Bruxelles 19.9.2014 – Il 19 settembre 2014 si è tenuta a Bruxelles la sesta tornata negoziale tra Svizzera e Unione europea in vista di un collegamento dei rispettivi sistemi per lo scambio di quote di emissioni di CO2.
Collegamento dei sistemi per lo scambio di quote di emissioni: sesta tornata negoziale tra Svizzera e UE
Le trattative tra Svizzera e Unione europea (UE) per il collegamento dei sistemi per lo scambio di quote di emissioni sono in corso dal 2010 (cfr. riquadro 1). In seguito all'accettazione nel febbraio 2014 dell'iniziativa popolare «Contro l'immigrazione di massa», le trattative erano state sospese per poi essere riprese a livello tecnico a metà maggio 2014.
Nell'ambito di questi colloqui tecnici potrebbe essere concretizzata in particolare la parte dell'accordo concernente gli impianti stazionari (industria a elevata intensità di emissioni). Ancora in sospeso è invece la questione riguardo alla tempistica per l'integrazione degli scambi di quote di emissioni per il traffico aereo. L'UE ha escluso dallo scambio di quote di emissioni fino al 2016 tutti i voli al di fuori dello spazio economico europeo (SEE), compresa dunque anche la Svizzera (cfr. riquadro 2). Quest'anno si terrà la prossima assemblea generale dell'Organizzazione dell'aviazione civile internazionale (OACI), che dovrebbe permettere di decretare misure di mercato su scala globale. Non è ancora stato chiarito come verrà gestito il traffico aereo a partire dal 2017. Al riguardo, le delegazioni svizzera ed europea hanno discusso in maniera approfondita durante la tornata negoziale del 19 settembre 2014 a Bruxelles per arrivare a un accordo nonostante le incertezze esistenti.
La delegazione negoziale dell'UE è stata guidata dal direttore generale della Direzione Generale Azione per il Clima della Commissione europea Jos Delbeke, mentre a capo della delegazione svizzera vi era Bruno Oberle, direttore dell'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM).
Riquadro 1: Collegamento dei sistemi per lo scambio di quote di emissioni
Sia la Svizzera che l'UE gestiscono un sistema per lo scambio delle quote di emissioni (SSQE). Nel quadro di questi sistemi, le imprese interessate sono tenute a cedere un diritto di emissione per ogni tonnellata di CO2 emessa. All'interno di ogni sistema, questi diritti di emissione sono negoziabili. L'obiettivo è di ridurre i gas serra nelle imprese con i costi più bassi. Il sistema per lo scambio di quote di emissioni in Svizzera poggia sulla legge sul CO2 ed è ampiamente compatibile con il sistema di scambio di quote europeo.
Un collegamento dei due sistemi consentirà alle imprese svizzere di operare in quanto offerenti e acquirenti di diritti di emissione su un mercato più grande e più liquido. Ciò consentirà di limitare al minimo anche possibili rischi di distorsione della concorrenza tra le imprese svizzere interessate e le loro concorrenti europee.
Riquadro 2: Panoramica «Stop the clock»
Nell'aprile 2014, l'UE ha deciso di escludere dal proprio SSQE i voli extraeuropei (ossia i voli con partenza o arrivo al di fuori dell'Unione europea o dello Spazio economico europeo) fino al termine dell'assemblea generale dell'OACI prevista nell'autunno 2016 («stop the clock»). All'assemblea generale dell'OACI verrà definita e stabilita l'introduzione di una misura globale basata sul mercato a partire dal 2020. Il relativo calendario è stato presentato dall'assemblea generale dell'OACI nell'autunno 2013. Fino all'autunno 2016 o fino all'auspicato collegamento dei SSQE, sono esclusi dallo scambio anche i voli da e verso la Svizzera
Indipendentemente dal risultato dell'assemblea generale dell'OACI, nell'autunno 2016 l'UE prenderà una decisione in merito al traffico aereo nell'UE almeno fino all'adozione di una misura globale. Al momento non è ancora chiaro come si svolgerà l'integrazione del traffico aereo dell'UE da gennaio 2017.
Informazioni supplementari
Ufficio federale dell'ambiente (UFAM), sezione Media: medien@bafu.admin.ch;
tel.: +41 (0)58 462 90 00
Ultima modifica 01.10.2018