Più boschi e legno in Svizzera – aumentare l’utilizzo della materia prima «legno»

Berna, 20.03.2012 - Nuovi risultati intermedi scaturiti dal quarto Inventario forestale nazionale (IFN4) indicano che negli ultimi cinque anni il bosco svizzero ha fatto registrare un aumento sia della provvigione legnosa che della superficie forestale. Al contempo, è però calato il volume di legno utilizzato. Vedere dal vivo con quale maestria viene gestito il bosco svizzero e rendersi conto di persona di quanto legno vi si possa ancora sfruttare in modo sostenibile è ciò che avranno modo di fare tutti coloro che il 21 marzo 2012, in occasione della Giornata internazionale del bosco, passeranno da Piazza federale, a Berna. Al centro della scena vi sarà un bosco. E il protagonista assoluto sarà il legno in tutte le sue forme.

Il bosco svizzero copre oggi una superficie di 1,31 milioni di ettari. Nuovi risultati intermedi del quarto Inventario Forestale Nazionale (IFN4), effettuato dall'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM) e dall'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL) (cfr. riquadro 2), indicano che la superficie forestale continua a espandersi e che nell'arco degli ultimi cinque anni è aumentata di circa 300 chilometri quadrati. La superficie forestale è cresciuta soprattutto nelle Alpi (+5,3%), sul versante sud alpino (+3,3%) e nelle Prealpi (+1,3%), mentre è invece rimasta invariata sull'Altipiano e nel Giura.

Più provvigione legnosa, meno alberi morti

In crescita da trent‘anni a questa parte, nell'ultimo quinquennio è complessivamente aumentata nei boschi svizzeri anche la provvigione legnosa, che cresce di 6 m3 per ettaro a 357 m3 per ettaro. Ciò, equivale a un aumento del 2 per cento circa del volume di legno degli alberi vivi. A livello regionale le variazioni possono tuttavia essere considerevoli: sull'Altipiano, con una riduzione di quasi l'8 per cento, la provvigione legnosa delle conifere è nettamente diminuita, soprattutto per quanto riguarda gli abeti rossi e i pini.

Rispetto al periodo di rilevamento precedente l'aumento si è fatto nel complesso leggermente più marcato. È infatti diminuito, in confronto a prima, sia il volume di legno sfruttato che il numero di alberi morti. Nel periodo precedente vi era in effetti stata una moria straordinaria di alberi dovuta in particolare alla tempesta Lothar, alla siccità dell'estate 2003 e a danni da infestazioni parassitarie, ad esempio da bostrico. Da allora non si sono più avuti eventi estremi del genere.

L'utilizzo del legno può essere aumentato

L'utilizzo annuo e la mortalità registrati sul reticolo di campionamento sono complessivamente calati da 7,7 a 7,2 m3 per ettaro, contro una crescita annua di 8,6 m3 per ettaro. Dal bilancio si evince che nell'quinquennio trascorso l'84 per cento della quantità di legno utilizzabile in modo sostenibile è stata raccolta oppure è stata lasciata morta nel bosco. Nel periodo di rilevamento precedente tale quantità si aggirava sul 90 per cento.

In ossequio alla Politica forestale 2020 adottata lo scorso autunno, il Consiglio federale mira, in futuro, a massimizzare il potenziale di sfruttamento del legno disponibile. Per farlo, bisognerebbe accrescere di circa un sesto l'attuale tasso di utilizzazione e questo soprattutto nei boschi privati o di montagna, dove il potenziale è maggiore. La Confederazione sta tra l'altro vagliando in quest'ottica l'opportunità di utilizzare i finanziamenti pubblici per sostenere meglio l'accesso alle risorse lignee.

Bosco e legno in Piazza federale

Per informare e accrescere il grado di accettazione della popolazione nei confronti di uno sfruttamento più intenso del legno, l'UFAM ha lanciato nell'autunno scorso la campagna «Fieri del legno svizzero». La manifestazione che si terrà sulla Piazza federale il 21 marzo 2012, in occasione della Giornata internazionale del bosco, rientra nell'ambito di questa campagna. Nel bosco fatto di veri tronchi d'albero che sarà allestito davanti a Palazzo federale, i visitatori assisteranno alla ricostruzione di una scena di raccolta del legname e alla realizzazione di una catasta coi tronchi tagliati. Dalle 10.00 alle 16.00, specialisti dell'Amministrazione ed esperti di organizzazioni ambientaliste, dell'economia forestale e dell'industria del legno saranno a disposizione dei partecipanti per scambi d'opinione ed informazioni (cfr. riquadro 1).


RIQUADRO 1:
21 marzo 2012, Giornata internazionale del bosco: tronchi d'albero in Piazza federale

Sfruttati secondo metodi di selvicoltura seminaturale, i boschi svizzeri producono più legno di quanto se ne raccolga. Oggi la popolazione è certamente più sensibile riguardo alla produzione del legno rispetto a dieci anni fa, ma un piccolo numero di persone teme però uno sfruttamento più massiccio del bosco. La campagna «Fieri del legno svizzero», lanciata dall'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM), intende accrescere le sensibilità degli uni, fugando i dubbi degli altri. La manifestazione del 21 marzo 2012 in Piazza federale, a Berna, è parte di questa campagna.

La campagna «Fieri del legno svizzero»

La campagna «Fieri del legno svizzero» è stata lanciata dall'UFAM nel quadro del piano d'azione Legno. Attraverso la messa in onda di spot televisivi, l'affissione di manifesti e la creazione di una pagina su Facebook, la campagna mette in risalto il nesso che esiste tra il bosco, la raccolta del legno e la sua utilizzazione. In Svizzera il bosco è protetto dalla legge forestale: le aziende forestali non possono, ad esempio, raccogliere più legno di quanto ne ricresca. In più, già da tempo, l'economia forestale svizzera pratica una selvicoltura seminaturale che evita i dissodamenti.

La campagna evidenzia inoltre il valore aggiunto creato dall'economia e dall'industria del legno, nell'ambito soprattutto della protezione del clima. Il bosco svizzero assorbe più carbonio di quanto ne rilasci nell'atmosfera e questo è un fatto. Ma anche raccogliere e utilizzare il legno, per esempio nel settore edile, produce due effetti positivi: primo, il carbonio rimane immagazzinato nelle costruzioni per decenni e secondo, si crea spazio per nuovi alberi che immagazzineranno a loro volta carbonio.


RIQUADRO 2:
A cosa serve l'Inventario forestale nazionale

L'Inventario forestale nazionale (IFN) è un progetto congiunto dell'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM) e dell'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL). Il WSL è responsabile della pianificazione, del rilevamento, dell'analisi e dell'interpretazione scientifica dei dati; l'UFAM è responsabile della loro trasposizione in chiave di politica forestale.

L'IFN è uno strumento di monitoraggio a lungo termine che dal 1983 rileva sistematicamente mediante un reticolo di campionamento i dati sull'evoluzione del bosco svizzero. I tre rilevamenti finora compiuti portano sui periodi 1983-1985, 1993-1995 e 2004-2006. Nell'intento di offrire una rendicontazione aggiornata, dal quarto Inventario (IFN4, ancora in corso) in poi si è tuttavia optato per un rilevamento continuo dei dati: tra il 2009 e il 2017 un nono, diverso di anno in anno, delle aree di saggio, distribuite uniformemente su tutto il territorio nazionale, sarà sottoposto a rilevamento.

L'IFN è una banca-dati importante, che fa da base alle decisioni di politica e di economia forestale, contribuendo al contempo all'utilizzo sostenibile e alla protezione del bosco svizzero. Le nuove conoscenze che se ne traggono serviranno, ad esempio, a verificare gli obiettivi fissati nella Politica forestale 2020 e ad elaborare la strategia in materia di biodiversità. L'IFN fornisce inoltre dati utili alla ricerca forestale, all'educazione ambientale, ma anche alla protezione del clima, grazie alla capacità delle giovani piante di assorbire anidride carbonica e fungere quindi da «pozzi di carbonio».secondo la definizione data dal Protocollo di Kyoto.


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Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio
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