Come è messa la Svizzera in fatto di protezione dell’ambiente? La regolamentazione è abbastanza incisiva? E la sua applicazione è soddisfacente? Le risposte di Florian Wild e Christoph Wenger della divisione giuridica dell’UFAM.
Per potenziare la rete di telefonia mobile vengono installate ogni anno centinaia di nuove antenne. Una procedura di autorizzazione, ricezione e controllo ben rodata assicura però che le radiazioni non ionizzanti (RNI) si mantengano entro i valori limite previsti dalla legge.
Negli ultimi decenni l’inquinamento dovuto ai rifiuti è diminuito, benché il loro quantitativo sia in costante crescita. Le ragioni di questo successo? L’informazione, una legislazione orientata alla pratica, incentivi finanziari e modelli di cooperazione, come quello applicato nel settore edile.
L’esecuzione del diritto ambientale è essenzialmente di competenza dei Cantoni. Com’è svolto questo compito? Marc Chardonnens, presidente della Conferenza dei capi dei servizi per la protezione dell’ambiente della Svizzera (CCA), ci dà uno spaccato del lavoro svolto quotidianamente dalle autorità pubbliche.
Molti biotopi d’importanza nazionale non sono stati ancora protetti o ripristinati come prescrive la legge. Eseguire questi compiti richiede mezzi finanziari supplementari e un maggior riconoscimento da parte della politica. Occorre però agire e agire in fretta: è a rischio la sopravvivenza stessa della biodiversità in Svizzera.
La protezione dell’ambiente non è gratuita, ma le spese che lo Stato sostiene in questo settore aiutano a lungo andare a ridurre i costi, contribuendo così al benessere dell’intero Paese. Investire nelle misure ambientali rende, anche alle imprese.
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