Deflussi residuali

Per consentire ai corsi d’acqua di svolgere le loro funzioni naturali, in caso di prelievi d’acqua occorre lasciarne una quantità sufficiente nel letto di fiumi e ruscelli. La legge sulla protezione delle acque stabilisce i deflussi residuali.

La presenza di deflussi residuali sufficienti è necessaria per salvaguardare le molteplici funzioni naturali delle acque che, oltre a essere uno spazio vitale per la flora e la fauna e un elemento paesaggistico, alimentano le acque sotterranee ed eliminano gli inquinanti. Dall’entrata in vigore della legge sulla protezione delle acque (LPAc) nel 1992, in caso di prelievi d’acqua da fiumi e ruscelli è pertanto necessario lasciarne una quantità sufficiente nel letto dei corsi d’acqua.

In caso di prelievi autorizzati prima del 1992, le prescrizioni sul mantenimento di deflussi residuali adeguati entrano in vigore soltanto al rinnovo della concessione per lo sfruttamento idrico. Nel frattempo occorre risanare i tratti con deflussi residuali esistenti.

Determinazione di deflussi residuali adeguati

La LPAc stabilisce come determinare deflussi residuali adeguati per autorizzare prelievi d’acqua; ciò si applica sia ai nuovi prelievi che a quelli già esistenti di cui occorre rinnovare la concessione per lo sfruttamento.

La quantità adeguata di deflussi residuali è calcolata separatamente dai Cantoni per ogni corso d’acqua e punto di prelievo.
La quantità minima d’acqua che deve sempre scorrere nei tratti con deflussi residuali è determinata in base alla portata minima naturale, la quale deve essere aumentata se determinati requisiti non sono ancora soddisfatti. È necessario inoltre garantire la profondità dell’acqua per la libera migrazione dei pesci e, in caso di immissione di acque di scarico nei tratti con deflussi residuali, rispettare la qualità prescritta per le acque. Occorre aumentare ulteriormente i deflussi residuali se ciò emerge nell’ambito di una ponderazione dei diversi interessi ecologici ed economici. Una quantità inferiore rispetto ai deflussi residuali minimi calcolati è consentita soltanto in pochi casi eccezionali definiti.

Angemessene Restwassermengen: Wie können sie bestimmt werden?

Cover Angemessene Restwassermengen: Wie können sie bestimmt werden? Wegleitung. 2000. 140 S. Beilage: Grundlagen zur Bestimmung der Abflusssmenge Q347, Karte 1:500'000

Questa pubblicazione non esiste in italiano. È disponibile in altre lingue. 2000

Acque prossime allo stato naturale grazie a deflussi residuali adeguati

Uno studio dell’UFAM ha dimostrato che, nei tratti con deflussi residuali esaminati, la sopravvivenza e lo sviluppo di molteplici organismi e la conservazione come spazio vitale pregiato vengono garantiti dalle disposizioni vigenti concernenti i deflussi residuali.

Restwassermengen - Was nützen sie dem Fliessgewässer?

Questa pubblicazione non esiste in italiano. È disponibile in altre lingue. 2004

Risanamento di tratti con deflussi residuali

In Svizzera, alcuni fiumi e ruscelli continuano a essere temporaneamente prosciugati a causa di prelievi d’acqua. Per molte centrali idroelettriche, infatti, le disposizioni concernenti i deflussi residuali si applicano soltanto al rinnovo della concessione, il che avverrà tuttavia per la maggior parte degli impianti solo tra il 2025 e il 2050. Nel frattempo occorrerà risanare i tratti con deflussi residuali esistenti, sempre che ciò sia sopportabile sotto il profilo economico. Una valutazione economica effettuata dai Cantoni chiarisce le ripercussioni del risanamento sulla produzione, sui costi e sui proventi.

Sanierungsbericht Wasserentnahmen

Cover Sanierungsbericht Wasserentnahmen. Sanierung nach Art. 80 Abs. 1 Gewässerschutzgesetz. 1997. 50 S.

Questa pubblicazione non esiste in italiano. È disponibile in altre lingue. 1997

I Cantoni possono disporre ulteriori misure di risanamento per i corsi d’acqua che attraversano paesaggi o spazi vitali iscritti in inventari nazionali o cantonali oppure qualora altri interessi pubblici preponderanti lo esigano.  

Wasserentnahmen

Cover Wasserentnahmen. Vorgehen bei der Sanierung nach Art. 80 Abs. 2 GSchG. 2000. 106 S.

Questa pubblicazione non esiste in italiano. È disponibile in altre lingue. 2000

L’esecuzione dei risanamenti è di competenza dei Cantoni, che ne assumono anche i costi. Conformemente alla legge sulla protezione della natura e del paesaggio (LPN), la Confederazione partecipa ai costi di misure di risanamento supplementari, in particolare di paesaggi e biotopi inventariati.
L’UFAM sostiene i Cantoni nel risanamento dei loro tratti con deflussi residuali, rilevando periodicamente lo stato dei lavori e informando sui progressi.

Carta dei deflussi residuali

In base ai dati forniti dai Cantoni sui prelievi d’acqua esistenti, l’UFAM ha elaborato una carta nazionale dei deflussi residuali, che illustra tra le altre cose le località in cui i prelievi d’acqua causano problemi ecologici e fornisce una prima panoramica sull’attuazione delle disposizioni concernenti i deflussi residuali.

Carta dei deflussi residuali della Svizzera 1:200'000

Cover Restwasserkarte 1:200'000. Wasserentnahmen und -rückgaben = Carte des débits résiduels en Suisse 1:200'000. Prélèvements et restitutions d'eau = Carta dei deflussi residuali della Svizzera 1:200'000. Prelievi e restituzioni d'acqua. 2007.

Prelievi e restituzioni d'acqua. 2007

Stato del risanamento dei deflussi residuali

Circa 1000 dei 1500 prelievi d’acqua destinati allo sfruttamento idrico devono essere risanati.

Il termine di risanamento è scaduto alla fine del 2012, tuttavia ci sono risanamenti ancora in sospeso.

Rapporto attuale sullo stato a fine 2020 (solo in tedesco e francese)

Impatto delle disposizioni concernenti i deflussi residuali sulla produzione di energia

L’acqua che viene lasciata nei ruscelli e nei fiumi come deflusso residuale non può essere utilizzata per la produzione di energia. Questo impatto viene tenuto in considerazione nei calcoli del potenziale di espansione della forza idrica nel quadro della Strategia energetica 2050.

Aumento temporaneo della produzione di energia elettrica nelle centrali idroelettriche

il 30 settembre 2022 il Consiglio federale ha messo in vigore due nuove ordinanze volte a ridurre i rischi di una penuria di energia elettrica (Il Consiglio federale approva l’aumento temporaneo della produzione di energia elettrica nelle centrali idroelettriche [admin.ch]).

Le ordinanze stabiliscono che le centrali idroelettriche che hanno ottenuto una nuova concessione d'uso dopo il 1992 devono ridurre i deflussi residuali ai minimi previsti dall'articolo 31 capoverso 1 della legge federale sulla protezione delle acque (LPAc), aumentando in tal modo la loro produzione di energia elettrica.

Dal 24 Ottobre all’ 11 novembre 2022, l’UFAM ha condotto un'indagine presso i Cantoni circa lo stato di attuazione delle ordinanze deflussi residuali. I 26 cantoni hanno risposto all’indagine. L’indagine ha mostrato che:

  • 12 cantoni non dispongono di una centrale idroelettrica che deve fornire una portata residua superiore ai requisiti minimi dell'art. 31, comma 1 LPAc durante i mesi invernali (AR, AI, BL, GE, JU, LU, NE, OW, SG, SH, TG, ZG). Pertanto, questi cantoni non sono interessati dalle ordinanze.
  • Nei restanti 14 cantoni, 60 impianti sono interessati dalle disposizioni durante il periodo invernale. Tra questi, 55 impianti soddisfano le condizioni tecniche per una riduzione temporanea dei deflussi residuali.
  • Le misure sono state implementate per un totale di 39 impianti. Alcuni impianti sono interessati dai decreti solo durante il periodo invernale e quindi hanno aspettato prima di implementarle.
     

Liste des centrales concernées (XLSX, 16 kB, 14.12.2022)Centrali con una concessione dopo 1992 – interessate dalle ordinanze sui deflussi residuali del 30 settembre 2022 (riduzione del flussi residuali dall’articolo 31 capoverso 1 della LPAc)

Nella primavera del 2023, l'UFAM ha condotto un sondaggio tra i Cantoni sugli effetti dell'ordinanza. Le risposte dei Cantoni sono state valutate e i risultati riassunti nel seguente rapporto:

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Ultima modifica 30.11.2023

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