Impianti di trasmissione per la telefonia mobile
Migliaia di stazioni di base garantiscono una copertura di telefonia mobile quasi integrale del territorio nazionale. Il rovescio della medaglia è l’aumento a livello nazionale delle radiazioni ad alta frequenza dovute alle antenne. L’intensità di queste radiazioni dipende da più fattori, ad esempio dalla potenza d’emissione, dei dati trasmessi, dalla distanza e dall’attenuazione di pareti e tetti. Per tale ragione, il numero di siti con impianti di telefonia mobile non fornisce indicazioni dirette sul carico da radiazioni non ionizzanti (RNI) ma piuttosto sull’evoluzione delle reti di telefonia mobile. Visto che ogni impianto può trasmettere un volume limitato di telefonate e di dati, un crescente utilizzo delle telecomunicazioni mobili implica l’ampliamento del numero di impianti di trasmissione.
Dal 1999 il numero di impianti di trasmissione per la telefonia mobile si è quasi decuplicato e ogni rete viene potenziata di continuo con nuove antenne, poichè ogni impianto dispone di una capacità limitata.
Dato che il mero numero di impianti di trasmissione non fornisce molte indicazioni sull’inquinamento da elettrosmog, l’indicatore non viene valutato. L’inquinamento da elettrosmog dipende in misura sostanziale dai fattori menzionati in precedenza. La cosiddetta densificazione delle reti di telefonia mobile, in particolare nelle zone urbane, riduce il raggio di trasmissione di ogni singolo impianto e quindi, tendenzialmente, anche la potenza di emissione di ogni impianto.
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I dati sono forniti all’UFCOM dagli operatori di telefonia mobile.
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