Praticare sport di notte a basso impatto ambientale

Gli impianti sportivi all’aperto vengono spesso utilizzati di notte, il che può comportare un forte inquinamento luminoso per via dei fari. A Walchwil, nel Canton Zugo, è stata trovata una soluzione innovativa. Unica al mondo.

Testo: Patricia Michaud

© Marco Zanoni | Lunax

Distinguere tra allenamento e gara

Ecco cosa pensa un giovane atleta dell’illuminazione negli stadi.

«In Svizzera gli stadi sono generalmente molto ben illuminati, a volte forse anche troppo...» Célia Déglon ha 18 anni e fa parte dell’associazione «Stade-Lausanne athlétisme». È una specialista del mezzofondo e si allena cinque volte a settimana. D’inverno quattro di questi allenamenti si svolgono di sera all’aperto, per cui ovviamente serve un’illuminazione artificiale.

«Vedo che i requisiti di illuminazione cambiano in funzione della disciplina di atletica leggera. Chi pratica la corsa, ad esempio, ha bisogno di meno luce, almeno in allenamento». In gara, invece, «con una luce più forte sono mentalmente più vigile e riesco a vedere meglio le gambe delle mie avversarie». L’idea di prevedere diversi scenari di illuminazione negli impianti sportivi, dunque, piace molto a Célia Déglon.
 

Lo sport fa (quasi) sempre bene alla salute. E all’ambiente? Per illuminare impianti sportivi all’aperto come stadi, campi da tennis e da calcio, spesso è necessaria molta luce. Se la luce artificiale è prodotta da vecchi fari ad alto consumo energetico o da proiettori non correttamente orientati, si fa presto a disturbare la natura circostante.

Fortunatamente, nel caso delle attività sportive all’aperto gli effetti negativi delle emissioni luminose si possono limitare. Uno degli esempi migliori in tal senso è nel Canton Zugo: l’impianto sportivo di Lienisberg a Walchwil comprende un campo da calcio e due campi da tennis. Si trova nelle vicinanze di una riserva protetta e del torrente Lotenbach, considerato un’area naturale sensibile. Nel 2020, dopo un’attenta attività di pianificazione, l’illuminazione di questo centro sportivo è stata completamente riprogettata.

Un’anteprima mondiale

«Dopo aver testato tutti i tipi di fari a LED, abbiamo optato per un modello asimmetrico con diaframma interno. Quest’ultimo indirizza la luce sull’area desiderata, consentendo di ridurre al minimo l’illuminazione e di evitare emissioni indesiderate nell’ambiente circostante», spiega Udo Kelling, che segue il progetto per conto di LICHTPLAN GmbH. «È la prima volta al mondo che viene installata questa tipologia di fari in un intero impianto», continua. Grazie all’ulteriore sistema di comando delle luci è possibile programmare scenari di illuminazione a priori in funzione delle diverse attività. Udo Kelling ricorda che agli atleti serve meno luce durante gli allenamenti che in gara o quando disputano una partita. Inoltre si è preferito optare per una luce bianca calda con una temperatura di colore di 3000 Kelvin anziché per una bianca neutra tradizionale (4000 Kelvin).

Per quanto possa essere ecologica la decisione di puntare sia su un diaframma interno che su una luce bianca calda, dietro a questa soluzione si cela comunque una sorpresa. «L’efficienza energetica, infatti, è minore rispetto a quella di fari a LED standard», sottolinea Udo Kelling. Un punto debole ecologico? David Kretzer, collaboratore scientifico della divisione Rumore e RNI dell’UFAM, spiega: «Le luci a LED di colore bianco caldo sono un po’ meno efficienti di quelle a luce bianca neutra, ma in compenso hanno meno componenti blu e quindi non attirano così tanti insetti. Negli stadi, i proiettori sono spesso fissati in altezza su pali, per cui sono visibili da lontano, il che aumenta l’effetto attrattivo. Inoltre, già solo sostituendo i fari convenzionali con proiettori dotati di LED a luce bianca calda, solitamente si riescono a ottenere notevoli risparmi a livello di consumo energetico».

La nuova illuminazione del centro sportivo di Walchwil ne è la dimostrazione: con un piano di illuminazione, un progetto illuminotecnico preciso, i fari LED adatti e un sistema di comando delle luci è possibile ridurre le emissioni luminose, a beneficio della salute e dell’ambiente.

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Ultima modifica 28.09.2022

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