Il traffico ferroviario è la principale causa di vibrazioni eccessive in Svizzera. Per attenuarle sono disponibili misure tecniche contro le vibrazioni e il rimbombo, perlomeno sulle nuove tratte costruite.
Si stima che 30 000 persone residenti nei pressi di linee ferroviarie subiscano regolarmente al loro domicilio microsismi, talvolta accompagnati da un rombo cupo. Queste vibrazioni fastidiose, che possono trasmettersi dal pavimento del locale a tutto il corpo, sono spesso causate da oscillazioni nel sottosuolo provocate da treni in corsa.
A differenza del rumore tradizionale, le vibrazioni e il rumore trasmesso per via solida non si propagano prevalentemente nell'aria, bensì nel terreno e nei corpi solidi. Se ad esempio un treno circola in galleria, le sue vibrazioni trasmesse dalle pareti della galleria e dal suolo che le avvolge possono raggiungere la superficie terrestre facendo oscillare gli edifici. Attraverso le pareti dell'edificio, le oscillazioni si propagano ai vari piani e possono quindi essere percepite dagli occupanti sotto forma di vibrazioni nel corpo. Il movimento ritmico degli elementi costruttivi modifica la pressione atmosferica, un fenomeno che le persone percepiscono come rombo cupo attraverso l'orecchio o addirittura attraverso tutto il corpo. Questo rimbombo è detto anche rumore irradiato.
I disturbi tendono ad aumentare
A causa della mancanza di spazio nell'Altipiano altamente sfruttato e nelle grandi vallate alpine densamente popolate, le abitazioni vengono costruite sempre più vicino alle linee ferroviarie. Il numero di persone esposte aumenta però anche perché sempre più spesso le ferrovie sono costrette a costruire le nuove tratte nel sottosuolo, soprattutto nei centri urbani. Inoltre nel traffico ferroviario l'offerta è continuamente estesa e di conseguenza aumenta il numero di passaggi di treni in corsa.
Molteplici fattori d'influenza
L'intensità delle vibrazioni e del rumore irradiato nel punto d'immissione è determinata tra l'altro dai seguenti fattori:
- peso, velocità e composizione del treno;
- stato dei binari e del materiale rotabile;
- distanza dal punto di emissione (fonte);
- presenza di scambi o giunti isolati;
- struttura/stratificazione del suolo lungo la via di propagazione;
- struttura dell'edificio (comportamento dinamico della costruzione).
Valori limite per gli impianti ferroviari
Secondo l'articolo 15 della legge sulla protezione dell'ambiente, la Confederazione deve stabilire i valori limite delle immissioni per le vibrazioni in modo che le immissioni inferiori a tali valori non molestino considerevolmente la popolazione. Per il momento non esiste tuttavia alcuna ordinanza di applicazione. Da un lato la problematica è molto complessa e dall'altro occorre dapprima chiarire come finanziare i costi relativamente elevati dei risanamenti.
Quale soluzione transitoria, sin dal 1999 si applica l'aiuto all'esecuzione per la valutazione di vibrazioni e di rumori trasmessi per via solida da impianti per il trasporto su binari (VVRTB), elaborata assieme all'Ufficio federale dei trasporti (UFT).
Sospensione elastica della fonte di vibrazioni
Tra i metodi più efficaci per lottare contro le emissioni figura la sospensione elastica della fonte di vibrazioni. Sulle nuove tratte di Ferrovia 2000, ad esempio, a seconda della situazione sono stati previsti speciali letti di pietrisco, sotto le traversine sono state posate suole elastiche o ancora i binari sono stati dotati di efficienti, ma costosi sistemi massa-molla. Anche sulle tratte della Nuova ferrovia transalpina (NFTA) del Lötschberg e del San Gottardo sono stati adottati provvedimenti per isolare le oscillazioni.
Altre fonti di emissioni
La ferrovia genera circa tre quarti delle vibrazioni eccessive in Svizzera. Vi sono però anche altre fonti di emissioni, a cui sono esposte altre 10 000 persone circa. A impianti fissi come linee del tram, macchine industriali pesanti, grandi compressori o pompe si affiancano disturbi temporanei, provocati ad esempio sui cantieri da brillamenti, apparecchi di perforazione, martelli pneumatici o costipatori.
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Ultima modifica 16.06.2023