Compensazione del CO2

  • Gli importatori di benzina e diesel sono tenuti a compensare in misura rafforzata una parte delle emissioni di CO2 prodotte da tali carburanti adottando provvedimenti per il clima.
  • Tale obbligo di compensazione dà luogo a investimenti pari a diversi miliardi di franchi in progetti per la protezione del clima (i cosiddetti «progetti di compensazione»).
  • Affinché gli importatori di carburanti non riversino in misura eccessiva i costi dei loro progetti di compensazione sugli automobilisti, la legge continua a prevedere un limite massimo. Tale massimale sarà aumentato dagli attuali 5 centesimi per litro di benzina o diesel a 12 centesimi al litro.
L'obbligo di compensazione dà luogo a investimenti pari a diversi miliardi di franchi in progetti per la protezione del clima come l’esercizio di impianti di produzione di biogas.
© Engreen

Non sarà applicata alcuna tassa sul CO2 sui carburanti, ma gli importatori saranno soggetti a un obbligo di compensazione.

La revisione della legge sul CO2 prevede la riscossione della tassa sul CO2 soltanto sui combustibili fossili quali l’olio da riscaldamento, gas naturale o carbone, come avvenuto finora. Rimangono invece esclusi i carburanti fossili quali la benzina e il diesel. Gli importatori di carburanti sono però tenuti a compensare entro il 2030 fino al 90 per cento delle emissioni di CO2 prodotte dal traffico.

Ciò significa che le emissioni generate in Svizzera dovranno essere compensate con progetti per la protezione del clima da realizzare in Svizzera (come in passato) e ora anche all’estero: nei trasporti, negli edifici, nell’industria o nell’agricoltura.

Una percentuale fissa dei progetti per la compensazione dei carburanti dovrà essere attuata in territorio svizzero. Per il 2020 tale percentuale è pari ad almeno il 10 per cento della riduzione delle emissioni; entro il 2024 dovrà salire ad almeno il 15 per cento e in seguito dovrà raggiungere almeno il 20 per cento.

Compensazione del co2
Schema dell’obbligo di compensazione degli importatori di carburanti

I progetti di compensazione portano investimenti in Svizzera

L’obbligo di compensazione degli importatori di carburanti si traduce in progetti concreti per la protezione del clima in Svizzera. La «Fondazione per la protezione del clima e la compensazione di CO2» («KliK») riunisce gli sforzi degli importatori finanziando l’attuazione di progetti per la protezione del clima.

Attualmente KliK finanzia progetti di compensazione nei settori degli edifici, dell’industria, dei trasporti e dell’agricoltura, promuovendo così numerose iniziative clima-compatibili. Questi finanziamenti consentono per esempio di rendere redditizi la costruzione e l’esercizio di impianti di produzione di biogas o la produzione di biocarburanti, oppure di sostenere le costruzioni con legno indigeno o l’impiego di prodotti refrigeranti più rispettosi del clima. La realizzazione di simili progetti è aperta a tutti gli attori del settore pubblico e privato.

Ripartizione dei progetti
Ripartizione dei progetti per la protezione del clima in base al tipo di progetto (quantità)

La revisione della legge sul CO2 stabilisce che una percentuale minima delle compensazioni dei carburanti deve essere realizzata nei trasporti. Almeno il 3 per cento delle emissioni di CO2 deve essere compensato con propulsioni alternative (p. es. elettromobilità) o con carburanti rinnovabili. In tal modo i trasporti sono chiamati ad assumersi maggiormente la responsabilità in quanto principale fonte dei gas a effetto serra climalteranti.

Progetti di compensazione all’estero

Affinché la Fondazione KliK possa adempiere il proprio obbligo di compensazione attraverso progetti internazionali per la protezione del clima, è necessario che siano stipulati accordi bilaterali tra la Svizzera e altri Paesi interessati. Tali accordi assicurano che i progetti soddisfino elevati standard di qualità ed evitano il doppio computo delle riduzioni (nel Paese interessato e in Svizzera). Nel 2020 la Svizzera ha già concluso accordi di questo tenore con il Peru e con il Ghana, mentre nel febbraio 2021 ha sottoscritto una dichiarazione d’intenti per un terzo accordo con il Senegal.

Le riduzioni nella catena di creazione del valore possono essere attuate da imprese svizzere. Le aziende svizzere attive su scala internazionale ottengono così l’interessante opportunità di implementare la protezione del clima presso le proprie filiali all’estero o presso i propri fornitori.

Piccolo supplemento alla stazione di rifornimento

Per gli importatori di carburanti, i progetti di compensazione comportano costi supplementari che non possono essere semplicemente riversati sugli automobilisti. Oggi la maggiorazione ammonta al massimo a 5 centesimi per litro di benzina o diesel. Con la nuova legge il limite massimo sarà innalzato a 10 centesimi e a partire dal 2025 a 12 centesimi al litro. Nel caso in cui gli importatori di carburanti esauriscano tale massimale, i costi per il carburante di un’economia domestica media potranno aumentare fino alla fine degli anni 2020 di circa 4,50 franchi al mese (cfr. la rubrica «I costi per una famiglia media»).

L’aumento del prezzo della benzina o del diesel da parte degli importatori di carburanti non è comunque ancora certo e dipende in particolare dalla situazione competitiva e dai margini. Già oggi, nelle regioni di confine i prezzi della benzina sono più bassi che in altri cantoni, poiché le loro stazioni di rifornimento sono più esposte alla concorrenza. Attualmente il supplemento di compensazione si aggira attorno a 1,5 centesimi per litro di carburante ed è dunque nettamente inferiore al limite massimo di 5 centesimi consentito dalla legge.

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Ultima modifica 29.03.2021

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