Il 1° gennaio 2025 sono entrate in vigore la legge sul clima e sull’innovazione (LOCli) e la legge sul CO2 riveduta. Entrambe definiscono linee guida legislative per un mercato finanziario rispettoso del clima. Le disposizioni delle due leggi sono precisate nell’ordinanza sulla protezione del clima (OOCli), nell’ordinanza concernente la relazione sulle questioni climatiche e nell’ordinanza sul CO2.
Aspetti regolamentati nella LOCli e nell’OOCli:
La LOCli stabilisce che i flussi finanziari devono essere orientati verso investimenti rispettosi del clima (art 1, lit c). Gli investimenti e i finanziamenti sono rispettosi del clima se sono in linea con l’obiettivo di un saldo netto delle emissioni pari a zero entro il 2050. Il mercato finanziario dovrà inoltre fornire un contributo effettivo agli obiettivi climatici (art. 9). In questo contesto, l’attuazione degli obiettivi sarà affidata perlopiù, in un primo momento, a provvedimenti volontari del settore finanziario e a raccomandazioni del Consiglio federale.
L’OOCli precisa la LOCli e stabilisce che la Confederazione verifica regolarmente l’orientamento del mercato finanziario verso investimenti rispettosi del clima e il contributo effettivo, in tale contesto, degli sforzi profusi dagli istituti finanziari (art. 30).
Obbligo di riferire sulle questioni climatiche
Dal 2024, l’ordinanza concernente la relazione sulle questioni climatiche impone inoltre alle grandi imprese dell’economia finanziaria e reale di pubblicare un piano di transizione per l’obiettivo di un saldo netto delle emissioni pari a zero.
Aspetti regolamentati nella legge sul CO2:
Dal 2025, la legge sul CO2 dispone che l’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) e la Banca nazionale svizzera (BNS) verifichino periodicamente i rischi finanziari legati al clima e pubblichino un rapporto in merito (art. 40d).
Requisiti della FINMA:
Dal 2021, la FINMA chiede alle grandi banche e imprese di assicurazione di comunicare sistematicamente i rischi finanziari legati al clima e, dal 2025, definirà in una circolare la propria prassi di vigilanza in materia di gestione dei rischi finanziari legati alla natura.
Swiss Climate Scores:
A giugno 2022 il Consiglio federale ha lanciato gli «Swiss Climate Scores», una serie di indicatori che gli operatori del mercato finanziario svizzero sono invitati ad applicare, ove opportuno, a tutti i prodotti di investimento e portafogli dei clienti per azioni e obbligazioni delle imprese. A partire dal 2025, gli istituti finanziari dovranno inoltre indicare se il prodotto di investimento è orientato o meno all’obiettivo climatico di un saldo netto delle emissioni pari a zero e fornire le motivazioni del caso.
Trasparenza delle migliori pratiche per investimenti compatibili con il clima: Swiss Climate Scores
I sei indicatori mostrano il grado di compatibilità climatica delle aziende presenti nel portafoglio e le loro intenzioni per il futuro. Uno studio commissionato dall'UFAM ha esaminato come dovrebbe essere strutturato l'indicatore previsionale del «potenziale di riscaldamento globale» e ha confrontato diversi metodi.
Portfolio Climate Alignment (PDF, 1 MB, 22.06.2022)Studio commissionato dall'UFAM (in inglese)
Il Parlamento ha incaricato il Consiglio federale di presentare un rapporto che illustri le misure che la Svizzera può adottare per orientare i suoi flussi finanziari verso investimenti più rispettosi del clima. Il Consiglio federale ha adottato questo rapporto nella sua seduta del 17 novembre 2021. Particolarmente efficaci sono le misure che includono esplicitamente investimenti orientati al rispetto del clima, come gli accordi settoriali tra i settori finanziari e la Confederazione. Inoltre, una maggiore trasparenza riguardo agli investimenti, sia climalteranti che rispettosi del clima, può avere indirettamente un impatto climatico positivo, poiché porta a una maggiore consapevolezza nell’adozione delle decisioni d’investimento (cfr. comunicato stampa del 17.11.2021). Durante la stessa seduta, il Consiglio federale ha deciso di portare avanti le misure di trasparenza per prevenire il greenwashing e di adoperarsi per concludere gli accordi settoriali con gli attori del mercato finanziario (cfr. comunicato stampa del 17.11.2021).
Le normative dell’UE sono particolarmente rilevanti, poiché molti operatori svizzeri del mercato finanziario vendono prodotti finanziari anche nell’UE. La Commissione europea ha ampliato la sua strategia in materia di finanze sostenibili e ha posto in vigore diverse modifiche normative, come la divulgazione dei rischi e degli impatti sulla sostenibilità per tutti i prodotti finanziari o l’esplicita considerazione di obiettivi non finanziari nei servizi di consulenza alla clientela. Per il settore del clima esiste già un sistema di classificazione delle attività economiche «verdi».
Ultima modifica 02.01.2025