Spazi riservati alle acque nelle zone agricole: Confederazione e Cantoni fissano le regole

Berna, 20.05.2014 - Entro la fine del 2018, i Cantoni devono delimitare lungo i corsi d’acqua lo spazio necessario per garantire la tutela delle acque e la protezione contro le piene. Dopo l’emanazione, nel 2013, della guida pratica volta a concretizzare il concetto di «zone densamente edificate», gli Uffici federali dell’ambiente (UFAM), dell’agricoltura (UFAG) e dello sviluppo territoriale (ARE), insieme alla Conferenza svizzera dei direttori delle pubbliche costruzioni, della pianificazione del territorio e dell’ambiente (DCPA) e alla Conferenza dei direttori cantonali dell’agricoltura (CDCA), hanno elaborato una guida concernente gli spazi riservati alle acque e l’agricoltura (Merkblatt «Gewässerraum und Landwirtschaft»).

La nuova legge sulla protezione delle acque in vigore dal 1º gennaio 2011 prevede la delimitazione, lungo ruscelli, fiumi e laghi, di uno spazio riservato alle acque che garantisca la salvaguardia delle funzioni naturali delle acque, la protezione contro le piene e l'utilizzazione sostenibile delle acque. Gli spazi riservati alle acque devono essere sistemati e sfruttati in modo estensivo (art. 36a cpv. 3 LPAc): ciò significa che in essi è consentito realizzare impianti esclusivamente a ubicazione vincolata e d'interesse pubblico e che lo sfruttamento delle superfici è soggetto a una rigida regolamentazione. I requisiti specifici sono concretizzati nell'ordinanza sulla protezione delle acque, che è entrata in vigore il 1º giugno 2011.

Per favorire un'esecuzione armonizzata della normativa su tutto il territorio, la Confederazione e i Cantoni hanno elaborato una guida concernente gli spazi riservati alle acque e l'agricoltura (Merkblatt «Gewässerraum und Landwirtschaft»). Lo scopo della guida è garantire un'interpretazione uniforme della legge e della relativa ordinanza e chiarire le disposizioni riguardanti la delimitazione dello spazio riservato alle acque, l'armonizzazione delle prescrizioni sulle distanze, lo sfruttamento a fini agricoli dello spazio riservato alle acque, la gestione delle colture perenni e degli impianti agricoli all'interno dello spazio riservato alle acque. La guida riprende la soluzione proposta dal Consiglio federale in tema di superfici di avvicendamento delle colture.

I Cantoni appoggiano la soluzione di compromesso secondo cui le superfici di avvicendamento delle colture nello spazio riservato alle acque (circa 20 000 ha) offrono ancora un potenziale e soddisfano dunque le esigenze sia dell'approvvigionamento economico del Paese sia della protezione delle acque. I Cantoni chiedono che la soluzione di compromesso sia formalizzata nell'ordinanza.

La guida facilita l'esecuzione uniforme, su tutto il territorio svizzero, delle disposizioni concernenti lo spazio riservato alle acque. I Cantoni hanno tempo fino alla fine del 2018 per eseguire la delimitazione dello spazio riservato alle acque, di cui devono tenere conto nei piani direttori e nei piani di utilizzazione. Anche la Confederazione è chiamata ad agire per suffragare l'interpretazione della legge e dell'ordinanza elaborata congiuntamente nella citata guida («Gewässerraum und Landwirtschaft») e per sostenerne l'esecuzione.


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