Consumo di idrofluorocarburi parzialmente alogenati
Gli idrofluorocarburi parzialmente alogenati (HFC) sono prodotti chimici sintetici con un elevato potenziale di effetto serra, alcuni persino diverse migliaia di volte superiore a quello del CO2. Sono utilizzati in numerose applicazioni, ad esempio in prodotti refrigeranti o in materie plastiche espanse.
Considerato il loro forte contributo al riscaldamento climatico, dal 2003 l’ordinanza sulla riduzione dei rischi inerenti ai prodotti chimici (ORRPChim) ne limita sempre più l’utilizzo in Svizzera, riducendo al contempo anche le emissioni. Dal 2019 è inoltre in vigore un accordo internazionale (il Protocollo di Montreal e il relativo complemento del 2016, il cosiddetto «Emendamento di Kigali»), in base al quale i Paesi che lo hanno ratificato si impegnano a ridurre progressivamente dell’80-85 per cento il consumo dei principali HFC, sulla base della media annuale degli anni 2011, 2012 e 2013.
Il percorso di riduzione per la Svizzera prevede una riduzione graduale del 40% entro il 2024, del 70% entro il 2029, dell'80% entro il 2034 e dell'85% entro il 2036. La Svizzera ha ratificato l’Emendamento di Kigali e ogni anno comunica i dati relativi al consumo sul territorio nazionale. Tali dati corrispondono al presente indicatore.
L’indicatore mostra il consumo di HFC in Svizzera e l’attuale stato di avanzamento della riduzione secondo il percorso stabilito. Quantifica un contributo specifico agli obiettivi di politica climatica della Svizzera e al rispetto degli impegni internazionali.


Il consumo di HFC, e quindi le relative emissioni, ha registrato un forte aumento negli anni Novanta, poiché secondo l’allora stato della tecnica erano il prodotto sostitutivo usuale delle sostanze che impoveriscono lo strato di ozono disciplinate dal Protocollo di Montreal. Ciò ha comportato un trasferimento del problema dalle emissioni che impoveriscono l’ozono ai gas climalteranti. Oggigiorno, lo stato della tecnica consente di rinunciare agli HFC in numerosi settori (p. es. con l’utilizzo di prodotti refrigeranti naturali negli impianti di raffreddamento e nelle pompe di calore). Il consumo di HFC è pertanto in calo dalla metà degli anni Duemiladieci. Nel 2021 si è registrata una riduzione particolarmente marcata del consumo di HFC. Secondo le indagini dell'UFAM, il nuovo aumento nel 2022 è dovuto alla ripresa di attività ridotte in alcuni settori dell'economia durante la pandemia di COVID-19.
Nel 2023, il consumo è leggermente inferiore a quello del periodo precedente alla pandemia di COVID-19. Rispetto al percorso di riduzione previsto dal Protocollo di Montreal, è quindi solo di poco inferiore al valore per gli anni dal 2024 al 2028. Pertanto, valutiamo lo stato attuale come "insoddisfacente".
Tuttavia, occorrono ulteriori sforzi per sostituire queste sostanze e rispettare anche in futuro il percorso di riduzione convenuto a livello internazionale. Spetta in particolare ai fabbricanti di apparecchi e impianti sviluppare alternative, ma anche ai gestori di impianti nelle loro decisioni di acquisto. Per favorire la sostituzione di queste sostanze occorrono comunque anche adattamenti del diritto in materia ambientale.
I dati del consumo di altri paesi sono disponibili presso il Centro Dati del Segretariato dell'Ozono (Segretariato del protocollo di Montréal). Questi dati hanno un valore limitato al momento, poiché il periodo di impegno è iniziato solo dal 2019.
I dati si basano sulle notifiche annuali all’UFAM degli importatori relative alle quantità di sostanze stabili nell’aria importate (conformemente all’obbligo di notifica di cui all’all. 1.5 n. 7.1.1 ORRPchim).
Evoluzione auspicata | Valore iniziale | Valore finale | Avvicinamento al percorso teorico in % | Evoluzione osservata | Valutazione |
---|---|---|---|---|---|
662.66 in 2029 | 2011-2013*,** | 2021-2023** | 74.31% | Sul percorso teorico | insoddisfacente |
*Valori iniziali in conformità all'articolo 2j del Protocollo di Montreal.
**Deviazione dal metodo di valutazione predefinito: a causa delle grandi variazioni annuali dei dati, per valutare la tendenza è stata utilizzata la media dei valori iniziali e finali.
Ulteriori informazioni