Passare al contenuto principale

Pubblicato il 25 novembre 2025

Depurazione delle acque di scarico dell’industria e dell’artigianato

Le imprese sono obbligate a depurare le loro acque di scarico secondo lo stato della tecnica. Le autorità esecutive definiscono misure adeguate per l’eliminazione della moltitudine di sostanze inquinanti presenti nelle acque di scarico industriali, al fine di proteggere le acque.

Nei processi industriali e artigianali viene impiegata una moltitudine di prodotti o prodotti chimici. A seconda dell’azienda, del processo e dei materiali utilizzati, diverse sostanze finiscono nelle acque di scarico.

Si tratta in particolare di residui di prodotti chimici esausti, reagenti o prodotti di degradazione, sostanze inquinanti quali metalli pesanti, residui di olio e grasso o di prodotti per la pulizia, solventi organici e sostanze attive, come medicamenti.

Le acque di scarico provenienti dall’industria e dall’artigianato vengono convogliate negli impianti comunali di depurazione delle acque (IDA) o, se sono state trattate in modo adeguato, direttamente nei corpi idrici. Anche se passano da un IDA, nella maggior parte dei casi le acque di scarico devono essere sottoposte a un trattamento preliminare da parte delle imprese. Solo così è possibile garantire il corretto funzionamento delle canalizzazioni e degli IDA ed evitare un sovraccarico inquinante delle acque.

Migliaia di sostanze inquinanti

Dal momento che le acque di scarico dell’industria e dell’artigianato possono contenere sostanze sconosciute, la cui composizione varia a seconda del processo di produzione, valutarle è un procedimento complesso.

Pertanto, è necessario dapprima chiarire quali sostanze inquinanti sono contenute nelle acque di scarico e quanto sono pericolose. In una fase successiva devono essere definite misure nel processo di produzione e nel trattamento delle acque di scarico per ridurre il più possibile l’immissione di sostanze inquinanti.

Stabilire misure adeguate per la moltitudine di sostanze presenti nelle acque di scarico industriali, di cui se ne conoscono oltre 10 000, è un compito spesso complicato per le autorità di esecuzione.

Trattamento delle acque di scarico secondo lo stato della tecnica

Secondo l’ordinanza sulla protezione delle acque, le aziende sono tenute a ottimizzare i loro processi di produzione e di trattamento delle acque in modo che riducano al minimo possibile, secondo lo stato della tecnica, la produzione di acque di scarico e di sostanze inquinanti.

Le misure ordinate dalle autorità devono essere realizzabili dal punto di vista tecnico e operativo e sopportabili da quello economico. Tali disposizioni possono concernere, per esempio, la produzione senza acque di scarico, la neutralizzazione delle sostanze inquinanti, la precipitazione di metalli pesanti o l’installazione di un separatore di olio.

Per la valutazione delle sostanze e la definizione delle misure, le autorità hanno a disposizione un importante strumento ausiliario, ovvero le schede informative e le guide intercantonali dell’associazione settoriale VSA, che descrivono lo stato della tecnica in numerosi settori e processi e definiscono i requisiti generali, armonizzati a livello nazionale, per l’immissione delle acque di scarico industriali nelle acque o nella canalizzazione pubblica.

Ulteriori informazioni