La tassa sul CO2 ha lo scopo di promuovere un consumo oculato dei combustibili fossili e un maggiore uso di vettori energetici rispettosi del clima. Introdotta nel 2008, viene riscossa come tassa d’incentivazione sui combustibili fossili quali l’olio da riscaldamento o il gas naturale. I proventi sono in gran parte ridistribuiti alla popolazione e all’economia. Ne beneficia chi consuma meno combustibili fossili.
Accedere direttamente alla ridistribuzione e all'esenzione dal prelievo di CO2:
I privati ricevono ogni anno un rimborso attraverso i premi dell’assicurazione malattie.
I proventi della tassa sul CO2 pagata dalla popolazione sono ridistribuiti equamente a tutte le persone residenti in Svizzera e assicurate secondo la legge federale sull’assicurazione malattie (LAMal). Ogni persona riceve dunque lo stesso importo indipendentemente dal proprio consumo di energia.
Questo meccanismo favorisce chi consuma quantità esigue di combustibili fossili.
Tre categorie di imprese sono esentate dalla tassa sul CO2.
1. Gestori di impianti ad alta intensità di gas serra che partecipano al sistema di scambio di quote di emissioni (SSQE):
2. Gestori di impianti il cui volume di emissioni di gas serra non consente loro di partecipare al sistema di scambio di quote di emissioni, che esercitano attività economiche o di diritto pubblico specifiche (ad es. piscine, ospedali, case di cura o per anziani) e che si impegnano nei confronti della Confederazione a ridurre le emissioni di gas serra:
3. Gestori di impianti di cogenerazione fossili:
I privati non possono essere esentati dalla tassa sul CO2.
I proventi della tassa sul CO2 pagata dalle imprese sono ridistribuiti ai datori di lavoro in misura proporzionale alla massa salariale dichiarata alle rispettive casse di compensazione AVS.
I gestori di impianti con impegno di riduzione sono esclusi dalla ridistribuzione.
La Confederazione impone una tassa di 120 franchi per ogni tonnellata di CO2 prodotta dalla combustione di olio da riscaldamento, gas naturale o altri combustibili fossili.
La tassa sul CO2 è una tassa d’incentivazione: rendendo più costosi i combustibili fossili, essa incoraggia a farne un uso più parsimonioso. Nel contempo, rende più concorrenziali i vettori energetici non fossili, come il biogas o il legno.
Ogni anno due terzi dei proventi della tassa sono ridistribuiti alla popolazione e alle imprese indipendentemente dal proprio consumo di energia. Un terzo dei proventi è invece utilizzato per ridurre le emissioni di CO2 nel settore degli edifici (Programma Edifici) e per promuovere l’energia rinnovabile e le imprese innovative (fondo per le tecnologie).
Applicazione della tassa ai privati e alle imprese
Sia le imprese che i privati pagano la tassa sul CO2 quando acquistano vettori energetici quali olio combustibile, gas naturale, carbone o altri combustibili fossili. L’importo è indicato in fattura. Quando viene bruciato, il vettore energetico produce più o meno CO2 a seconda del suo tenore di carbonio. È questo parametro, quindi, a determinare l’aliquota della tassa sul CO2 applicata ai singoli vettori energetici.
La tassa sul CO2 è riscossa solo sui combustibili: i carburanti fossili quali la benzina, il diesel o il cherosene ne sono esenti. Tuttavia, i produttori e gli importatori di carburanti fossili sono obbligati a compensare parte delle emissioni di CO2 legate al traffico.
Ulteriori informazioni
Link
Documenti
Wirkungsabschätzung zur CO2-Abgabe – Aktualisierung bis 2015 (PDF, 694 kB, 16.06.2017)Im Auftrag des BAFU
Valutazione del impatto della tassa sul CO2: Scheda (PDF, 79 kB, 19.02.2018)Approcci e principali risultati
Wirkungsabschätzung CO2-Abgabe – Modellrechnungen (PDF, 5 MB, 17.12.2015)Schlussbericht Ecoplan, EPFL und FHNW. Studie im Auftrag des BAFU
Wirkungsabschätzung CO2-Abgabe – Direktbefragungen (PDF, 1 MB, 14.04.2016)Schlussbericht TEP Energy und Rütter Soceco. Studie im Auftrag des BAFU
Ultima modifica 02.04.2025