Ambienti acquatici: l’Inn liberato

«Abbiamo restituito alla valle il suo fiume nello stato più naturale che abbiamo potuto. I primi risultati del monitoraggio della biodiversità superano le aspettative. Per gli abitanti del luogo creeremo inoltre un'area ricreativa che non ha eguali nei dintorni. Con questo progetto sia il Comune che la regione vogliono mostrare quanto contino per loro i valori naturali. Personalmente, sono coinvolto nel progetto dal 1999 e sono molto contento di vedere che le idee espresse allora siano state effettivamente realizzate. La fase successiva è già in cantiere.»

Fadri Guidon | Sindaco di Bever (GR)
© Miriam Kuenzli | Ex-Press | BAFU

Invece che limitarsi a sostituire le dighe da risanare, il Comune engadinese di Bever (GR) ha deciso di rivitalizzarle. Scopo: proteggere dalle inondazioni e migliorare al contempo anche il paesaggio e l'habitat di molte specie animali e vegetali. Completati i lavori di costruzione nel 2014, gli ingegneri sono passati ad occuparsi degli ulteriori lavori di sistemazione dell'Inn. Liberato dal suo stretto corsetto di cemento, il fiume è ora ridiventato architetto paesaggista di se stesso su una lunghezza di 610 metri.

La seconda fase di costruzione è iniziata nel 2017 e surclassa la prima: smantellati 1,5 chilometri di argini lineari, tornerà a scorrere un corso d'acqua naturale con banchi di ghiaia, vegetazione pioniera e boschi golenali. Il tutto per la gioia della gente del luogo, dei visitatori e, non da ultimo, della biodiversità. La Confederazione ha contribuito in modo significativo ai costi delle opere, aiutando così la natura a liberarsi dall’artificiale.

Corsi d’acqua ad alto potenziale di rinaturalizzazione

Il ruscello raffigurato nel grafico rappresenta schematicamente i corsi d’acqua della regione a sfruttamento intensivo dell’Altipiano. Le cifre indicano in percentuale quanti di loro si trovano in una determinata condizione ecologica. Molti corsi d'acqua non hanno ormai praticamente più nulla che ne ricordi lo stato naturale, non sono più in grado di svolgere le loro funzioni in modo sufficiente e privano così l’uomo di prestazioni importanti quali la fruizione di aree ricreative e identitarie, la protezione dalle inondazioni e la depurazione delle acque.

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Ultima modifica 06.03.2019

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