I biotopi d’importanza nazionale necessitano cura e rivalutazione

26.11.2019 – Gli spazi vitali preziosi come le torbiere o le zone golenali sono diventati una rarità. Le aree di maggior valore rimaste sono attualmente protette e contribuiscono in misura determinante alla conservazione della biodiversità in Svizzera. Da un’indagine è ora emerso che gli interventi di cura e rivalutazione sono sì efficaci, ma non ancora sufficienti per garantire la qualità ecologica di queste zone protette.

Rifugi per le specie in via d'estinzione
Circa 1/3 delle specie in pericolo in Svizzera vive in un’area pari al 2,17% del territorio nazionale.
© UFAM

Zone uniche

I rigogliosi boschi golenali delle Bolle di Magadino sul Lago Maggiore, le steppe rocciose secche e variopinte presso Saint-Martin nel Cantone del Vallese e la torbiera alta umida e povera di nutrienti tra Rothenthurm e Biberbrugg nella Svizzera centrale hanno una cosa in comune: sono stati classificati come d’importanza nazionale e sono pertanto protetti.

In Svizzera queste zone sono circa 7000 e si estendono su una superficie vasta come il Cantone di Svitto. Nelle zone protette sono conservati i resti più preziosi di quegli spazi vitali  che sono tipici e caratteristici della Svizzera (cfr. il riquadro «Breve ritratto») e che negli ultimi anni hanno subito grosse perdite.

Gli spazi vitali d’importanza nazionale si differenziano perlopiù in maniera netta dal resto del paesaggio e sono zone di ritiro essenziali per tutte quelle specie che dipendono da questi spazi vitali ormai rari e dalle loro particolari condizioni ambientali. Essi rendono la Svizzera più variegata, colorata, attraente e meno sensibile alle perturbazioni (per es. il cambiamento climatico). Inoltre sono i punti nodali o le zone centrali dell’infrastruttura ecologica, una rete nazionale di ambienti preziosi dal punto di vista ecologico che sarà sviluppata in Svizzera nei prossimi anni.

Investire conviene

Gli spazi vitali d’importanza nazionale non sono solo luoghi affascinanti, ma contribuiscono anche in innumerevoli modi al benessere del nostro Paese, per esempio attraverso la bellezza dei paesaggi, che attirano il turismo, invitanti spazi ricreativi, la fornitura di acqua pulita, la protezione del clima (mediante lo stoccaggio di carbonio nelle torbiere) e la protezione contro le piene.

Molti degli oggetti protetti dipendono da un’utilizzazione, cura e rivalutazione adeguata, in quanto si tratta di biotopi antropici (per es. prati secchi) oppure perché manca l’effetto dinamico dei fiumi (zone golenali), il regime idrico è perturbato (torbiere) o vi si diffondono specie vegetali esotiche. Se l’utilizzazione e la cura sono carenti o inadeguate, la qualità ecologica degli spazi vitali si riduce inevitabilmente.

Con il sostegno della Confederazione, Cantoni e organizzazioni non governative hanno intensificato negli ultimi anni la protezione degli spazi vitali d’importanza nazionale. I primi successi sono già arrivati, come mostra un programma congiunto dell’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) e dell’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL) (cfr. il riquadro «Sistema di diagnosi e di allerta precoce»).

Per esempio la diffusione di cespugli nelle torbiere alte dell’Altipiano, che per natura sono aree non arbustive, sta diminuendo grazie ad azioni mirate e sistematiche di rimozione degli arbusti. Mentre per quanto riguarda gli anfibi, negli ultimi 15 anni il calo di determinate specie è rallentato o si è addirittura arrestato. Simili sviluppi sono la dimostrazione che gli interventi sono efficaci e utili.

Servono ulteriori sforzi

I risultati del monitoraggio della protezione mostrano tuttavia evoluzioni più negative che positive. Nel complesso, in queste zone teoricamente protette, si è assistito negli ultimi 20 anni a un peggioramento della qualità degli spazi vitali. Le prescrizioni di legge non sono quindi (ancora) soddisfatte. Di seguito un elenco dei peggioramenti constatati:

  • Le torbiere alte e basse si stanno asciugando.
  • Nelle torbiere alte teoricamente magre aumenta il tenore di nutrienti.
  • Come nelle torbiere alte, anche nei prati e pascoli secchi sta aumentando il tenore di nutrienti. Inoltre si diffondono cespugli e alberi.
  • La qualità di molte zone golenali è in calo e si stanno diffondendo specie esotiche invasive.
  • Nei siti di riproduzione degli anfibi d’importanza nazionale, il numero di esemplari delle specie maggiormente a rischio, l’alite ostetrico e l’epidalea calamita, continua a calare, mentre le altre specie non sono ancora riuscite a compensare le grosse perdite subite negli ultimi decenni.
L'azoto danneggia la biodiversità
L'uso frequente di fertilizzanti azotati porta all'impoverimento della biodiversità.
© UFAM

Le zone che stanno evolvendo in direzione opposta rispetto agli obiettivi di protezione sono troppe. La protezione, la cura e la manutenzione dei biotopi d’importanza nazionale sono ancora insufficienti; inoltre, determinati oggetti necessitano di interventi di risanamento.

Le cause di questi sviluppi sfavorevoli sono diverse. Per esempio, il regime idrico nelle torbiere è spesso perturbato, i prati e pascoli secchi sono sfruttati in modo troppo intenso o non vengono sfruttati affatto e nelle zone golenali manca la forza di trasformazione del libero corso dell’acqua. A ciò si aggiunge l’implementazione insufficiente della protezione delle zone da parte dei Cantoni.

La Confederazione intensifica il proprio impegno

È giunto il momento di porre fine agli sviluppi negativi e di innescare una radicale inversione di tendenza. Ciò sarà possibile soltanto adottando ulteriori provvedimenti e proseguendo e intensificando gli sforzi finora compiuti. Se tale operazione dovesse fallire, in Svizzera scompariranno numerose specie vegetali, animali e fungine e si assisterà a un aggravarsi della crisi della biodiversità.

Con la Strategia Biodiversità Svizzera e il relativo piano d’azione, la Confederazione affronta su scala nazionale il problema del peggioramento della biodiversità. Il finanziamento di misure immediate a favore della biodiversità deciso dal Consiglio federale nel 2016 è stato prorogato fino al 2024 e ulteriormente integrato. Inoltre, in alcune zone golenali sono state effettuate rivitalizzazioni delle acque e altre rivitalizzazioni e risanamenti sono in programma in altri oggetti.

Molte delle misure immediate riguardano l’eliminazione di carenze nei biotopi d’importanza nazionale. Ciò include per esempio il riempimento di canali di scolo nelle torbiere, azioni di rimozione degli arbusti in prati e pascoli secchi e la creazione di nuovi siti di riproduzione per gli anfibi. Vi sono dunque buone probabilità che gli scienziati che continueranno a studiare l’evoluzione degli spazi vitali d’importanza nazionale anche nei prossimi anni possano osservare in futuro sempre più sviluppi positivi.

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Ultima modifica 26.11.2019

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