Organismi nocivi
In seguito ai cambiamenti climatici e al continuo aumento dei flussi internazionali di merci e di persone, un numero crescente di specie raggiunge nuovi habitat lontani dalle proprie regioni di origine e vi si insedia, rappresentando talvolta un serio pericolo per l’ambiente, l’economia e la salute umana. Data la sua posizione geografica e le molteplici relazioni commerciali internazionali, la Svizzera è particolarmente esposta e sollecitata. Organismi nocivi per il bosco spesso vengono trasportati assieme a materiale vegetale o imballaggi di legno e in seguito si manifestano nel bosco.
Tra gli organismi potenzialmente nocivi per il bosco figurano insetti, nematodi, fitoplasmi, batteri, funghi, virus, viroidi e vegetali che possono minacciare alberi e arbusti forestali all'interno e al di fuori dei boschi.
A seconda del grado di diffusione e delle possibilità di lotta si distingue tra organismi nocivi pericolosi e organismi nocivi particolarmente pericolosi.
Organismi nocivi particolarmente pericolosi
Dall’entrata in vigore il 1° gennaio 2020 dell’ordinanza sulla salute dei vegetali (OSalV) si distinguono quattro categorie di organismi particolarmente nocivi: organismi da quarantena, organismi da quarantena prioritari, compresi organismi da quarantena potenziali, organismi da quarantena rilevanti per le zone protette e organismi regolamentati non da quarantena. Si tratta di organismi esotici che presentano un elevato potenziale di danno e a seconda della categoria non sono ancora presenti in Svizzera o lo sono solo localmente. Per questo motivo le autorità hanno emanato misure di protezione contro l'introduzione e la diffusione di questi organismi. Anche gli altri Paesi europei hanno emanato misure analoghe per proteggersi da questi organismi nocivi temuti. Quando riscontrata, la loro presenza deve essere notificata a seconda della categoria alle autorità fitosanitarie e combattuta. In Svizzera le misure generali per la protezione dagli organismi particolarmente nocivi sono regolate nell’ordinanza sulla salute dei vegetali (OSalV). Gli organismi nocivi particolarmente pericolosi e le relative categorie sono elencati negli allegati dell'ordinanza del DEFR e del DATEC sulla salute dei vegetali (OSalV–DEFR–DATEC). Gli adeguamenti dell’ordinanza sono coordinati su scala europea. Per singoli organismi vi sono ulteriori precisazioni nell’ordinanza dell’UFAM concernente le misure fitosanitarie per le foreste (OMF-UFAM) e nell’aiuto all’esecuzione Protezione del bosco pubblicato dall’UFAM.
Esempi di organismi nocivi particolarmente pericolosi:
Minatore smeraldino del frassino – Agrilus planipennis
Tarlo asiatico del fusto - Anoplophora glabripennis
Trivellatrice della betulla – Agrilus anxius
Tarlo asiatico delle radici – Anoplophora chinensis
Nematode del pino - Bursaphelenchus xylophilus
Malattia delle bande rosse e delle macchie brune
Falena siberiana – Dendrolimus sibiricus
Bloccare l'introduzione e la diffusione
Per proteggere il bosco svizzero dagli effetti negativi degli organismi nocivi particolarmente pericolosi occorre impedirne l'introduzione e la diffusione. Questo obiettivo va perseguito a seconda della categoria mediante una prevenzione mirata e la lotta sistematica contro qualsiasi focolaio. In Svizzera, la responsabilità per le misure ufficiali di sorveglianza e di lotta contro gli organismi nocivi particolarmente pericolosi spetta al Servizio fitosanitario federale (SFF), che opera in stretta collaborazione con i Cantoni. Per armarsi meglio contro i pericoli biotici attuali e futuri per il bosco sull'intero territorio svizzero vengono elaborate strategie di lotta contro organismi nocivi particolarmente pericolosi selezionati.
- Ufficio federale dell’agricoltura UFAG: Salute dei vegetali
Servizio fitosanitario federale SFF
Organismi nocivi pericolosi
Oltre agli “organismi nocivi particolarmente pericolosi”, vi sono molti altri organismi nocivi che possono minacciare il bosco. Questi ultimi vengono chiamati “organismi nocivi pericolosi”. Si tratta di organismi autoctoni, come il bostrico tipografo, o di organismi esotici talmente diffusi che non possono o non possono più essere regolamentati come organismi nocivi particolarmente pericolosi, come il deperimento del frassino e il cinipide galligeno del castagno. Anche le neofite invasive importanti per il bosco, come l'ailanto o il kudzu, sono classificate come organismi nocivi pericolosi. Quando questi organismi sono diffusi, le autorità non sempre emettono prescrizioni, ma se necessario formulano raccomandazioni per combattere questi organismi o limitarne i danni.
Esempi di organismi nocivi pericolosi:
Cinipide galligeno del castagno - Dryocosmus kuriphilus
Disseccamento dei germogli di frassino
L’albero del paradiso - Ailanthus altissima
Priorizzazione degli organismi nocivi pericolosi per il bosco
La divisione Foreste dell’UFAM e il Comitato direttivo della Conferenza degli ispettori cantonali delle foreste (CIC) hanno incaricato il gruppo di lavoro «Artenprio» (priorizzazione delle specie) di determinare le specie nocive per il bosco prioritarie. L’obiettivo era elaborare un elenco di organismi nocivi per il bosco prioritari e definire criteri per determinare l’entità dei danni. Eventuali peculiarità cantonali o regionali sono state prese in considerazione grazie alla presenza nel gruppo di lavoro di rappresentanti della Confederazione, e dei Cantoni e della ricerca e al fatto che tutti i risultati sono stati elaborati e approvati dal gruppo in occasione di workshop congiunti. Il risultato finale è stato pubblicato in un rapporto e un elenco Excel di organismi nocivi valutati. Questi documenti vengono aggiornati regolarmente dal gruppo di lavoro.
La priorizzazione degli organismi nocivi pericolosi per il bosco è uno strumento per la Confederazione e i Cantoni che contribuisce sia, a livello strategico, a pianificare le risorse finanziarie e umane che e, a livello operativo, a facilitare l’impiego dei fondi destinati alla gestione dei rischi biotici per il bosco (p. es. nell’ambito degli accordi programmatici).
Scheda pratica sulla gestione delle neofite in Ticino
Le specie di piante esotiche invasive (le cosiddette neofite invasive) si stanno espandendo sempre di più nelle foreste svizzere. La loro presenza pregiudica lo sviluppo naturale del bosco e la biodiversità delle specie e comporta costi di gestione più elevati. Il versante meridionale delle Alpi, e in particolare il Cantone Ticino, sono duramente colpiti dalla diffusione di neofite dovuta alle elevate temperature, alla marcata tendenza alla siccità estiva e alla posizione geografica (vicinanza con l'Italia, importante corridoio di transito europeo). Anche nei boschi a nord delle Alpi i problemi causati dalle neofite possono, a livello locale, essere impattanti, sebbene in generale lo siano in misura minore rispetto al sud. Tuttavia, con il cambiamento climatico sono attesi scenari simili anche nelle regioni settentrionali.
Nel quadro di un progetto pilota della durata di quattro anni e mezzo (2017-2021) sulla gestione delle neofite per la conservazione a lungo termine delle funzioni del bosco ticinese («Umgang mit Neophyten zur langfristigen Erhaltung der Waldfunktionen im Tessiner Wald»), il Cantone Ticino e la divisione Foreste dell'UFAM hanno sviluppato delle raccomandazioni per una pratica selvicolturale differenziata a seconda del tipo di intervento e della presenza di neofite. In generale, è consigliato un controllo regolare da parte dei forestali durante e, soprattutto, dopo gli interventi selvicolturali, al fine di evitare una diffusione incontrollata delle neofite. Le raccomandazioni sono consultabili nella seguente scheda:
Ulteriori informazioni
schutz-des-waldes
Informazioni generali su insetti, nematodi, fitoplasmi, batteri, funghi, virus e viroidi che possono minacciare il bosco sono disponibili nella banca dati del Servizio fitosanitario per il bosco svizzero:
Informazioni sulle piante che possono minacciare il bosco sono disponibili presso Infoflora:
Tarlo asiatico del fusto - Anoplophora glabripennis
Il tarlo asiatico del fusto è un organismo nocivo particolarmente pericoloso con obbligo di notifica. Dal 1° gennaio 2020 è considerato un organismo da quarantena prioritario secondo l'ordinanza del DEFR e del DATEC sulla salute dei vegetali (OSalV–DEFR–DATEC; RS 916.201). Questo coleottero infesta numerose specie di latifoglie e può causarne la morte nell’arco di pochi anni. Di conseguenza, i danni economici ed ecologici per le regioni colpite sono notevoli. Controlli sistematici alle frontiere delle merci importate in imballaggi di legno, controlli strutturati e misure di lotta nelle regioni colpite nonché un monitoraggio più attento delle regioni minacciate rivestono quindi particolare importanza.
Minatore smeraldino del frassino – Agrilus planipennis
Il minatore smeraldino del frassino è un organismo nocivo particolarmente pericoloso. Dal 1° gennaio 2020 è considerato un organismo da quarantena prioritario secondo la nuova ordinanza del DEFR e del DATEC sulla salute dei vegetali (OSalV–DEFR–DATEC) e deve quindi essere notificato e combattuto. Il minatore smeraldino del frassino è originario dell’Asia orientale e infesta i frassini, i quali muoiono nel giro di 1-3 anni. La sua presenza in Europa è stata riscontrata per la prima volta nel 2003 nella Russia occidentale e nel 2019 in Ucraina.
Trivellatrice della betulla – Agrilus anxius
La trivellatrice della betulla, chiamata anche rodilegno bronzeo della betulla, è un organismo nocivo particolarmente pericoloso. Dal 1° gennaio 2020 è considerato un organismo da quarantena prioritario secondo la nuova ordinanza del DEFR e del DATEC sulla salute dei vegetali (OSalV–DEFR–DATEC) e deve quindi essere notificato e combattuto. La trivellatrice della betulla è originaria del Nord America e infesta le specie di betulla. La sua presenza non è ancora stata rilevata né in Svizzera né in Europa.
Tarlo asiatico delle radici – Anoplophora chinensis
Il tarlo asiatico delle radici è un organismo nocivo particolarmente pericoloso. Dal 1° gennaio 2020 è considerato un organismo da quarantena prioritario secondo la nuova ordinanza del DEFR e del DATEC sulla salute dei vegetali (OSalV–DEFR–DATEC) e deve quindi essere notificato e combattuto. Il tarlo asiatico delle radici proviene dall’Asia e infesta circa 100 specie di latifoglie, ma anche altre specie, come le rose. La sua presenza in Europa è stata riscontrata per la prima volta nel 1997 e nel 2014 ne è stato trovato un esemplare in Svizzera. Fortunatamente si è trattato di un ritrovamento isolato e non è stata constatata alcuna infestazione in natura.
Cinipide galligeno del castagno - Dryocosmus kuriphilus
Il cinipide galligeno del castagno è un organismo nocivo pericoloso. Originario della Cina, questa vespa parassita infesta esclusivamente i castagni. Agli alberi colpiti l'infestazione causa un deperimento dei rametti nuovi, una minore produzione di frutti e un diradamento della chioma. In caso di forte infestazione e in combinazione con il cancro corticale del castagno, a lungo termine la pianta può perdere vitalità. Per impedire l’ulteriore diffusione di questa vespa, non si dovrebbero trasferire nuove piante di castagno in zone indenni.
Disseccamento dei germogli di frassino
Il deperimento del frassino (o disseccamento dei germogli del frassino) è una malattia degli alberi causata da Hymenoscyphus fraxineus, un fungo proveniente dall’Asia orientale. È probabile che l’agente patogeno infettivo sia stato introdotto tramite materiale vegetale importato in Europa all’inizio degli anni Novanta del secolo scorso, dove si è poi diffuso in modo epidemico. In Svizzera il fungo è stato osservato per la prima volta nel 2008 sui frassini del Cantone di Basilea. Dal 2015 la sua presenza è attestata in tutta la Svizzera.
L’albero del paradiso - Ailanthus altissima
L’albero del paradiso (o ailanto) è una latifoglia appartenente alla famiglia delle Simaroubaceae. Nativo della Cina e del Vietnam, è stato importato in Europa a partire dalla metà del XVIII secolo e oggi è considerato invasivo.
Nematode del pino - Bursaphelenchus xylophilus
Il nematode del pino è un organismo nocivo. Dal 1° gennaio 2020 è considerato un organismo da quarantena prioritario secondo la nuova ordinanza del DEFR e del DATEC sulla salute dei vegetali (OSalV–DEFR–DATEC; RS 916.201) e deve quindi essere notificato e combattuto. Originario dell’America del Nord, è stato introdotto in Giappone circa un secolo fa. In Europa è stato segnalato per la prima volta nel 1999 in Portogallo.
Cancro resinoso del pino – Fusarium circinatum
La Phytophthora ramorum (morte improvvisa della quercia) fa parte degli oomiceti ed è un organismo nocivo particolarmente pericoloso. Nel diritto fitosanitario, la Phytophthora ramorum viene suddivisa in due categorie a seconda della provenienza del fungo. Dal 2020 gli isolati fungini non UE sono disciplinati come organismi da quarantena (OQ; all. 1 OSalV-DEFR-DATEC), mentre dal 1° dicembre 2022 gli isolati fungini UE sono disciplinati come organismi regolamentati non da quarantena (ORNQ; all. 3 OSalV-DEFR-DATEC).
Morte improvvisa della quercia - Phytophthora ramorum
Der Eipilz Phytophthora ramorum (Plötzlicher Eichentod) ist ein besonders gefährlicher Schadorganismus. Phytophthora ramorum ist im Pflanzengesundheitsrecht in zwei Kategorien aufgeteilt gemäss der Herkunft des Pilzes. Nicht-EU Pilzisolate sind seit 2020 als Quarantäneorganismen (QO; Anhang 1 PGesV-WBF-UVEK), während EU-Pilzisolate seit dem 1.12.2022 als geregelte nicht-Quarantäneorganismen (GNQO; Anhang 3 PGesV-WBF-UVEK) geregelt.
Malattia delle bande rosse e delle macchie brune
Le malattie delle bande rosse e delle macchie brune sono causate da organismi nocivi particolarmente pericolosi, considerati organismi regolamentati non da quarantena. Gli organismi responsabili di queste malattie provengono probabilmente rispettivamente dal Nord America e dall'America centrale o dalla regione dell'Himalaya e infestano numerose specie di pino. L’infestazione comporta la perdita degli aghi e, quando tale perdita è grave e ripetuta, causa la morte soprattutto degli alberi giovani.
Falena siberiana – Dendrolimus sibiricus
La falena siberiana è un organismo nocivo particolarmente pericoloso. Dal 1° gennaio 2020 è considerato un organismo da quarantena prioritario secondo la nuova ordinanza del DEFR e del DATEC sulla salute dei vegetali (OSalV–DEFR–DATEC) e deve quindi essere notificato e combattuto. La falena siberiana è originaria del Kazakistan, della Mongolia, della Corea del Nord, della Cina nord-orientale e della parte asiatica della Russia, e infesta varie specie di conifere. La sua presenza non è ancora stata rilevata né in Svizzera né in Europa.