Webzine «l'ambiente» 3/2018 - L’ambiente agli onori della cronaca
Editoriale di Marc Chardonnens, direttore dell‘UFAM
La Confederazione non è la sola a informare il pubblico in materia di ambiente. L’obbligo spetta anche ai Cantoni e ai Comuni. E ogni mezzo è buono per far passare il messaggio: dalle testimonianze personali sui cambiamenti climatici ai cestini della spazzatura trasformati in mostri mangiarifiuti.
Autentico connubio di natura e cultura, i 19 parchi svizzeri d’importanza nazionale offrono un’ampia gamma di esperienze e di prestazioni di cui il pubblico non è però ancora sufficientemente a conoscenza. Una campagna informativa a più livelli sta nel frattempo cercando di rimediare alla lacuna.
Il cambiamento mediatico è molto più che un semplice trasferimento dell’informazione dalla stampa scritta a Internet. In gioco vi sono la qualità del giornalismo, la diversità dei media e, per finire, anche la democrazia. Ce lo spiega Mark Eisenegger, direttore dell’istituto di ricerca sulla sfera pubblica e sulla società (fög).
Le traduzioni contribuiscono alla coesione nazionale e rivestono per questo grande importanza all’interno dell’Amministrazione federale. La banca dati TERMDAT aiuta a trovare il termine giusto, ma non può sostituirsi alla sensibilità che un traduttore ha per la sua lingua d’arrivo.
In Svizzera, la comunicazione in materia di pericoli naturali ed eventi estremi ha subito profondi cambiamenti dopo le alluvioni del 2005. Oggi, piattaforme Internet e app per smartphone aiutano ad allertare autorità e popolazione. E il sistema di informazione già disponibile è in costante perfezionamento.
La tecnologia digitale influenza il nostro modo di comunicare. E con esso la scienza: le sue applicazioni permettono infatti anche a semplici cittadini di contribuire facilmente alla raccolta di dati sull’ambiente.