Industria e artigianato producono svariati tipi di rifiuti biogeni, tra cui figurano per esempio i residui della trasformazione delle derrate alimentari, i rifiuti alimentari nel settore della gastronomia nonché i sottoprodotti di origine animale e i rifiuti derivanti dalla trasformazione della carne.
Tipici rifiuti industriali prodotti in grandi quantità sono per esempio i resti della fermentazione, le trebbie di birra o fecce di frutta derivanti dalla produzione di alcol, il siero, il latte scremato o il siero di latte acidulo prodotto nelle aziende casearie nonché la melassa o l'acqua zuccherata derivante dalla produzione di zucchero e dalla trasformazione della frutta. I rifiuti industriali biogeni includono però anche la glicerina, i fanghi di cartiera e i fanghi di origine vegetale provenienti dalla produzione di derrate alimentari. Una quota altrettanto significativa dei rifiuti biogeni proviene dall'industria di trasformazione della carne: è il caso ad esempio delle carcasse di animali e degli scarti della macellazione.
Lo smaltimento dei rifiuti biogeni provenienti dall'industria e dall'artigianato avviene per lo più mediante diversi tipi di fermentazione. Il biogas che ne deriva è molto richiesto quale vettore energetico. Dalla fermentazione sono esclusi alcuni sottoprodotti di origine animale che, per motivi igienici legati a possibili epidemie, vengono in generale smaltiti in impianti di incenerimento dei rifiuti urbani.
Ultima modifica 27.06.2019