Rimozione e sequestro di CO2

La Svizzera deve raggiungere l’obiettivo del saldo netto pari a zero entro il 2050. Ciò richiede innanzitutto una drastica riduzione delle emissioni di gas serra come il CO2. Dal momento che non tutte le emissioni di gas serra si possono prevenire completamente, occorrono anche tecnologie per rimuovere il CO2 e sequestrarlo in modo permanente. Attualmente queste tecnologie sono disponibili solo in parte. L’UFAM si adopera a favore di un potenziamento necessario e duraturo di queste tecnologie e delle relative condizioni quadro.

La rimozione e il sequestro di CO2 sono indispensabili per raggiungere gli obiettivi climatici sul lungo termine della Svizzera. Queste tecnologie possono essere suddivise in due categorie, ovvero quelle che catturano il CO2 fossile o legato ai processi negli impianti e lo sequestrano, riducendo ulteriormente le emissioni (Carbon Capture and Storage, CCS), e quelle a emissioni negative (NET) che rimuovono in modo permanente il CO2 dall’atmosfera. Entrambe le tecnologie sono necessarie per la compensazione di emissioni di gas serra difficilmente evitabili, come quelle generate dalla produzione di cemento, dall’incenerimento dei rifiuti, dall’agricoltura o dall’aviazione.

La necessità di ridurre le emissioni di gas serra

La legge sugli obiettivi in materia di protezione del clima, l’innovazione e il rafforzamento della sicurezza energetica (LOCli) sancisce l’obiettivo del saldo netto pari a zero entro il 2050 e, dopo tale anno, del bilancio di saldo netto negativo. Stabilisce percorsi di riduzione per i gas serra nei settori degli edifici, della mobilità e dell’industria. Le imprese devono raggiungere l’obiettivo del saldo netto pari a zero entro il 2050, l’Amministrazione federale entro il 2040. Questi obiettivi possono essere raggiunti soltanto riducendo il più possibile le emissioni di gas serra. Per la parte restante di emissioni difficilmente evitabili occorre invece, al contempo, potenziare fortemente le tecnologie CCS e NET.

Le due fasi del potenziamento della rimozione e del sequestro di CO2

Secondo il rapporto di maggio 2022 del Consiglio federale, il potenziamento delle tecnologie CCS e NET prevede due fasi: una «fase pionieristica» fino al 2030 e una di «potenziamento graduale mirato» fino al 2050. L’attuale quadro giuridico, in particolare con la revisione della legge sul CO2 dopo il 2024 e la LOCli, offre fondamentalmente un contesto adeguato per la fase pionieristica, che prevede le prime applicazioni su larga scala di tecnologie CCS e NET. Per la seconda fase, invece, che prevede il potenziamento graduale di tecnologie CCS presso tutti i maggiori impianti svizzeri entro il 2050 e il raggiungimento di un volume significativo di emissioni negative, devono ancora essere create le basi legali, per esempio per l’infrastruttura per il trasporto e il sequestro del CO2.

Tecnologie

Le tecnologie CCS e NET sono ampiamente note. In Europa la pianificazione delle tecnologie CCS, per esempio nei cementifici o negli impianti di incenerimento di rifiuti urbani, è molto avanzata. Le tecnologie NET possono sfruttare approcci su base vegetale (come l’utilizzo del legno) e approcci tecnici (p. es. filtri che catturano il CO2 direttamente dall’aria). Tuttavia, queste soluzioni non sono ancora disponibili nella misura necessaria ai fini della protezione del clima.

Basi legali

Secondo la Strategia climatica a lungo termine della Svizzera, entro il 2050 occorre stoccare circa 12 milioni di tonnellate di CO2 all’anno con l’aiuto di tecnologie CCS e NET, una cifra che equivale a quasi il 30 per cento delle emissioni attuali di gas serra della Svizzera. Inoltre, il Consiglio federale stima il fabbisogno di emissioni negative per le emissioni generate dal traffico aereo internazionale nel 2050 a circa 2 milioni di tonnellate all’anno. Vengono sviluppati continuamente le condizioni quadro e gli incentivi per il potenziamento necessario di dette tecnologie.

Cooperazione nazionale

Per procedere rapidamente al potenziamento necessario delle tecnologie CCS e NET è indispensabile una buona collaborazione tra la Confederazione, i Cantoni, i Comuni, l’economia e altri attori. Inoltre, l’UFAM ha anche istituito un gruppo di lavoro nazionale.

Cooperazione internazionale

A causa delle limitate potenzialità di sequestro del CO2 in Svizzera, la collaborazione con l’estero è fondamentale per stoccare CO2 nel sottosuolo al di fuori del Paese e per ottenere emissioni negative dall’estero.

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Ultima modifica 20.08.2025

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