Edifici e mobilità

  • Oggigiorno la Svizzera dipende fortemente dalle energie fossili importate dai Paesi esteri, che ogni anno incassano circa 8 miliardi di franchi solo per il petrolio e per il gas naturale.
  • La revisione della legge sul CO2 intende ridurre il consumo di olio da riscaldamento e di gas naturale nel settore degli edifici.
  • Per quanto riguarda i trasporti, la legge crea i presupposti per l’immissione in commercio di veicoli sempre più efficienti con una conseguente riduzione del consumo di benzina e delle emissioni di CO2. Parallelamente è previsto un sostegno per l’ampliamento dell’infrastruttura di ricarica delle auto elettriche.
La revisione della legge sul CO2 intende ridurre il consumo di olio da riscaldamento e di gas naturale nel settore degli edifici.
© Fluxif / Gerry Nitsch

Edifici

provvedono affinché nel 2026 e 2027 le emissioni siano ridotte in media del 50 per cento rispetto al 1990. A tal fine emanano standard edilizi per le nuove e le vecchie costruzioni. La Confederazione dispone di due strumenti per sostenere i Cantoni in tale compito: il sostegno finanziario e i valori soglia per il CO2.

I valori soglia per il CO2 creano certezza di pianificazione per i proprietari di immobili e i fornitori di energia. A partire dal 2023 si applicheranno nuovi valori soglia per il riscaldamento e per l’acqua calda:

  • le costruzioni nuove non potranno in linea di principio più produrre emissioni di CO2 da combustibili fossili. Ciò corrisponde allo standard ormai abituale. Già oggi, nelle nuove costruzioni sono installati pressoché esclusivamente sistemi a base di energie rinnovabili;

  • le costruzioni esistenti potranno continuare a emettere CO2. Cambierà qualcosa soltanto in caso di sostituzione di un generatore di calore, nel qual caso si applicherà un valore soglia per le emissioni di CO2. Questo ammonta al massimo a 20 chilogrammi di CO2 per metro quadro di superficie all’anno e sarà ridotto ogni cinque anni di cinque chilogrammi. I proprietari di immobili saranno liberi di decidere i provvedimenti per raggiungere i valori soglia, scegliendo per esempio tra l’impiego del solare termico o di combustibili rinnovabili come il biogas, il passaggio alla pompa di calore, l’installazione di un impianto a legna o del teleriscaldamento oppure la riduzione del fabbisogno di calore mediante risanamenti dell’involucro degli edifici;

  • i diversi valori soglia per il CO2 applicabili alle costruzioni nuove ed esistenti tengono conto del fatto che la conversione è più facile da realizzare nelle costruzioni nuove;

  • la legge tiene inoltre in considerazione i Cantoni che con le loro leggi cantonali sull’energia nel settore degli edifici sono già sulla buona strada. Per questi, i nuovi valori soglia si applicheranno solo a partire dal 2026.

La revisione della legge sul CO2 non si limita però a emanare prescrizioni nel settore degli edifici, bensì prevede anche un sostegno finanziario per i proprietari di immobili. Un importo complessivo pari a un massimo di 450 milioni di franchi dai proventi della tassa sul CO2 è infatti destinato ogni anno al Programma Edifici:

  • i fondi sono usati per continuare a sostenere le misure d’incentivazione a livello cantonale, tra cui per esempio l’isolamento energetico di tetti e facciate o l’impiego di energie da fonti rinnovabili nel settore del riscaldamento. A tal fine la Confederazione intende incrementare i fondi cantonali. E con questo scopo sta infatti raddoppiando i contributi ai Cantoni. Con la revisione della legge, in futuro i Cantoni potranno ricevere dalla Confederazione il triplo dei fondi da essi stanziati per i provvedimenti nel settore degli edifici;
  • in aggiunta, i proprietari di immobili ricevono un sostegno finanziario diretto per il passaggio a un sistema di riscaldamento che utilizza fonti rinnovabili. La revisione della legge prevede infatti un «premio di demolizione» uniforme a livello nazionale quale contributo ai costi di smantellamento del vecchio generatore di calore. È inoltre ampliata e rafforzata l’incentivazione del programma di consulenza «calore rinnovabile» con cui vengono illustrate le alternative agli impianti di riscaldamento a nafta e gas naturale. I sussidi erogati a livello nazionale vanno a beneficio anche di proprietari di immobili siti in cantoni che non promuovono direttamente questi provvedimenti;
  • nel Fondo per il clima sono inoltre disponibili ulteriori forme di sostegno finanziario per i proprietari di immobili. Il Fondo per il clima può infatti offrire garanzie contro i rischi alle banche e agli investitori che decidono di finanziare il risanamento clima-compatibile degli edifici. Ciò rende possibile il finanziamento nei casi di rigore, per esempio quando i proprietari di case hanno difficoltà a farsi concedere un’ipoteca.

Investire conviene

Per i proprietari di case, gli investimenti rispettosi del clima nel settore degli edifici sono vantaggiosi sotto molteplici aspetti:

  • i sistemi di riscaldamento che utilizzano fonti rinnovabili convengono a lungo termine: non sono gravati dalla tassa sul CO2; i costi energetici sono conseguentemente più bassi; i costi d’investimento più elevati sono soggetti ad ammortamento periodico lungo tutto il ciclo di vita del sistema di riscaldamento; le spese sostenute possono essere detratte dalle imposte nella maggior parte dei Cantoni, secondo quanto disciplinato dal diritto tributario;

  • Confederazione e Cantoni offrono un sostegno finanziario ai proprietari di case;

  • nel caso di costruzioni nuove sostitutive e di risanamenti energetici completi degli edifici sussiste la possibilità di ampliare la superficie abitativa. Il proprietario dispone così di una superficie più ampia che può destinare a uso proprio o a locazione.

Mobilità

I trasporti, soprattutto automobili, autofurgoni e camion, causano oggi circa un terzo delle emissioni di gas a effetto serra della Svizzera. La nuova legge sul CO2 crea i presupposti per l’immissione in commercio di veicoli più efficienti, con una conseguente riduzione del consumo di benzina e diesel e quindi delle emissioni di CO2:

  • inasprimento dei valori obiettivo per nuovi autofurgoni e automobili: gli importatori di auto sono tenute a offrire veicoli sempre più efficienti, altrimenti incorreranno in sanzioni. Oggi per le automobili nuove è previsto un valore obiettivo per il CO2 pari a 95 grammi per chilometro e per gli autofurgoni (veicoli commerciali leggeri) un valore obiettivo di 147 grammi per chilometro. Questi valori obiettivo saranno ulteriormente inaspriti: dal 2025 saranno ridotti del 15 per cento per le automobili e gli autofurgoni nuovi, e dal 2030 del 37,5 per cento per le automobili nuove e del 31 per cento per gli autofurgoni nuovi. Come in passato, tali riduzioni sono attuate in linea con gli obiettivi dell’Unione europea;

  • valori obiettivo per la prima volta applicabili ai nuovi camion: dal 2025 saranno stabiliti valori obiettivo per il CO2 anche per i camion (veicoli pesanti). I nuovi camion immatricolati dovranno ridurre le loro emissioni rispetto alla flotta di nuovi automezzi 2019/2020 del 15 per cento a partire dal 2025 e del 30 per cento a partire dal 2030.

Dall’immissione in commercio di veicoli più efficienti traggono beneficio sia il clima sia gli automobilisti: il clima, in quanto diminuiscono il consumo di benzina e quindi anche le emissioni di CO2; gli automobilisti, perché il calo dei consumi riduce anche le spese per il carburante.

Parallelamente, la nuova legge promuove anche l’elettromobilità: sarà infatti possibile attingere al Fondo per il clima per finanziare la realizzazione di punti di ricarica negli insediamenti abitativi e nelle case plurifamiliari. In tal modo viene creato un presupposto importante per la diffusione dell’elettromobilità.

Valori obiettivo
Valori obiettivo di CO2 secondo la legge sul CO2 in vigore (in nero) e secondo la sua revisione (in verde)

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Ultima modifica 29.03.2021

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