La politica climatica della Svizzera nel contesto internazionale

  • Poiché i cambiamenti climatici riguardano tutti i Paesi, ognuno di essi è chiamato a prestare il proprio contributo per una migliore protezione del clima.
  • Con l’Accordo di Parigi la comunità internazionale si è impegnata a favore della riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.
  • Con la legge sul CO2 la Svizzera recepisce l’Accordo di Parigi.
L'Accordo di Parigi è stato ratificato da 189 Stati membri e dall’UE, che si sono impegnati a ridurre le emissioni di gas serra.
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Accordo di Parigi

Alla fine del 2015 la comunità internazionale ha concluso un accordo senza precedenti per la protezione del clima su scala globale, noto come Accordo di Parigi, che nel frattempo è stato ratificato da 189 Stati aderenti e dall’UE. Il suo obiettivo è mantenere il riscaldamento climatico sotto i 2 gradi. Per questo occorre una massiccia riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, che deve essere attuata da tutti gli Stati nel proprio territorio. L’accordo consente inoltre di computare i provvedimenti adottati in un altro Paese. La nuova legge sul CO2 sfrutta tale opportunità consentendo di realizzare all’estero al massimo un quarto dei provvedimenti di riduzione.

Le emissioni sono prodotte anche dai beni e dai servizi che la Svizzera importa da altri Paesi. La revisione della legge sul CO2 intende ridurre anche queste cosiddette emissioni grigie in aggiunta all’obiettivo di riduzione sancito dall’Accordo di Parigi, vincolante a livello internazionale. La Svizzera potrà così sostenere altri Paesi nei loro sforzi per ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Ciò è nel nostro primario interesse, in quanto la riduzione delle emissioni su scala globale rappresenta uno strumento efficace contro i cambiamenti climatici.

La Svizzera si assume la responsabilità

La Svizzera ha ratificato l’Accordo di Parigi nel 2017, impegnandosi a dimezzare entro il 2030 le proprie emissioni di gas serra rispetto ai valori del 1990. Tale riduzione è in linea con le raccomandazioni del mondo scientifico, che indica un intervallo tra il 40 e il 55 per cento da raggiungere entro il 2030.

La maggior parte dei principali partner commerciali della Svizzera si è impegnata a conseguire obiettivi analoghi entro la medesima scadenza. Alla fine del 2020 l’UE e diversi Paesi tra cui Regno Unito, Danimarca e Finlandia hanno inasprito i propri obiettivi climatici: l’UE si è data l’obiettivo di ridurre le proprie emissioni almeno del 55 per cento rispetto al 1990; il Regno Unito ha annunciato di voler ridurre le emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 del 68 per cento rispetto al 1990; mentre la Danimarca vorrebbe ridurre le proprie emissioni del 70 per cento entro il 2030 e la Finlandia intende raggiungere un saldo netto pari a zero entro il 2035.

Tutti i principali partner commerciali della Svizzera, tra cui anche grandi nazioni come la Cina o l’India, si sono dati ambiziosi obiettivi di riduzione anche per il periodo successivo al 2030. A ottobre 2020 la Cina ha per esempio annunciato di voler ridurre le proprie emissioni di CO2 a un saldo netto pari a zero entro il 2060, mentre negli Stati Uniti si prevede un’inversione di rotta con l’elezione del nuovo presidente Joe Biden, il cui piano per il clima si prefigge un saldo netto pari a zero al più tardi entro il 2050.

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Ultima modifica 29.03.2021

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