Composizione dei rifiuti urbani: l’UFAM ha avviato una nuova analisi

Berna, 15.11.2022 - Ogni anno la popolazione svizzera produce circa 700 chilogrammi di rifiuti pro capite. Una cifra, questa, tra le più alte a livello europeo. Per determinare l’efficacia della gestione dei rifiuti in Svizzera e identificare gli ambiti in cui c’è ancora margine di miglioramento, ogni dieci anni l’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) esamina la composizione dei rifiuti urbani. «In passato abbiamo ottenuto diversi successi, ad esempio per quanto concerne il riciclaggio. Ma il traguardo è ancora lontano» ha spiegato Katrin Schneeberger, direttrice dell’UFAM, in occasione di un evento per i media tenutosi a Perlen (LU) il 15 novembre 2022.

Che cosa finisce con maggiore frequenza nella spazzatura? Qual è la percentuale di rifiuti che potrebbe essere riciclata? Quanto cibo viene buttato via? Per rispondere a queste domande, dal 1982 l'UFAM esamina ogni dieci anni la composizione dei rifiuti urbani. I risultati dell'analisi forniscono importanti indicazioni sulle abitudini di consumo della popolazione e sulla relativa evoluzione negli ultimi anni. Al contempo, l'indagine offre utili spunti ai Comuni per impostare e ottimizzare la raccolta separata dei rifiuti. In occasione di un evento per i media svoltosi il 15 novembre 2022 a Perlen (LU) sono stati presentati i lavori di smistamento dei rifiuti oggetto dell'analisi 2022. «Ridurre il volume di rifiuti evitando il food waste e promuovendo il riciclaggio è una sfida entusiasmante quanto più urgente. Se nel resto del mondo si consumassero altrettante risorse e si gettassero tanti rifiuti come in Svizzera sarebbero necessari tre Pianeti. L'economia circolare è una delle soluzioni che ci consentirà di uscire da questo vicolo cieco» ha dichiarato Katrin Schneeberger, direttrice dell'UFAM, di fronte ai media.

Durante il mese di novembre, nel centro di riciclaggio di Perlen si procederà a esaminare e catalogare il contenuto dei sacchi della spazzatura provenienti da 33 Comuni rappresentativi. Come nel 2012, anche per l'indagine attuale saranno analizzate 16,5 tonnellate di rifiuti. Una particolare attenzione sarà rivolta ai rifiuti alimentari e a quelli che, di fatto, dovrebbero essere riciclati (carta, vetro, metalli, alluminio). I risultati saranno pubblicati nel corso del secondo semestre 2023.

Riquadro: le cifre principali dello studio 2012 sulla composizione dei rifiuti urbani
Secondo lo studio del 2012, molti materiali riciclabili finiscono ancora nella spazzatura. Si stima che circa un quinto dei rifiuti avrebbe potuto essere riciclato. Due terzi di questi materiali riciclabili inutilizzati sono costituiti dai cosiddetti rifiuti biogeni, cioè rifiuti che possono essere compostati o fermentati. Per contro, rispetto alle analisi precedenti i dati 2012 hanno registrato un calo della percentuale di carta e cartone: la prima è diminuita dal 16 al 13,5 per cento mentre il cartone dal 4 al 3,8 per cento. Nell'indagine del 2012 sulla composizione dei rifiuti è inoltre stata registrata per la prima volta la percentuale di prodotti alimentari nei rifiuti quale sottocategoria dei rifiuti biogeni. Risultato: questi rappresentano quasi un sesto dei rifiuti domestici.


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