Emissioni di CO2: l’obiettivo di riduzione mancato nel 2014 causa l’aumento della tassa nel 2016

Berna, 03.07.2015 - Nel 2014 le emissioni di CO2 generate da combustibili fossili in Svizzera non sono state ridotte in misura sufficiente e l’obiettivo di riduzione non è pertanto stato raggiunto. Secondo quanto previsto dall’ordinanza sul CO2, il prossimo anno la relativa tassa applicata ai combustibili passerà dagli attuali 60 a 84 franchi per tonnellata di CO2. In tal modo si rafforza l’incentivo a passare dall’impiego di combustibili fossili a quello di energie rinnovabili. La maggior parte dei proventi della tassa sul CO2 ridistribuita alla popolazione e all’economia.

Nel quadro del Protocollo di Kyoto, la Svizzera si è impegnata a ridurre entro il 2020 del 20 per cento rispetto al 1990 le emissioni di gas serra. Secondo la legge sul CO2, che attua tale impegno, la riduzione deve essere realizzata in Svizzera. Nel nostro Paese il 40 per cento circa dei gas serra è generato da combustibili fossili quali l'olio da riscaldamento o il gas naturale. Per poter cogliere l'obiettivo di riduzione entro il 2020, il Consiglio federale ha definito nell'ordinanza sul CO2 degli obiettivi intermedi per il 2012, il 2014 e il 2016. Se tali obiettivi non vengono raggiunti, l'anno successivo la tassa sul CO2 viene aumentata dell'importo predefinito.

La tassa sul CO2 rappresenta uno dei principali strumenti della legge sul CO2come pure un incentivo a ridurre i gas serra, dei gas climalteranti, e a utilizzare in misura maggiore vettori energetici neutri o poveri di CO2. Il Consiglio federale ha fissato l'aliquota massima a 120 franchi per tonnellata di CO2.

Fatti e cifre

Dalla statistica del CO2 pubblicata il 3 luglio 2015 dall'Ufficio federale dell'ambiente UFAM si evince che le emissioni di questo gas generate dai combustibili sono sì calate fra il 2013 e il 2014, ma la riduzione non è sufficiente per cogliere l'obiettivo del 76 per cento rispetto al valore del 1990, la soglia da raggiungere per evitare l'aumento dell'aliquota della tassa. Per compensare l'effetto delle oscillazioni annuali delle temperature invernali, i valori relativi alle emissioni sono corretti in base alle condizioni meteorologiche. Poiché le emissioni di CO2 corrette nel 2014 si situano al 78,5 per cento, al 1° gennaio 2016 la tassa passerà dagli 60 a 84 franchi per tonnellata di CO2. Ciò rappresenta un aumento da 16 a 22 centesimi per litro di olio extra leggero e uno da 12 a 17 centesimi per un metro cubo di gas naturale.

Per proteggere l'economia, si esentano dalla tassa sul CO2 le imprese la cui competitività potrebbe essere compromessa. In contropartita, queste si impegnano a ridurre le proprie emissioni o a partecipare allo scambio di quote di emissioni. Di conseguenza, non sono interessate dall'aumento della tassa. Le altre, ossia le imprese che dall’introduzione della tassa, nel 2008, si sono adeguate e hanno ridotto le loro emissioni sono soggette in misura minora alla stessa.

Ripartizione dei proventi

Un terzo dei proventi della tassa sul CO2, o al massimo 300 milioni di franchi, viene utilizzato nel quadro del Programma Edifici per misure di riduzione delle emissioni di CO2negli edifici. Altri 25 milioni confluiscono nel Fondo per le tecnologie, mediante il quale la Confederazione concede fideiussioni che garantiscono i crediti per imprese innovative. Il rimanente dei circa 650 milioni di franchi previsti viene ridistribuito alla popolazione tramite le casse malati e all'economia tramite le casse di compensazione (cfr. Ridistribuzione della tassa sul CO2).

Per i carburanti, la legge sul CO2 prevede due strumenti di riduzione delle emissioni: le prescrizioni in materia di CO2 per le automobili nuove, che a partire dal 2015 possono ancora emettere in media 130 grammi per chilometro, e l'obbligo per gli importatori di carburanti di compensare entro il 2020 il 10 per cento delle emissioni di CO2generate dal traffico con progetti di protezione del clima realizzati in Svizzera. Nel 2014 le emissioni di CO2 dei carburanti sono leggermente diminuite rispetto all'anno precedente (-0,7 %), ma superano ancora dell'11 per cento il valore del 1990.


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