Il Consiglio federale istituisce un gruppo di coordinamento contro la criminalità ambientale

Berna, 07.11.2018 - I reati ambientali possono essere combattuti in modo efficace a livello nazionale e internazionale solo se tutti gli organi interessati collaborano strettamente e in modo coordinato. A tal fine, il 7 novembre 2018 il Consiglio federale ha deciso di istituire un gruppo di coordinamento contro la criminalità ambientale. Il gruppo comprende tutti gli organi che si occupano della problematica a livello federale. Sono inoltre invitati a partecipare rappresentanti dei corpi di polizia, dei ministeri pubblici e degli uffici ambientali cantonali.

La criminalità ambientale è un business miliardario. Secondo le stime dell'Interpol e del Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEP), ha un valore mondiale compreso tra 91 e 258 miliardi di dollari US all'anno. Anche l'Europa, compresa la Svizzera, è colpita dalla criminalità ambientale internazionale. Basti pensare alle risorse ambientali sottratte illegalmente all'estero (ad es. specie animali e vegetali protette) che vengono importate in Europa e ai rifiuti esportati dall'Europa. I reati internazionali contro l’ambiente sono spesso organizzati o finanziati in Europa

In Svizzera esistono diverse disposizioni penali volte a far rispettare il diritto ambientale nazionale, ad esempio in materia di protezione delle acque, caccia e pesca, protezione della natura e del paesaggio e protezione delle specie. Le disposizioni penali formano l'ultimo anello della catena di applicazione del diritto ambientale svizzero. Si applicano quando tutte le altre misure esecutive si sono dimostrate inefficaci. Se utilizzate in modo coerente, possono avere un effetto preventivo e sostenere l’esecuzione del diritto. Per contro, un'azione penale inadeguata contro i reati ambientali indebolisce l'efficacia del diritto ambientale svizzero.

Coordinamento importante a livello nazionale e internazionale

Una lotta efficace contro i reati ambientali richiede coordinamento e scambio di informazioni. In Svizzera, nel 2014 è stato creato a questo scopo il gruppo EnviCrimeCH. Il gruppo, che ha permesso innanzitutto uno scambio di esperienze e conoscenze, era composto dalle autorità federali interessate, come pure da rappresentanti dei corpi di polizia, dei pubblici ministeri e degli uffici ambientali cantonali.

A seguito di una raccomandazione dell'Interpol, il gruppo esistente viene ora integrato nel «Gruppo di coordinamento sulla criminalità ambientale» conformemente alla decisione del Consiglio federale del 7 novembre 2018. Il nuovo organo permanente di coordinamento continuerà ad avere come obiettivo lo scambio di esperienze e conoscenze e la messa in rete degli attori importanti. Oltre a ciò, si occuperà anche dell'ulteriore sviluppo del diritto penale ambientale e del miglioramento dell'azione penale nel settore ambientale. Infine intende offrire una piattaforma per il coordinamento della cooperazione in casi specifici nel quadro delle disposizioni del diritto processuale penale e del diritto in materia di protezione dei dati.

Il gruppo è diretto congiuntamente dall'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM) e dall'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV).


Indirizzo cui rivolgere domande

Florian Wild, capo della divisione giuridica, Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), tel. 058 464 93 06
Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV), servizio stampa, tel. 058 463 78 98, media@blv.admin.ch



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Il Consiglio federale
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