Bilancio carbonio dell‘utilizzo dei suoli
L’utilizzo dei suoli (p. es. lo sfruttamento forestale e quello agricolo) come pure i cambiamenti di destinazione dei suoli (p. es. abitazioni su terreni in precedenza coltivati) generano gas serra oppure li assorbono. In tal modo riducono o aumentano la quantità di carbonio immagazzinata nel suolo e nella vegetazione. Dall’inizio del secondo periodo di adempimento del Protocollo di Kyoto (2013-2020) si contabilizza anche il sequestro di carbonio nei prodotti in legno svizzero.


Dal 1990 il bosco svizzero è stato nella maggior parte degli anni un importante pozzo di carbonio. Il crollo registrato negli anni 2000 e 2001 va attribuito ai gravi danni causati nei boschi dalla tempesta Lothar. Elevate quantità di legname raccolto si osservano anche nel 1990 (tempesta Vivian), nel 2007 e nel 2014. I prodotti di legno (p. es. il legno da costruzione o i mobili) rappresentano dal 1990 un pozzo di carbonio permanente, il cui volume complessivo negli ultimi anni è tuttavia risultato piuttosto in calo. I suoli presentano marcate variazioni annuali fra liberazioni e sequestri di carbonio, riconducibili alla gestione dei suoli minerali a diverse condizioni climatiche. Per contro, le vecchie paludi prosciugate e sfruttate a scopi agricoli continuano a liberare gas serra. Infine, la delimitazione di nuove superfici insediative e aree deputate al traffico ha portato, nel periodo considerato, all’emissione di ulteriori gas serra.
Le foreste (e i prodotti di legno) compensano, ad eccezione del 2000, le emissioni derivanti dallo sfruttamento e dal cambiamento di destinazione delle altre categorie di utilizzo del suolo. Nella maggior parte degli anni sono stati immagazzinati molti più CO2 equivalenti di quanti ne siano stati liberati. Soprattutto l’utilizzo non sostenibile delle paludi primarie e l’utilizzazione intensiva del suolo per superfici insediative e aree deputate al traffico liberano quantità supplementari di gas serra. Per tale ragione lo stato non è pienamente soddisfacente. L’evoluzione non può essere valutata, poiché il bilancio complessivo può essere influenzato da molti fattori (politica forestale e agricola, pianificazione del territorio, attività edilizia, tempeste).
- Indicatori correlati
- Bilancio di carbonio del bosco
Il bilancio di carbonio dell’utilizzo dei suoli può essere raffrontato ai dati di altri Paesi, in quanto le emissioni e l’assorbimento sono calcolati in conformità alle linee direttive dell’IPCC.
I dati provengono dall’inventario dei gas serra della Svizzera (settore «Land Use, Land-Use Change and Forestry»), elaborato ogni anno dall’UFAM secondo le disposizioni della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e del Protocollo di Kyoto. I metodi sono conformi a quelli indicati nelle direttive dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change).
Le emissioni e l’assorbimento derivanti dall’utilizzo dei suoli e dai cambiamenti di destinazione dei suoli sono rilevate per le sei categorie di suolo (foreste, terreni coltivati, prati, zone umide, superfici insediative e superficie non produttive) e prodotti legnosi. Le emissioni complessive includono, oltre alle categorie menzionate, poche emissioni di protossido di azoto, che secondo le direttive internazionali non possono essere attribuite a nessuna categoria. Il diossido di carbonio (CO2) è di gran lunga il principale gas serra. Contribuiscono in misura ridotta alle emissioni il metano (CH4) e il protossido di azoto (N2O) generati da incendi, bacini idrici, cambiamenti di destinazione dei suoli e prosciugamenti di paludi. Le emissioni di metano CH4) e di protossido di azoto (N2O), convertite in CO2 equivalenti sono cumulate con quelle di CO2.
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