Protezione dell'aria per l'industria e l'artigianato
Nei settori dell’industria e dell’artigianato esistono, a seconda del settore, i processi e gli impianti più svariati. A seconda delle sostanze impiegate e di come vengono effettuati i processi, possono essere prodotti inquinanti del tutto diversi. Per ridurre le emissioni vengono pertanto adottate misure differenti in linea con il tipo di impianto o l’impiego concreto.
Prescrizioni sulle emissioni per l’industria e l’artigianato
L’ordinanza contro l’inquinamento atmosferico (OIAt) fissa limitazioni generali delle emissioni valide per tutti gli impianti. Inoltre contiene prescrizioni complementari o derogatorie per determinati tipi di impianti. Per alcuni impianti, l’UFAM ha elaborato degli aiuti all’esecuzione, al fine di concretizzare le prescrizioni generali dell’OIAt e quindi di semplificare e uniformare l’esecuzione.
Tassa d’incentivazione sui COV
I composti organici volatili (COV) sono utilizzati come solventi in molti settori e contenuti in diversi prodotti, ad esempio colori, lacche e vari detergenti. Se liberati nell’aria, possono avere effetti nocivi tanto per l’uomo quanto per l’ambiente. La tassa d’incentivazione sui COV crea un incentivo finanziario all’impiego parsimonioso di prodotto contenenti COV.
Fonti di inquinanti atmosferici: processi e impianti industriali e artigianali
I processi industriali e artigianali liberano ossidi di azoto, diossido di zolfo, polvere, composti organici volatili (COV) e altri inquinanti. Gli inquinanti atmosferici provengono direttamente dalla combustione di petrolio, carbone e gas o rientrano tra le emissioni legate ai processi. Dall’inizio degli anni 1990, le emissioni di COV sono state ridotte sensibilmente, anche grazie alle diminuzione del tenore di COV nelle vernici e nelle lacche.