.
Conservare l'elisir di lunga vita
Non tutti noi abbiamo un giardino, un pezzo di foresta, una funzione manageriale o politica, eppure tutti noi possiamo attivarci. La biodiversità è la base della nostra esistenza (v. intervista a Hans Romang, «Più biodiversità per un ambiente più bello da vivere»). La incontriamo nelle situazioni più diverse della nostra vita quotidiana, ne siamo noi stessi parte. E ci dà gioia: chi non si sente meglio dopo una passeggiata in un paesaggio variegato, chi non è affascinato dal volo delle libellule su un idilliaco laghetto, chi non gode del canto degli uccelli al mattino? Preservare questo elisir di lunga vita per le generazioni future è un compito collettivo. Tutti noi possiamo integrare la biodiversità nelle nostre decisioni. E ogni azione conta!
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Ultima modifica 06.03.2019