Economia circolare svizzera: il Consiglio federale sostiene il progetto della CAPTE-N

Berna, 15.02.2023 - Nella seduta del 15 febbraio 2023, il Consiglio federale ha adottato il suo parere sul progetto della Commissione dell'ambiente, della pianificazione del territorio e dell'energia del Consiglio nazionale (CAPTE-N) in merito all'iniziativa parlamentare 20.433 «Rafforzare l'economia circolare svizzera». La revisione verte essenzialmente sulla creazione di nuove disposizioni nella legge federale sulla protezione dell'ambiente (LPAmb). Il Consiglio federale sostiene la proposta della CAPTE-N, che mira, in futuro, a chiudere meglio i cicli dei materiali e delle risorse, proponendo al Parlamento alcuni adeguamenti.

Nel suo parere, il Consiglio federale accoglie favorevolmente l'ambizione perseguita dall'iniziativa parlamentare 20.433 di rafforzare l'economia circolare svizzera (cfr. riquadro). Il progetto concretizza una delle priorità della Strategia per uno sviluppo sostenibile 2030 del Consiglio federale: l’obiettivo del consumo e della produzione sostenibili. Il progetto contempla inoltre diversi strumenti che si basano sui principi di sussidiarietà e che coinvolgono l'economia privata.

In un periodo di incertezza crescente e di penurie di approvvigionamento l'economia circolare può contribuire a ridurre la dipendenza dalle importazioni di materie prime e di materiali. L'economia circolare può, ad esempio, fornire alle aziende materiali riciclati o favorire la riparabilità per prolungare la durata di vita di prodotti indispensabili, quali i computer e i telefoni cellulari.

 

Creare le condizioni generali

In questo contesto, il Consiglio federale sostiene l'inserimento nella LPAmb di disposizioni che consentono di creare le condizioni generali che favoriscono l'economia circolare. Si tratta in particolare del principio di uso parsimonioso delle risorse naturali o del riutilizzo di materiali o di prodotti che attualmente vengono eliminati.

Il Consiglio federale propone tuttavia al Parlamento alcune modifiche, tra l'altro nei settori del monopolio cantonale in materia di smaltimento dei rifiuti e delle costruzioni rispettose delle risorse. Se, da un lato, il Consiglio federale sostiene nella sostanza l'idea di liberalizzare detto monopolio, ritiene, dall'altro, che occorra stabilire condizioni quadro chiare per non compromettere il sistema attuale.

Il progetto prevede inoltre una nuova disposizione nella legge sull'energia intesa a consentire ai Cantoni di stabilire valori limite per l'energia grigia degli edifici. Il Consiglio federale propone di stralciarla. Pur sostenendo l'obiettivo di ridurre l'energia e le emissioni grigie di gas serra nel settore delle costruzioni, ritiene che sia compito dei Cantoni legiferare in materia.

Alla luce di questa revisione, il Governo esaminerà l'opportunità di adottare ulteriori misure nell'ambito dell'economia circolare. Nella sua seduta del 19 giugno 2020, aveva infatti incaricato il DATEC di elaborare, insieme al DEFR e al DFF, misure volte a preservare le risorse. Questo mandato sarà realizzato tenendo conto delle decisioni adottate dal Parlamento nel quadro dei dibattiti sulla suddetta iniziativa parlamentare.

Il progetto della CAPTE-N per rafforzare l'economia circolare svizzera

Il progetto della CAPTE-N che, in sede di consultazione, ha raccolto un ampio sostegno da parte dei Cantoni, delle associazioni dei Comuni e delle città, dei partiti, delle organizzazioni economiche e degli ambienti interessati, mira a rafforzare l'economia circolare, ridurre l'impatto ambientale, migliorare le prestazioni dell'economia svizzera e aumentare la sicurezza del suo approvvigionamento. Concretamente, si tratta di aumentare, tra le altre cose, la durata di vita o la riparabilità dei prodotti, di incrementare gli acquisti sostenibili e di promuovere le costruzioni rispettose delle risorse.


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Susanne Blank, responsabile della divisione Economia e Innovazione, Ufficio fede-rale dell'ambiente (UFAM), tel. +41 58 484 55 11



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