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Pubblicato il 8 marzo 2024

Agroselvicoltura

Gli alberi al di fuori dei margini forestali sono quelli che si osservano spesso nelle città e nelle campagne. Solitamente piantati, offrono un'ampia gamma di prodotti e servizi ecosistemici ai loro proprietari e alla società (legno, frutti, bellezza del paesaggio, ombra, riparo per alcuni animali, ecc.).

Area agroforestale vicino a Sursee

Esistono due contesti principali in cui vengono studiati gli alberi al di fuori dei margini forestali: nelle città attraverso la selvicoltura urbana e nelle aree agricole attraverso l’agroselvicoltura.

Tuttavia, questi alberi non sono generalmente attribuiti a foreste o appezzamenti agricoli in senso formale. Per questo motivo non compaiono nelle statistiche e nelle pianificazioni amministrative. La loro attrattiva e la loro importanza sono crescenti, soprattutto alla luce dei cambiamenti climatici.

I sistemi agroselvicolturali combinano alberi o arbusti con colture agricole (sistemi silvoarabili) e/o pascoli (sistemi silvopastorali) sulla stessa area.

Inizialmente, l’agroselvicoltura nasce come conseguenza del disboscamento dei terreni per la produzione agricola. Nella pratica ha quindi una tradizione molto lunga. Tuttavia, la ricerca sull’agroselvicoltura si è sviluppata solo di recente, alla fine degli anni Settanta del secolo scorso. In Svizzera, i sistemi agroselvicolturali tradizionali come i pascoli alberati nel Giura, i castagneti del Ticino o i frutteti ad alto fusto hanno plasmato il paesaggio rurale in molti luoghi.

Al volgere del millennio, sono emerse forme «moderne» di agroselvicoltura. Questi nuovi sistemi sono compatibili con i requisiti delle attuali tecniche agricole e sono quindi relativamente facili da integrare nelle pratiche abituali. In Svizzera, le attività agroselvicolturali rappresentano circa il 9 per cento della superficie agricola e una percentuale marginale della superficie forestale. Questi valori corrispondono alle medie europee.

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