TFA nelle acque sotterranee

L’acido trifluoroacetico (TFA) è presente in modo esteso nelle acque sotterranee. Le sue concentrazioni variano tuttavia in modo significativo a seconda del luogo: sono particolarmente elevate sotto i terreni coltivi, dove questa sostanza si infiltra nelle acque sotterranee di vaste aree a causa dell’impiego di prodotti fitosanitari. In concentrazioni inferiori, il TFA viene inoltre trasportato nelle acque sotterranee con le precipitazioni, dove arriva principalmente a causa di gas refrigeranti e propellenti. L’immissione di acque di scarico industriali trattate nei corsi d’acqua può portare in alcune aree a una notevole contaminazione da TFA delle acque sotterranee.

Il TFA è una sostanza altamente mobile e allo stesso tempo persistente. Essendo completamente fluorurato, appartiene alle PFAS, le sostanze per- e polifluoroalchiliche. Si forma come prodotto di degradazione delle PFAS contenenti almeno un gruppo trifluorometilico (CF3). Queste sono utilizzate in grandi quantità soprattutto come prodotti fitosanitari e come gas refrigeranti e propellenti. Anche biocidi, farmaci e numerosi prodotti chimici industriali possono rilasciare il TFA.

Il TFA è stato analizzato nelle acque sotterranee nel quadro di uno studio pilota dell’Osservazione nazionale delle acque sotterranee NAQUA nel 2022 e 2023. Le analisi sono state effettuate presso quasi tutte le 550 stazioni di misurazione NAQUA. Il limite di determinazione era di un massimo di 0,2 microgrammi di TFA per litro (µg/l).

Presenza estesa del TFA nelle acque sotterranee

Il TFA è presente in modo esteso nelle acque sotterranee. Le sue concentrazioni sono da 100 a 1000 volte superiori a quelle delle altre PFAS finora rilevate nelle acque sotterranee. In quanto sostanza artificiale persistente, il TFA inquina le acque sotterranee in tutto il Paese e, secondo le conoscenze attuali, è di gran lunga la sostanza chimica artificiale più diffusa nelle acque sotterranee.

Le concentrazioni di TFA nelle acque sotterranee variano in modo significativo a seconda del luogo. I valori più bassi si registrano superati i 1000 m nelle Alpi, nelle Prealpi e sul versante sud delle Alpi, dove rimangono costantemente al di sotto di 0,6 µg/l. Nelle regioni con molte superfici coltive, invece, sono superiori alla media: in un buon 60 per cento delle stazioni di misurazione NAQUA il cui bacino di alimentazione è in gran parte coperto da superfici coltive, i valori si aggirano tra 1 e 5 µg/l. Singoli valori eccezionalmente elevati, superiori a 10 µg/l, sono stati registrati in due stazioni vicine tra loro situate nei pressi di un corso d’acqua che contiene anche acque di scarico industriali trattate.

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TFA nelle acque sotterranee. Dati: NAQUA 2022/2023

Fonti diverse

Il TFA giunge nelle acque sotterranee in modi diversi. Le principali fonti sono i prodotti fitosanitari nonché gas refrigeranti e propellenti. Mentre il TFA contenuto nei prodotti fitosanitari viene dilavato direttamente dal suolo nelle acque sotterranee, quello prodotto dai gas dei prodotti refrigeranti e propellenti viene dapprima rilasciato nell’atmosfera per poi infiltrarsi nel suolo e nelle acque sotterranee tramite le precipitazioni. Anche le acque di scarico industriali possono svolgere un ruolo significativo in alcune aree.


TFA come metabolita dei prodotti fitosanitari

L’impiego di prodotti fitosanitari è responsabile delle concentrazioni nettamente elevate del TFA su vaste aree nelle regioni con molte superfici coltive. Queste stazioni di misurazione delle acque sotterranee presentano concentrazioni mediamente doppie rispetto alle precipitazioni degli ultimi anni, cioè circa 1,2 µg/l, e possono anche raggiungere valori fino a 5 µg/l.

Attualmente sono omologati 28 principi attivi contenuti in prodotti fitosanitari che nella propria struttura molecolare contengono almeno un gruppo CF3 e che, dunque, hanno potenzialmente il TFA come prodotto di degradazione. Si tratta principalmente di erbicidi, fungicidi e di alcuni insetticidi utilizzati in campicoltura e orticoltura, nella frutticoltura e nella viticoltura, oltre che per le piante ornamentali e, occasionalmente, nei vivai forestali. Nel 2022 sono state utilizzate complessivamente oltre 40 tonnellate di questi principi attivi contenuti in prodotti fitosanitari. Con una quantità fino a 10 tonnellate all’anno ciascuno, il Flufenacet e il Fluazinam sono stati i più utilizzati in Svizzera. Il Flufenacet è omologato come erbicida nella coltivazione di mais, cereali, patate e di altri vegetali. Il Fluazinam è impiegato nella coltivazione delle patate ed è omologato anche per l’uso in viticoltura e per varie piante ornamentali.

TFA da prodotti refrigeranti e propellenti

L’uso di gas refrigeranti e propellenti che producono TFA è aumentato in modo significativo negli ultimi anni. Di conseguenza, negli ultimi 10 anni sono aumentate le concentrazioni di TFA nelle precipitazioni, raggiungendo, per l’Europa centrale, una media di circa 0,6 µg/l. Ciò corrisponde approssimativamente ai valori rilevati nelle acque sotterranee delle stazioni di misurazione NAQUA a oltre di 1000 m di altitudine, nel cui bacino di alimentazione non sono presenti superfici coltive. In questi siti, è probabile che il TFA penetri nelle acque sotterranee con la pioggia. Di conseguenza, le concentrazioni tendono a essere relativamente basse.

Le concentrazioni di TFA nelle acque sotterranee riflettono le relative concentrazioni nella pioggia caduta qualche anno prima. Infatti, occorrono diversi anni o decenni prima che l’acqua piovana, e con essa le crescenti concentrazioni di TFA, si infiltri nel suolo e nel sottosuolo.

TFA da acque di scarico industriali

Presso alcune stazioni di misurazione NAQUA, il TFA nelle acque sotterranee proviene da fonti industriali, che in alcune aree possono inquinare significativamente le acque sotterranee. I picchi di 14 e 23 µg/l presso due stazioni di misurazione nella Svizzera nordoccidentale, entrambe nelle immediate vicinanze dell’Ergolz, sono riconducibili all’infiltrazione di acqua fluviale inquinata.

Qualità delle acque sotterranee in loco

Tutti i dati raccolti nell’ambito dell’Osservazione nazionale delle acque sotterranee NAQUA sono a disposizione dei servizi specializzati cantonali. Anche i fornitori d’acqua interessati sono stati informati sui risultati. I servizi specializzati cantonali forniscono informazioni dettagliate sulla qualità delle acque sotterranee in loco e nei singoli Comuni. Per informazioni sulla qualità dell’acqua potabile, i consumatori possono invece rivolgersi direttamente ai fornitori d’acqua.

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Ultima modifica 18.11.2024

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