Trattamento dei siti contaminati - fase 3: indagine dettagliata

Determinazione degli obiettivi e dell'urgenza del risanamento

Se dall'indagine preliminare risulta che il sito inquinato deve essere risanato (= sito contaminato), l'autorità può richiedere da chi è tenuto al risanamento lo svolgimento di un'indagine dettagliata. Questa è giustificata poiché i risultati delle indagini precedenti sono serviti soltanto a stabilire la necessità della sorveglianza o del risanamento.

Tenuto conto dei risultati determinati in precedenza, l'indagine dettagliata deve fornire informazioni precise sul tipo e la portata dell'inquinamento nonché sui suoi possibili effetti sull'ambiente. Questi dati sono necessari affinché l'autorità possa stabilire, d'intesa con chi è tenuto al risanamento, l'urgenza e gli obiettivi generali della bonifica.

Procedura generale dell'indagine dettagliata
Procedura generale dell'indagine dettagliata

Obiettivo del risanamento: riduzione delle immissioni di sostanze nocive (provvedimenti alla fonte)

L'obiettivo principale di un risanamento è la riduzione dell'immissione di sostanze nocive provenienti dal sito contaminato, in modo che, anche a lunga scadenza, non sussista più nessuna necessità di risanamento; vale a dire che i valori di concentrazione raggiunti risultino inferiori a quelli determinanti per l'acqua, l'aria e il suolo fissati nell'ordinanza OSiti.
Anche se il risanamento è riferito ad un bene da proteggere, l'obiettivo non dev'essere necessariamente la rimozione completa delle sostanze nocive dal sito.

Per questa ragione, in genere, gli obiettivi di risanamento non prescrivono le concentrazioni residue di sostanze nocive ammesse sul sito dopo la bonifica. Non sono, infatti, determinanti le concentrazioni residue d'inquinanti nel sottosuolo, bensì gli eventuali effetti molesti sui beni da proteggere (acque, suolo e aria).


Flessibilità nella determinazione degli obiettivi del risanamento

La determinazione degli obiettivi di un risanamento per i siti contaminati che minacciano le acque sotterranee e/o le acque superficiali, non è talvolta esigibile o attuabile seguendo alla lettera le disposizioni dell'ordinanza. In questi casi è possibile derogare all'obiettivo. L'ordinanza prevede un certo margine d'apprezzamento per la ponderazione tra il carico sull'ambiente (bilancio ecologico dei provvedimenti di risanamento), i costi di risanamento e le esigenze finali relative alla qualità dei beni da proteggere. Spesso, è così possibile adottare una misura di risanamento economicamente sostenibile e compatibile con l'esigenza di tutela dell'ambiente, in alternativa ad una soluzione più radicale, anche se questa non raggiunge pienamente gli obiettivi del risanamento, ma comporta comunque, nel suo complesso, un sostanziale miglioramento della situazione ambientale. La proporzionalità dei costi di risanamento di un sito contaminato si misura in base alla valutazione dei costi delle possibili varianti di risanamento e non in base al budget a disposizione di chi è tenuto al risanamento.


Urgenza del risanamento

Per i siti contaminati ad alto rischio, l'urgenza del risanamento dev'essere valutata in base ai quantitativi di inquinanti presenti, alla rapidità dell'emissione nell'ambiente e all'importanza dei beni da proteggere minacciati. In caso di necessità, vanno adottate anche misure immediate. I risanamenti non ammettono alcun differimento se viene pregiudicata o direttamente minacciata l'attuale utilizzazione di un bene da proteggere (per esempio un pozzo di captazione dell'acqua potabile).

L'urgenza del risanamento è dunque determinata dal pericolo concreto per l'ambiente e non dai mezzi finanziari disponibili o dall'eventuale cambiamento di destinazione previsto per il sito (progetto di costruzione). Nei siti che sono stati classificati da risanare perché costituiscono un pericolo concreto per l'ambiente o perché i valori limite di concentrazione sono stati superati, l'urgenza del risanamento risulta dalla valutazione del carico inquinante e dell'evoluzione temporale dei possibili e reali effetti sull'ambiente. In genere, non s'impone un risanamento urgente nei casi in cui l'inquinamento è dovuto a sostanze nocive biodegradabili le cui emissioni diminuiscono quindi con il passare del tempo e dove non sussiste una minaccia per beni da proteggere sensibili.


Provvedimenti immediati

Provvedimenti immediati s'impongono quando accadono eventi straordinari, quali ad esempio incidenti con liquidi nocivi per le acque o se, nel corso delle indagini di un sito o nell'ambito di un progetto di costruzione, si rileva un'inattesa ("nascosta") minaccia acuta per l'ambiente. Provvedimenti immediati vanno inoltre adottati nel caso in cui si dovessero rilevare elevate concentrazioni d'inquinanti in una captazione dell'acqua potabile.

I provvedimenti immediati devono in primo luogo assicurare il blocco della minaccia acuta. In caso estremo, ciò può comportare il risanamento totale di un sito, tramite la rimozione del materiale inquinato o la disposizione di un divieto d'utilizzazione del bene da proteggere (per esempio la temporanea rinuncia ad una captazione d'acqua potabile). Mediante i provvedimenti immediati si vogliono inoltre impedire, per quanto possibile, ulteriori immissioni di sostanze nocive nell'ambiente. Un simile provvedimento può consistere ad esempio nell'immediata rimozione del materiale inquinato, in particolare di un "hot spot" (ad esempio nel caso di un incidente con la fuoriuscita d'idrocarburi mediante lo scavo e la rimozione del materiale inquinato o il pompaggio del liquido fuoriuscito).

Anche se, in genere, il tempo a disposizione per la pianificazione e l'esecuzione di provvedimenti immediati è limitato, occorre procedere con la massima cautela e circospezione al fine di non compromettere con scelte precipitose possibili future soluzioni o varianti di risanamento.

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PlumBumRisk 1.0 (ZIP, 736 kB, 30.03.2012)Excel-Tool zur Gefährdungsabschätzung bei Schiessanlagen.

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Ultima modifica 10.02.2021

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