Webzine «l'ambiente» 1/2021 - Il pericolo invisibile
Editoriale di Paul Steffen, vicedirettore dell'UFAM
Dossier «Lotta contro l’inquinamento atmosferico»
Nel 1986 è entrata in vigore l’ordinanza contro l’inquinamento atmosferico (OIAt). Quali effetti ha prodotto? Come funziona? E quali sono le sfide future? A queste e ad altre domande rispondono i due esperti in materia di qualità dell’aria Martin Schiess e Hans Gygax.
Quando si avvia un motore a benzina, il catalizzatore non produce praticamente alcun effetto. Per interi minuti, grandi quantità di gas di scarico non trattati sono rilasciate nell’aria. Il Laboratorio federale di prova dei materiali e di ricerca (Emoa) ha ora sviluppato un sistema catalizzatore che potrebbe arginare il problema. Perché l’industria lo implementi servono però prescrizioni più severe in materia di gas di scarico.
Grazie ai progressi nel trattamento dei gas di scarico, i moderni impianti di incenerimento dei rifiuti urbani (IIRU) producono emissioni di sostanze nocive solo moderate o molto basse. Una delle strutture più moderne d’Europa si trova in Ticino ed è l’unico IIRU della Svizzera a pubblicare i propri valori di emissione anche online.
Ogni anno, dalle stalle così come dai depositi e dallo spandimento di liquame si volatilizzano 42 000 tonnellate di azoto sotto forma di ammoniaca gassosa. La Confederazione intende ridurre drasticamente queste emissioni dell’agricoltura. Agroscope e l’UFAM si sono messi alla ricerca di soluzioni più o meno convenzionali.
Il legno è un combustibile ecologico ideale, se lo si utilizza nel modo giusto. Modalità di accensione scorrette generano infatti grandi quantità di polveri fini. Gli spazzacamini sanno come evitare le emissioni nocive per la salute.
Le emissioni di polveri fini nei trasporti non dipendono soltanto dai motori a combustione. Per molto tempo si è sottovalutato l’impatto degli pneumatici e in particolare dei freni. Alla ricerca di soluzioni, l’UFAM e l’Empa hanno fatto scoperte sorprendenti.