Derrate alimentari: alimenti OGM, la Svizzera non è un’isola

Nella produzione di derrate alimentari l’agricoltura e l’industria a livello mondiale ricorrono con sempre maggiore frequenza all’ingegneria genetica. Che indirettamente arriva anche sui piatti dei consumatori svizzeri

Testo: Mike Sommer

artikel-6
Quanto sono buone le ricette dell’ingegneria genetica?
© Gregory Collavini

«Attualmente sul mercato svizzero sono praticamente assenti prodotti alimentari geneticamente modificati». Questa frase, pubblicata sulla pagina Internet dell’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV), dovrebbe tranquillizzare i consumatori che, secondo un sondaggio nazionale del 2010, hanno un atteggiamento scettico nei confronti degli alimenti geneticamente modificati. Già nel 2005 la netta maggioranza dei cittadini svizzeri si è espressa alle urne a favore di «alimenti prodotti senza manipolazioni genetiche». Ad eccezione dei fini di ricerca, la coltivazione di organismi geneticamente modificati (OGM) in Svizzera resta vietata fino alla scadenza, nel 2021, di una moratoria già più volte prorogata.

L’importazione di derrate alimentari e alimenti per animali OGM non è invece vietata, a condizione che sia autorizzata dal servizio competente, l’USAV. L’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) e l’Ufficio federale dell’agricoltura (UFAG) sono coinvolti nella procedura. Gli alimenti ottenuti da piante geneticamente modificate devono essere etichettati come tali, qualunque sia la loro provenienza. Attualmente, in Svizzera, tre varietà di mais e una varietà di soia geneticamente modificate sono autorizzate per il consumo alimentare. A queste si aggiungono alcuni additivi e coadiuvanti tecnologici non soggetti a obblighi specifici di etichettatura. Nel commercio al dettaglio, tuttavia, tali prodotti non sono presenti, in quanto il settore è ben cosciente delle riserve della popolazione e vuole evitare danni d’immagine. Nell’agricoltura la situazione è simile: i contadini potrebbero utilizzare gli OGM autorizzati dalla Confederazione come alimenti per animali, ma preferiscono non farlo.

Come è prodotta la carne importata?

La produzione di alimenti per animali OGM è tuttavia molto diffusa in numerosi Paesi, in particolare in America del Nord e in America latina, e la carne di animali nutriti con OGM arriva anche in Svizzera. Dal momento che non contiene tracce di OGM e non è quindi considerata un alimento geneticamente modificato, questa carne può essere venduta senza autorizzazioni o etichettature particolari. La popolazione svizzera consuma quindi grandi quantità di carne per la cui produzione all’estero vengono verosimilmente impiegati OGM. Se la popolazione ne sia consapevole, non è chiaro. La dichiarazione di provenienza obbligatoria consente, almeno in teoria, di stabilire un legame con l’utilizzo di alimenti per animali a base di OGM. In principio, solo per la carne con certificazione bio vi è la certezza che non sono stati impiegati alimenti per animali OGM.

Ne risulta così una situazione contraddittoria: da una parte, la coltivazione di piante geneticamente modificate è vietata in Svizzera e le derrate alimentari e gli alimenti per animali OGM restano un tabù vista la mancanza di accettazione da parte della popolazione. Dall’altra, la Svizzera importa dall’estero quasi la metà delle derrate alimentari consumate nel Paese. In altri termini, già oggi usufruiamo di una produzione alimentare mondiale nella quale l’ingegneria genetica svolge un ruolo notevole e acquisterà ancora maggiore importanza in futuro. Questa produzione trova la propria origine nell’agricoltura intensiva, che permette di ottenere rendimenti elevati a fronte di un carico di lavoro relativamente modesto e, quindi, prezzi bassi. A questo proposito, l’ingegneria genetica offre soluzioni interessanti, come ad esempio piante resistenti a diserbanti, malattie e organismi nocivi.

Tuttavia, nonostante i numerosi vantaggi, la produzione con OGM ha anche alcune zone d’ombra: uno studio globale condotto dai servizi responsabili delle questioni ambientali di Germania, Austria e Svizzera mostra che, in generale, nei campi in cui sono presenti piante OGM resistenti ai diserbanti, queste sostanze sono utilizzate con maggiore frequenza che nei campi coltivati in modo convenzionale. Inoltre, in regioni con una quota elevata di OGM si tende a favorire le monocolture e a utilizzare meno superfici per la rotazione delle colture. La popolazione svizzera tiene a distanza l’ingegneria genetica e le sue zone d’ombra, ma approfitta, in modo più o meno consapevole, dei prezzi bassi degli alimenti prodotti al di là delle frontiere con l’impiego di queste tecnologie. L’importanza accordata alla questione del prezzo è resa evidente dal fatto che nel 2018 le due iniziative popolari «Per alimenti equi» e «Per la sovranità alimentare» siano state respinte. Come è emerso dai sondaggi, l’argomento del rincaro dei prezzi di numerosi alimenti ha convinto la maggior parte dei votanti a respingere le iniziative.

Comodità e convenienza grazie all’ingegneria genetica

Non è solo a causa del loro prezzo se gli alimenti prodotti con l’aiuto dell’ingegneria genetica sono sempre più diffusi sul mercato. Un altro fattore è rappresentato dalla comodità per i consumatori, che ricorrono facilmente ad alimenti trasformati (convenience food). Questi prodotti contengono generalmente coadiuvanti tecnologici e additivi al fine di ottenere le proprietà desiderate (sapore, consistenza, standardizzazione, conservazione ecc.). Grazie all’ingegneria genetica, molte di queste sostanze possono oggi essere ottenute a costi vantaggiosi e in grandi quantità (cfr. riquadro). Attualmente, due vitamine, due cagli e due coadiuvanti tecnologici ottenuti con l’ingegneria genetica sono autorizzati in Svizzera per l’utilizzo alimentare.

Nella categoria convenience food rientrano anche le mele «Arctic apple», vendute negli USA dal 2017. Grazie a una modifica del codice genetico, gli sviluppatori sono riusciti a ridurre l’enzima naturale che rende scura la polpa quando vengono tagliate o schiacciate. È stato così possibile mettere in commercio fettine di mele imballate che conservano più a lungo un aspetto fresco. Il produttore giustifica la commercializzazione di questo articolo con il fatto che i consumatori sarebbero più disposti a consumare le mele se proposte in porzioni della grandezza di un boccone. Inoltre, le «Arctic apple» contribuirebbero a ridurre lo spreco alimentare, in quanto grandi quantità di mele sono oggi distrutte perché rese invendibili dalle macchie brunastre.

Editing genomico o metodi convenzionali?

L’USAV osserva da vicino gli sviluppi in questo campo. Il vice direttore Michael Beer non crede che gli alimenti prodotti con i metodi convenzionali dell’ingegneria genetica, come le «arctic apple», faranno il proprio ingresso a breve sul mercato svizzero. «Al contrario, saranno le nuove tecnologie di editing genomico a tenerci occupati. Il problema è che non possiamo provare direttamente se il codice genetico di un organismo è stato modificato con le cosiddette forbici genetiche o attraverso metodi di selezione convenzionali».

Gli OGM nell’industria alimentare

I moderni metodi nel settore delle biotecnologie aprono prospettive completamente nuove per l’industria alimentare. Aromi, edulcoranti, vitamine, amminoacidi, enzimi e altre sostanze possono essere prodotti per l’industria alimentare con l’aiuto di OGM quali funghi (p. es. lieviti) o batteri. Queste sostanze possono essere strutturalmente identiche a quelle risultanti da processi metabolici in natura o da processi chimici di sintesi. In quanto additivi alimentari, non necessitano di etichettatura particolare in Svizzera se del tutto esenti da microorganismi geneticamente modificati. La produzione deve avvenire in un sistema chiuso. Gli impianti di produzione e gli OGM sottostanno ad autorizzazione. I processi biotecnologici che coinvolgono organismi di produzione geneticamente modificati sono impiegati in Svizzera unicamente nella ricerca e nello sviluppo e non nell’industria alimentare. Tra i pionieri vi è l’azienda svizzera Evolva, che nel 2011 è riuscita a programmare geneticamente alcuni lieviti affinché producessero vanillina. Prodotta all’estero, questa vanillina è sul mercato dal 2014 e rappresenta un’alternativa alla vanillina sintetica o naturale. Quest’ultima, infatti, arriva a coprire solo l’un per cento circa del fabbisogno mondiale. Parallelamente ad altre sostanze aromatiche, Evolva ha sviluppato anche l’edulcorante EverSweet, ora autorizzato negli USA, prodotto e commercializzato dal gruppo agroalimentare Cargill. EverSweet è prodotto con un lievito OGM. I geni di una via metabolica sono stati introdotti nel lievito, il quale produce poi le proteine vegetali dolci, ma non quelle amare.

I controlli rilevano pochi abusi

Jedes Jahr untersuchen die kantonalen Vollzugsbehörden mehrere Hundert Lebensmittelproben auf Anteile gentechnisch veränderter Organismen (GVO). Das BLV erstellt jährlich einen Bericht über die Ergebnisse dieser Kontrollen. In den 493 Lebensmittelproben, die 2017 untersucht wurden, fanden sich in 59 Fällen Bestandteile von GVO. In den allermeisten Proben lag der Anteil unterhalb der Toleranzgrenze, die für unbeabsichtigte Spuren in Lebensmitteln gilt. Bei 37 Proben wurden Bestandteile von GV-Produkten nachgewiesen, die in der Schweiz bewilligt oder toleriert sind, 13 Proben enthielten Anteile von in der Schweiz nicht zugelassenen GV-Produkten und in 2 Fällen wurde gegen die Kennzeichnungspflicht verstossen. Kontrolliert wurden vor allem Lebensmittel mit erhöhtem Risiko für eine Verunreinigung wie Sportlernahrung (Energieriegel, Proteinpulver) sowie Produkte aus Mais (Tortilla Chips, Maismehl, Maisflocken) und Soja (Tofu, Fleischersatzprodukte, Sojadrinks). (nig)

Ogni anno le autorità esecutive cantonali analizzano diverse centinaia di campioni di alimenti per verificare se contengono percentuali di OGM. L’USAV allestisce un rapporto annuale sui risultati di questi controlli. Tra i 493 campioni analizzati nel 2017, 59 contenevano quote di OGM. Nella grande maggioranza dei campioni, la percentuale si situava al di sotto della soglia di tolleranza applicabile alle tracce involontarie negli alimenti. In 37 campioni sono state rilevate parti di OGM autorizzati o tollerati in Svizzera. 13 campioni contenevano invece percentuali di OGM non autorizzati in Svizzera. Infine, in due casi sono state violate le norme relative all’etichettatura. Le derrate alimentari sottoposte ai controlli sono state principalmente quelle ad alto rischio di contaminazione come gli alimenti per gli sportivi (barrette energetiche, proteine in polvere) e i prodotti a base di mais (tortilla chips, farina e fiocchi di mais) e di soia (tofu, prodotti surrogati della carne, bevande a base di soia).

Ulteriori informazioni

Contatto
Ultima modifica 29.05.2019

Inizio pagina

https://www.bafu.admin.ch/content/bafu/it/home/temi/biotecnologia/dossier/webzine2019-2-dossier/alimenti-ogm-la-svizzera-non-e-un-isola.html