Il Parlamento vuole rafforzare la protezione delle acque

L’acqua è una delle risorse naturali più preziose per l’essere umano e per l’ambiente. In alcune zone della Svizzera, le acque sotterranee e superficiali sono fortemente inquinate da sostanze nutritive e da microinquinanti. Per garantire a lungo termine la qualità dell’acqua potabile e tutelare maggiormente i corpi idrici, il Parlamento intende modificare la legge sulla protezione delle acque (LPAc).

In Svizzera, circa l’80 per cento dell’acqua potabile è prelevata dal sottosuolo. Molte falde freatiche sono inquinate da nitrati, da residui della degradazione di prodotti fitosanitari e da prodotti chimici di uso quotidiano, industriale e artigianale. Questa situazione interessa in particolare l’Altopiano.

Per rimuovere tali contaminazioni e prevenire l’inquinamento dell’acqua potabile in futuro, occorre rafforzare la protezione delle captazioni d’acqua sotterranea designandone i cosiddetti settori d’alimentazione. Il settore d’alimentazione comprende la parte del bacino imbrifero di una captazione in cui si forma il 90 per cento dell’acqua sotterranea attraverso l’infiltrazione dell’acqua piovana.

Già oggi l’ordinanza sulla protezione delle acque obbliga i Cantoni a designare i settori d’alimentazione quando una captazione d’acqua sotterranea è inquinata o se sussiste un rischio concreto di inquinamento. Finora, tuttavia, questa disposizione è stata attuata solo in pochi casi.

Per questo motivo il Parlamento ha deciso di rafforzare la tutela dell’acqua potabile e delle acque sotterranee adottando la mozione 20.3625 «Protezione più efficace dell’acqua potabile mediante la determinazione dei settori d’alimentazione». Questo intervento richiede un adeguamento della LPAc.

La revisione di legge prevede per i Cantoni l’obbligo di definire i settori d’alimentazione al più tardi entro il 2050. Su questa base, Cantoni e fornitori d’acqua potranno adottare misure mirate a tutela dell’acqua potabile, specialmente nei casi in cui le acque sotterranee risultassero inquinate o fossero concretamente a rischio di inquinamento.

Con termini chiari, pianificazioni cantonali e un cofinanziamento da parte della Confederazione, si intende sostenere i Cantoni nell’attuazione delle nuove disposizioni di legge.

Migliorare l’efficienza degli impianti di depurazione delle acque di scarico per una maggiore tutela dell’ambiente

Un altro punto centrale della revisione della LPAc concerne gli impianti di depurazione delle acque di scarico (IDA) comunali. Questi impianti già oggi eliminano buona parte delle sostanze quali il carbonio, il fosforo, gli agenti patogeni e le microplastiche, contribuendo in modo significativo alla protezione delle acque.

Nonostante ciò, nell’ambiente continuano a essere immesse quantità eccessive di composti azotati e microinquinanti provenienti dalle acque di scarico domestiche. Questo ha un impatto negativo sugli ecosistemi acquatici e provoca emissioni di protossido di azoto, un gas serra dannoso per il clima. Molti IDA, infatti, non dispongono ancora della tecnologia necessaria per la rimozione efficace di composti azotati e microinquinanti.

Dal 2016 determinati IDA devono eliminare i microinquinanti e, entro il 2040 circa, 140 impianti saranno potenziati per questo scopo. In questo modo verranno migliorate le condizioni di circa la metà dei tratti di corsi d’acqua in cui oggi vengono superati i valori limite.

Con le mozioni 20.4261 «Riduzione delle immissioni di azoto provenienti dagli impianti di depurazione delle acque di scarico» e 20.4262 «Misure volte a eliminare i microinquinanti da tutti gli impianti di depurazione delle acque di scarico», il Parlamento chiede ora di migliorare ulteriormente i processi depurativi.

La revisione della LPAc prevede di aumentare l’efficienza depurativa entro il 2050, disciplinando il finanziamento del potenziamento necessario all’eliminazione dei microinquinanti. Come per la protezione delle acque sotterranee, anche in questo caso l’attuazione verrà accompagnata da pianificazioni cantonali.

I requisiti concreti di depurazione relativi a composti azotati e microinquinanti per gli impianti saranno definiti successivamente nella specifica ordinanza.

Adattare l’obbligo di allacciamento alla canalizzazione per gli allevamenti di animali da reddito

Attualmente le aziende agricole con un numero elevato di bovini e/o suini possono spargere sui campi una miscela di acque di scarico domestiche e concimi di fattoria, essendo esonerate dall’obbligo di allacciamento alla canalizzazione pubblica. Questa eccezione non si applica tuttavia agli allevamenti di altri animali da reddito, come ovini, equini o volatili.

Con l’adozione della mozione 23.4379 «Adattare la legge sulla protezione delle acque alla pratica dell’allevamento di animali da reddito», il Parlamento ha incaricato il Consiglio federale di rivedere tale disposizione. La revisione della LPAc prevede pertanto di estendere la deroga anche alle aziende agricole con altre tipologie di animali da reddito.

Stato dei lavori e studi di base

Per l’elaborazione del progetto di legge sono stati condotti diversi studi di base (vedi riquadro «Studi di base sul progetto di legge»). Il 19 novembre 2025, il Consiglio federale ha avviato la procedura di consultazione relativa all’adeguamento della legge sulla protezione delle acque.

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Ultima modifica 26.11.2025

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