Come le persone colpite percepiscono gli eventi naturali

© ky

© Ephraim Bieri | Ex-Press | BAFU
«Chi avesse seguito i media internazionali avrebbe potuto pensare che Zermatt era in stato di catastrofe. Mi ha sorpreso molto constatare quanto possono divergere tra loro l’immagine che si ha di sé e quella attribuita dagli altri. Anche se eravamo isolati dal mondo esterno, non ci è mancato nulla. Tuttavia alcune persone avevano paura. Quando nevica così forte da limitare le proprie azioni, tra gli ospiti si diffonde l’insicurezza. Io invece sono cresciuta qui e ho vissuto spesso situazioni simili durante la mia giovinezza».

© ky

© Ephraim Bieri | Ex-Press | BAFU
«È successo tutto molto in fretta, ma noi del luogo sappiamo che soltanto un quarto d’ora dopo un forte temporale questo corso d’acqua può gonfiarsi fino a diventare un fiume impetuoso. Da casa mia vedo direttamente una passerella sul Losentse, sulla quale si fermano sovente persone che vogliono vedere lo spettacolo da molto vicino. Quando è arrivata la colata c’erano turisti sulla passerella e io sono corso giù ad avvertirli del pericolo. Il fiume si ingrossa spesso, ma non avevo mai visto una colata di fango di tali dimensioni».

© ky

© Ephraim Bieri | Ex-Press | BAFU
«È stato un tragico incidente, la pastora è stata semplicemente molto sfortunata.Se fosse stata solo due o tre passi più lontano non le sarebbe successo nulla. In generale, gli scorsi anni nelle montagne vi è stato un maggior numero di crolli di roccia. Queste zone sono note e si sa che occorre stare più attenti. Se questa maggiore frequenza è un caso o la conseguenza dei cambiamenti climatici è difficile a dirsi. Personalmente ho però l’impressione che effettivamente venga già più materiale».

© ky

© Ephraim Bieri | Ex-Press | BAFU
«Due anni fa abbiamo costruito una nuova casa qui a Brienz, poiché i nostri figli vorrebbero portare avanti l’azienda agricola. La casa è stata volutamente costruita in legno, affinché sopporti meglio lo scivolamento. La nostra intera esistenza è qui e se dovessimo lasciare Brienz sarebbe per noi una catastrofe. Poiché la zona critica è costantemente sorvegliata da molti strumenti diversi, non temiamo direttamente per le nostre vite, altrimenti dovremmo fare subito le valigie.
Ultima modifica 03.06.2020