I prodotti biocidi sono utilizzati in molti modi diversi, ma poiché comportano un certo rischio sia per la salute sia per l’ambiente, il loro impiego richiede cautela.
Per prodotti biocidi s’intendono disinfettanti, preservanti e antiparassitari. Vengono usati per uccidere gli agenti patogeni (disinfettanti), proteggere i materiali da microbi e alghe (preservanti) o per lottare contro parassiti come cimici dei letti e scarafaggi (antiparassitari).
I prodotti biocidi contengono almeno un principio attivo mirato a distruggere, allontanare, rendere innocui o combattere in altro modo gli organismi nocivi. I principi attivi possono essere sostanze chimichedi sintesi, microrganismi o sostanze presenti in natura, come l’anidride carbonica, l’acido acetico o l’olio di lavanda.
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Tuttavia, per effetto delle loro proprietà, i prodotti biocidi non sono innocui. Un loro uso eccessivo e/o improprio può rappresentare un rischio per la salute di uomo, animali e ambiente.
La strategia per la sicurezza dei prodotti chimici della Confederazione persegue la visione secondo cui, durante tutto il loro ciclo di vita, i prodotti chimici non devono avere effetti nocivi sull’ambiente e la salute umana e, quando si mira a un effetto sull’ambiente, i prodotti chimici devono essere utilizzati in modo da non provocare (nella misura del possibile) effetti collaterali nocivi.
Secondo l’ordinanza sui biocidi (OBioc, art. 41), l’utilizzo dei prodotti biocidi richiede un obbligo di diligenza affinché l’uomo, gli animali e l’ambiente non siano messi in pericolo. L’uso corretto di prodotti biocidi è limitato al minimo necessario e comprende anche l’applicazione di misure alternative e preventive.
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Ultima modifica 16.06.2021
