COP22 a Marrakesh: la Conferenza dei tanti piccoli passi

Marrakesh, 19.11.2016 - A Marrakesh si è conclusa il 19 novembre 2016 la 22a Conferenza delle Nazioni Unite sul clima. I negoziati si sono concentrati sulle modalità di attuazione dell’Accordo sul clima, adottato a Parigi. Dal processo negoziale è emerso che non tutti i Paesi fissano le stesse priorità, sia per quanto riguarda gli obiettivi da raggiungere nei singoli ambiti, sia per la rapidità nel trovare soluzioni.

Con l’Accordo di Parigi del 2015 tutti gli Stati si sono impegnati per la prima volta a presentare obiettivi climatici. L’intento è di limitare ben al di sotto dei 2 gradi Celsius il riscaldamento medio globale rispetto al periodo preindustriale, puntando a un aumento massimo della temperatura pari a 1,5 gradi Celsius. L’Accordo è entrato in vigore il 4 novembre 2016. A Marrakesh, in occasione della 22a Conferenza delle Nazioni Unite sul clima conclusasi il 19 novembre 2016 gli Stati hanno iniziato a discutere delle modalità di attuazione dell’Accordo.

Obiettivo: norme uniformi

L’obiettivo dei negoziati di Marrakesh era quello di iniziare dall'elaborazione di norme uniformi e linee guida vincolanti (il cosiddetto «Paris Rules Book»), in particolare per fissare gli obiettivi climatici a livello nazionale e le modalità di rendicontazione. Questi provvedimenti consentiranno di misurare e verificare i progressi dei singoli Paesi e le relative conseguenze per la politica climatica.

I negoziati hanno mostrato che il cammino per raggiungere un’intesa è ancora lungo. I lavori sono proceduti a rilento, a seguito delle divergenze, in parte di fondo, tuttora esistenti tra i Paesi. I negoziati sono stati rallentati soprattutto dai tentativi di diversi Paesi in via di sviluppo di ritornare alla situazione precedente l’Accordo di Parigi e reintrodurre la rigida suddivisione fra Paesi industrializzati e Paesi in via di sviluppo.

«Paris Rules Book»: avviati i negoziati

Nonostante i ritardi sono stati raggiunti alcuni successi parziali. Sono infatti state fissate le prossime tappe delle diverse piste negoziali: appositi sottogruppi approfondiranno diverse questioni specifiche e inoltreranno delle proposte al segretariato della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC). Sulla base di queste proposte saranno organizzati dei workshop tecnici fino alla COP23, con l’obiettivo di concludere nel 2018 i negoziati relativi al «Paris Rules Book».

Singole tematiche come ad esempio la trasparenza e i meccanismi di mercato sono state oggetto di discussioni approfondite. Per quanto riguarda i finanziamenti, i Paesi donatori hanno presentato le cosiddette «Roadmap», che a partire dal 2020 consentiranno di stanziare una somma annua di 100 miliardi di dollari americani per sostenere la politica climatica nei Paesi in via di sviluppo. Con la giornata d’azione per il clima, il cosiddetto «Climate Action Day», è stata creata per la prima volta nel quadro della COP una piattaforma allo scopo di rendere visibile il grande impegno degli attori non governativi (città, regioni, imprese, ONG). Si tratta di un importante impulso dato alla società civile nell’intento di favorire una politica climatica ambiziosa. Per cogliere gli obiettivi di Parigi occorrono anche finanziamenti e iniziative privati.

La delegazione svizzera ha dato priorità alla formulazione degli obiettivi climatici, ai meccanismi di mercato e alla trasparenza. Inoltre ha condotto anche negoziati sul finanziamento della politica climatica. La Consigliera federale Doris Leuthard ha annunciato nell’ambito della COP 22 un sostegno economico ai Paesi in via di sviluppo per il processo di rendicontazione (1 mio. di franchi) e il trasferimento di tecnologie (4 mio. di franchi). I due ambiti sono di centrale importanza ai fini della promozione di una politica climatica ambiziosa.

Prima conferenza delle parti dell’Accordo di Parigi

A Marrakesh è stata indetta la prima Conferenza delle Parti dell’Accordo di Parigi (Conference of the Parties to the Paris Agreement CMA), la quale ha adottato la Marakesh Action Proclamation (vedi riquadro) e ha trovato un consenso sui prossimi passi da compiere. La Svizzera, che non ha ancora ratificato l’Accordo, vi ha partecipato soltanto in veste di osservatrice, riuscendo tuttavia ad avere un ruolo attivo. La CMA avrà luogo di nuovo nel 2017 e sarà dedicata all’analisi dell’attuazione dell’Accordo di Parigi. Le decisioni rilevanti saranno approvate nel 2018 in un unico pacchetto nel quadro della CMA. Di conseguenza, i lavori nel quadro della Conferenza sul clima COP 23, prevista nel 2017 a Bonn sotto la presidenza della Repubblica delle Figi, saranno incentrati sull’ulteriore elaborazione del «Paris Rules Book».

RIQUADRO
Marrakesh Action Proclamation for our Climate and Sustainable Development

Su invito del Re del Marocco, i capi di Stato e di Governo hanno approvato nell’ambito della 22a Conferenza sul clima la Marrakesh Action Proclamation. Con questo manifesto sottolineano l’urgenza di un’azione contro il riscaldamento climatico ed evidenziano il carattere irreversibile della dinamica assunta a livello internazionale contro il cambiamento climatico. Nel manifesto, i ministri fanno riferimento all’Accordo di Parigi sul clima, all’Agenda 2030 e agli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (Sustainable Development Goals). In questo senso il manifesto esige l’adozione di misure contro la povertà e per la sicurezza alimentare, come pure l’attuazione di attività mirate volte ad affrontare le sfide poste dal cambiamento climatico nell’agricoltura.

I Paesi industrializzati confermano inoltre l’obiettivo di stanziare, a partire dal 2020, la somma annua di 100 miliardi di dollari americani. Esortano inoltre i portatori di interessi non statali a partecipare alla realizzazione degli ambiziosi obiettivi climatici e sottolineano le opportunità per l’economia che scaturiscono da tale processo.


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