Biotecnologia: in breve

In Svizzera la ricerca sugli organismi patogeni, geneticamente modificati o alloctoni viene praticata alacremente. Misure di sicurezza adeguate hanno finora consentito di prevenire incidenti gravi. Nuove sfide sono poste dall’impiego sempre più diffuso di organismi in prodotti quali detergenti o pesticidi. A sollevare domande è anche la valutazione delle nuove tecniche di ingegneria genetica nella selezione vegetale.


1.  Ricerca, produzione agricola all’estero (determinanti)

Il progresso tecnologico accresce l’impiego di organismi geneticamente modificati (OGM), patogeni (OP) e alloctoni. Nei settori medico e farmaceutico, ad esempio, OGM e OP vengono già regolarmente usati nella ricerca e nello sviluppo di nuovi farmaci.

Le piante che in seguito a manipolazioni genetiche tollerano i prodotti fitosanitari o sono tossiche per determinati insetti nocivi assumono un ruolo sempre più importante a livello mondiale nella produzione di derrate alimentari e mangimi.


2.  Impiego di organismi geneticamente modificati (OGM), patogeni (OP) e alloctoni (pressioni)

Attualmente in Svizzera vengono condotte numerose ricerche nel campo della biotecnologia. Per garantire che OGM, OP e organismi alloctoni invasivi rimangano nei laboratori, negli impianti di produzione e nelle serre e che non entrino in contatto con la popolazione e l’ambiente, si lavora in cosiddetti sistemi chiusi.

  • A fine 2020 in Svizzera erano in corso circa 2775 attività con organismi geneticamente modificati o patogeni.
  • Nel 2020, durante la pandemia da coronavirus, sono raddoppiate le nuove attività notificate con agenti patogeni in sistemi chiusi come laboratori di ricerca e di diagnosi.

Per gli esperimenti a scopo di ricerca con OGM nell’ambiente, nel 2013 il Parlamento ha deciso di sostenere finanziariamente l’allestimento di un sito di sperimentazione recintato e sorvegliato (Protected Site). Fino al 2020, in questo sito protetto sono state effettuate otto emissioni sperimentali nell’ambiente di piante geneticamente modificate.

La tendenza a rinunciare ai prodotti chimici si sta traducendo in un crescente impiego di prodotti quali biocidi, concimi, prodotti fitosanitari e detergenti contenenti organismi viventi, come ad esempio batteri o insetti utili. Questi servono tra l’altro a risanare i suoli contaminati da metalli pesanti, a controllare le larve di zanzara tigre o a contrastare i parassiti in agricoltura. La ricerca di alternative ai prodotti chimici fungerà da stimolo per la ricerca e lo sviluppo di innovazioni, ed è da prevedere che sul mercato svizzero approderanno sempre più prodotti contenenti organismi geneticamente modificati.
 


3.  Singoli ritrovamenti di organismi geneticamente modificati (OGM) nell’ambiente (stato)

L’aumento a livello mondiale delle superfici coltivate con organismi geneticamente modificati fa crescere anche la possibilità di una loro diffusione involontaria nell’ambiente. Ciò complica la separazione fra OGM e prodotti che non sono stati sottoposti a interventi di ingegneria genetica.

In Svizzera la coltivazione di piante geneticamente modificate (GM) per fini di giardinaggio, forestali o agricoli è vietata dal 2005 e lo sarà almeno fino al 2025 in virtù di una moratoria. Attualmente gli importatori rinunciano a introdurre sul suolo nazionale derrate alimentari e mangimi GM autorizzati. La Svizzera importa però prodotti agricoli convenzionali da Paesi in cui si coltivano OGM. Attraverso contaminazioni involontarie dei prodotti importati, è dunque possibile che semi di piante GM finiscano nell’ambiente.

Dal 2017 tutti i campioni di piante prelevati nell’ambito del monitoraggio della colza lungo le linee ferroviarie non sono risultati geneticamente modificati.


4.  Pericoli per l'ambiente (impatto)

La diffusione incontrollata di organismi geneticamente modificati (OGM), organismi patogeni (OP) e organismi alloctoni nell’ambiente non è auspicabile, tenuto conto dei rischi che comporta per la salute, l’ambiente, la biodiversità e, nel caso degli OGM, per la produzione tradizionale che non ricorre all’ingegneria genetica.

Molti microrganismi e parassiti possono causare malattie nell’uomo, negli animali e nelle piante, provocare danni permanenti o addirittura risultare letali. Tra di essi figurano ad esempio il virus Ebola, l’antrace o l’afta epizootica. Altri organismi possono scatenare reazioni allergiche nelle persone.

Dal punto di vista ambientale occorre tra l’altro evitare l’aumento di resistenze, preservare la fertilità del suolo e la perdita di biodiversità.

A causa della mancanza di esperienze sul lungo periodo e delle rispettive basi di ricerca, non è possibile valutare quali saranno gli effetti a lungo termine della crescente diffusione dell’ingegneria biologica e genetica sull’ambiente, sulla salute dell’uomo, sulla diversità biologica e sulla convivenza delle specie. La Confederazione commissiona periodicamente progetti di ricerca in merito a tali aspetti.


5.  Principio di precauzione, basi legali (risposte)

Il principio di precauzione è particolarmente importante nel campo della biotecnologia, poiché attualmente non si dispone di informazioni sufficienti sugli effetti a lungo termine e indiretti sull’ambiente degli organismi geneticamente modificati.

In Svizzera l’utilizzazione di organismi è regolamentata. Le prescrizioni:

  • prevedono un obbligo generale di diligenza;
  • disciplinano l’utilizzazione in sistemi chiusi;
  • impongono l’adozione di misure di sicurezza, la valutazione dei rischi come pure l’obbligo di notifica, di autorizzazione e d’informazione.

Grazie a una sensibilizzazione continua, dall’inizio del millennio si è sviluppata una cultura della biosicurezza. Le basi legali e gli strumenti per garantire la biosicurezza sono efficaci e sufficienti. Nell’attuazione pratica, la buona collaborazione con i Cantoni per il lavoro in sistemi chiusi assicura un elevato livello di sicurezza.

Nel settore della biotecnologia, tuttavia, i progressi sono rapidissimi, ad esempio per quanto riguarda i nuovi metodi di selezione vegetale. Si tratta di nuovi metodi sviluppati nel campo della biologia molecolare che consentono una modifica mirata del patrimonio genetico delle piante senza dover ricorrere a tecniche di ingegneria genetica classiche. Lo status giuridico di questi nuovi procedimenti è oggetto di discussioni a livello nazionale e internazionale.

Considerate le possibili contaminazioni di beni importati, la Confederazione sorveglia la presenza accidentale di OGM nell’ambiente mediante un monitoraggio, che svolge in collaborazione con i Cantoni. Esso viene costantemente riveduto e adeguato in base allo stato della coltivazione di OGM a livello mondiale.

A livello internazionale, l’impiego di OGM è disciplinato dal Protocollo di Cartagena. L’ordinanza di Cartagena (OCart) recepisce il Protocollo nel diritto svizzero e stabilisce quali dati devono essere disponibili per consentire l’esecuzione dei controlli di sicurezza necessari per l’importazione di OGM.

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Ultima modifica 19.12.2022

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