Piano generale di smaltimento delle acque

Lo smaltimento delle acque urbane viene attuato a livello locale. In questo contesto, i Comuni svolgono un ruolo importante con la gestione dell’infrastruttura. Per svolgere il loro compito hanno a disposizione uno strumento strategico centrale, ossia il piano generale di smaltimento delle acque (PGS).

Negli insediamenti si producono acque di scarico di diversa provenienza e composizione. Affinché non danneggino né la salute né l’ambiente, occorrono una buona infrastruttura di smaltimento delle acque e, per gestirla correttamente, una pianificazione attenta.

I Comuni provvedono affinché tale infrastruttura soddisfi i requisiti tecnici per lo scopo e sia mantenuta in buono stato. La loro pianificazione garantisce una protezione efficace delle acque.

Un compito generazionale

Gli impianti di smaltimento delle acque, perlopiù invisibili, compongono in Svizzera un’infrastruttura capillare, efficiente e affidabile. Questa infrastruttura richiede grandi investimenti ed è costruita per durare generazioni.

Per mantenere questi impianti funzionanti e allo stato della tecnica è necessaria una pianificazione stabile e a lungo termine. Uno strumento essenziale a tal fine è il PGS.

Per esempio, nel quadro del PGS viene registrato regolarmente lo stato delle canalizzazioni: videoispezioni dei canali consentono di scoprire problemi come danni, ostruzioni o allacciamenti scorretti.

Uno strumento di pianificazione collaudato

La pianificazione dello smaltimento delle acque è stata integrata nel 1991 nella legge sulla protezione delle acque. L’obiettivo è che ogni Comune conosca lo stato della propria infrastruttura di smaltimento delle acque di scarico e tenga conto dei suoi effetti sulle acque nella pianificazione delle misure.

L’UFAM, che accompagna lo sviluppo della pianificazione dello smaltimento delle acque sin dalla sua introduzione, trae un bilancio positivo e reputa che il tempo abbia confermato la necessità dei PGS. Oggi praticamente ogni Comune dispone di un piano del genere:

serve a riconoscere le lacune esistenti e a definire le misure per eliminarle. Questo vale in particolare per il piano di smaltimento, lo stato delle condutture e le opere speciali, nonché per l’apporto di acque estranee.

È importante che il PGS sia continuamente aggiornato ai fini di una pianificazione continua. Molti Comuni devono ancora passare alla fase di attuazione delle misure per eliminare le lacune.

Pianificare congiuntamente lo smaltimento e la protezione delle acque

Il PGS è più di uno strumento strategico per la manutenzione degli impianti di smaltimento delle acque, in quanto interagisce con la protezione delle acque e deve rispettare le relative disposizioni legali.

Per questo motivo, nella pianificazione vengono inclusi per esempio anche lo stato delle acque, le acque estranee, la prevenzione dei pericoli e le possibilità di infiltrazione. Nel PGS possono essere prese in considerazione anche le zone di protezione delle acque sotterranee, la cui protezione è minacciata dall’espansione degli insediamenti.

Per avere uno sguardo d’insieme a livello nazionale dello stato dello smaltimento delle acque urbane, è importante che i dati dei PGS siano disponibili in formato digitale. I Comuni, i Cantoni e la Confederazione stanno pertanto lavorando attualmente alla digitalizzazione di questi dati.

Oltre al piano generale di smaltimento delle acque (PGS), in alcune regioni esistono piani consortili o regionali di smaltimento delle acque, che si occupano dello smaltimento delle acque nei bacini imbriferi. In presenza di zone collegate dal punto di vista idrologico è infatti utile coordinare le misure di protezione delle acque.

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Ultima modifica 19.11.2025

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