Elettrosmog: in breve

Le reti di telefonia mobile sono sempre più importanti per la società e il volume di dati scambiati senza filo è in continuo aumento. Dal 2021 l’esposizione della popolazione all’elettrosmog è rilevata con un monitoraggio nazionale. La promozione della ricerca contribuisce a ridurre le lacune nelle conoscenze relative agli effetti sulla salute. Mediante valori limite orientati al principio di precauzione, la Confederazione tiene conto dell’esposizione all’elettrosmog.


1.  Crescita del settore della telefonia mobile, digitalizzazione e consumo di energia (determinanti)

Il termine «elettrosmog» è comunemente utilizzato per designare tutti i campi elettrici e magnetici generati tecnicamente.

Ovunque si produca, trasporti e utilizzi elettricità si generano campi elettrici e magnetici a bassa frequenza.

Le antenne di telefonia mobile e i trasmettitori radiofonici nonché le altre forme di comunicazione radio emettono radiazioni nello spettro delle alte frequenze. In entrambi i casi si tratta di radiazioni non ionizzanti (RNI).

Dal 2000 circa, il consumo di energia in Svizzera si è stabilizzato mentre il prodotto interno lordo e la popolazione continuano a crescere. Dal 2005 anche il consumo di energia elettrica non cresce più allo stesso ritmo del prodotto interno lordo e della popolazione. Dagli anni 1990 il numero di apparecchi di telefonia mobile in Svizzera è aumentato fino a superare gli 11 milioni.

Dal 2008 il volume di dati trasmessi attraverso la telefonia mobile è raddoppiato di anno in anno. Per gestire il volume di dati in rapida crescita e garantire un’elevata disponibilità della rete, le reti di telefonia mobile devono essere continuamente potenziate.


2.  Numerose fonti di radiazioni (pressioni)

Per garantire l’esercizio delle reti di telefonia mobile, entro la fine del 2021 erano state installate antenne in oltre 23 000 siti. Con ogni nuova generazione di apparecchi di telefonia mobile, le radiazioni emesse diminuiscono. Tuttavia, il volume di dati raddoppia di anno in anno. Oltre alla telefonia mobile, rientrano nel settore dell'alta frequenza anche la radiodiffusione, i radiofari, i telefoni senza filo e le reti informatiche wireless (WLAN).

Sono fonti di radiazioni a bassa frequenza le linee elettriche, le linee di contatto ferroviarie o gli elettrodomestici. L’aumento del consumo di energia elettrica e l’intensificazione degli scambi a seguito della liberalizzazione del mercato dell’elettricità comportano un aumento dei tassi di trasmissione di energia attraverso la rete di distribuzione. . Pertanto, lungo le linee esistenti continueranno ad aumentare i campi magnetici a bassa frequenza.


3.  Valori limite ampiamente rispettati (stato)

Il primo rapporto sul monitoraggio delle radiazioni non ionizzanti in Svizzera (2022) mostra che l’esposizione della popolazione alle radiazioni è complessivamente moderata. Nei luoghi in cui le persone si trattengono abitualmente, le intensità di campo si collocano chiaramente al di sotto del valore limite di immissione. La protezione della salute è quindi garantita. I valori più alti si registrano presso le fermate dei tram, nelle aree industriali e nei grandi centri urbani, mentre i valori più bassi si riscontrano nelle zone agricole e nelle aree naturali.

Nelle aree esterne accessibili al pubblico, le antenne di telefonia mobile costituiscono in genere la fonte principale di radiazioni. Nei treni la fonte più importante è costituita dai telefoni cellulari degli altri viaggiatori, per chi non sta usando il proprio cellulare, e dal proprio cellulare per chi sta telefonando. Al confronto con tutte le altre fonti di radiazioni, l’esposizione alla quale si è soggetti durante una conversazione è infatti la più elevata, come risulta da altri studi.


4.  Rischi per la salute sconosciuti (impatto)

L’impatto delle radiazioni non ionizzanti sull’uomo dipende dall’intensità e dalla frequenza delle radiazioni stesse.

Le radiazioni molto intense a bassa frequenza possono provocare impulsi nervosi e contrazioni muscolari involontarie, mentre quelle intense ad alta frequenza possono causare un surriscaldamento dei tessuti. I valori limite internazionali proteggono dalle radiazioni all’origine di tali effetti.

Diversi studi forniscono tuttavia indicazioni sul fatto che anche in caso di debole esposizione alle radiazioni (inferiore a tali valori limite) possono verificarsi effetti biologici. Deboli radiazioni ad alta frequenza possono modificare i flussi cerebrali e influenzare l’irrorazione e il metabolismo del cervello. Per il momento non è dato sapere se questi effetti siano rilevanti per la salute.

In base alle indagini condotte finora, in caso di esposizione a radiazioni non ionizzanti deboli non sono presumibili danni alla salute a breve-medio termine. Quanto alle ripercussioni di un’esposizione a lungo termine non vi sono ancora dati certi. Si presume ad esempio che le radiazioni a bassa frequenza deboli aumentino il rischio di leucemia nei bambini. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha classificato come potenzialmente cancerogene per l’uomo sia le radiazioni a bassa frequenza sia quelle ad alta frequenza.

Il gruppo di lavoro «Radiotelefonia mobile e radiazioni», istituito dal Consiglio federale, ha riassunto in un rapporto pubblicato nel 2019 lo stato delle conoscenze relative agli effetti sulla salute e ha evidenziato importanti lacune nella ricerca, in particolare per quanto riguarda le nuove frequenze previste in futuro per la rete 5G.

Alcune persone sono inoltre convinte di soffrire di disturbi o di danni alla salute già in presenza di radiazioni molto deboli. La ricerca su come aiutare queste persone cosiddette elettrosensibili è solo agli inizi.

La vicinanza di antenne di telefonia mobile o linee ad alta tensione può causare il deprezzamento degli immobili, in quanto le radiazioni che emettono vengono percepite come un rischio.


5. Protezione contro l'elettrosmog (risposte) 

Per proteggere la popolazione dall’elettrosmog, il Consiglio federale ha emanato l’ordinanza sulla protezione dalle radiazioni non ionizzanti (ORNI). Essa stabilisce valori limite per le radiazioni degli impianti fissi, come le linee ad alta tensione, le antenne di telefonia mobile o i trasmettitori radiofonici.

I valori limite di immissione proteggono con sufficiente sicurezza dalle conseguenze per la salute scientificamente conosciute (effetto termico, stimolazione nervosa, contrazioni muscolari) e devono essere rispettati ovunque soggiornino persone, anche se solo per un breve periodo.

Sulla base del principio di precauzione sancito dalla legge sulla protezione dell’ambiente (LPAmb), nell’emanare l’ORNI il Consiglio federale ha definito, oltre ai valori limite di immissione, anche dei valori limite dell’impianto ancora più severi. Fintanto che la scienza non avrà chiarito la correlazione fra radiazioni deboli e conseguenze per la salute, si deve ridurre tempestivamente soprattutto l’esposizione sul lungo periodo.

Un aiuto all’esecuzione pubblicato all’inizio del 2021 fornisce raccomandazione alle autorità competenti presso la Confederazione, i Cantoni e i Comuni per la valutazione delle antenne adattative che saranno impiegate con l’introduzione dello standard 5G. Il 17 dicembre 2021 il Consiglio federale ha inserito parti di questo aiuto all’esecuzione a livello di ordinanza. La protezione attuale della popolazione dalle radiazioni non ionizzanti rimane al livello finora previsto.

La Confederazione promuove altresì la ricerca e nel 2014 ha istituito un gruppo consultivo di esperti in materia di RNI.

Nel 2020 anche la Commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti (ICNIRP) ha valutato lo stato della ricerca e pubblicato nuove linee guida sulla protezione contro l’elettrosmog, che confermano i valori di immissione vigenti. Le lacune documentate nelle conoscenze relative agli effetti delle radiazioni deboli giustificano però anche i più severi valori limite per gli impianti applicati in Svizzera.

Ulteriori informazioni

Contatto
Ultima modifica 19.12.2022

Inizio pagina

https://www.bafu.admin.ch/content/bafu/it/home/temi/elettrosmog/in-breve.html