Protezione del bosco

Il bosco svizzero è esposto a numerosi pericoli: ai cambiamenti climatici si aggiungono anche organismi nocivi, tempeste, pressione della neve, incendi e inquinanti. La Confederazione sorveglia tali pericoli e adotta misure volte a prevenirli e a combatterli, armonizza le sue attività con gli sviluppi all’estero e le coordina a livello nazionale con i Cantoni e altri attori.

Pericoli biotici

I danni alle foreste a seguito di un'infestazione di organismi nocivi, ad esempio il tarlo asiatico del fusto, l'ailanto o il nematode del pino, sono designati «pericoli biotici». Un'infestazione può causare malattie, morte di alberi oppure minacciare specie animali e vegetali degne di protezione. Ciò mette in pericolo importanti prestazioni forestali come l'utilizzazione del legname, la protezione dai pericoli naturali o la biodiversità.

Altri contesti e scenari dei pericoli biotici:

Organismi nocivi pericolosi per il bosco

Gli organismi nocivi possono diffondersi in modo incontrollato e infestare interi popolamenti forestali, indebolendoli.

A seconda della diffusione e delle possibilità di lotta contro questi fattori si distingue tra «organismi nocivi pericolosi» e «organismi nocivi particolarmente pericolosi». Questi ultimi sono anche definiti «organismi soggetti a quarantena».

Se possibile, l’introduzione di organismi soggetti a quarantena viene fermata già al confine. Se un'infestazione dovesse comunque verificarsi, è importante combatterla sistematicamente per prevenirne la diffusione e il consolidamento.

La Confederazione e i Cantoni si dividono, nell'ambito di compiti comuni, le competenze sulla base della legge forestale e dell'ordinanza sulla salute dei vegetali, come pure nell'ambito degli accordi programmatici: la Confederazione è competente per i controlli sulle importazioni, i Cantoni per le misure ufficiali di sorveglianza e di lotta.

Aiuto all’esecuzione Protezione del bosco

Aiuto Protezione del Bosco

Aiuto all’esecuzione Protezione del bosco. 2a edizione aggiornata 2020

Il Servizio fitosanitario federale (SFF), gestito congiuntamente dall'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM) e dall'Ufficio federale dell'agricoltura (UFAG), è responsabile a livello federale della gestione degli organismi soggetti a quarantena. L'SFF elabora disposizioni fitosanitarie concernenti l'importazione e ne controlla il rispetto. Inoltre sorveglia l'osservanza dello standard internazionale ISPM 15 per i prodotti importati in imballaggi di legno. Ciò garantisce che i bancali e le gabbie in legno non siano infestati da organismi soggetti a quarantena.

La Confederazione interviene contro i pericoli biotici per le foreste adottando le seguenti misure:

  • elaborando strategie e piani;
  • elaborando basi legali (per es. nella legge forestale, nell'ordinanza sulla protezione dei vegetali, nell'ordinanza sulle foreste, nell’ordinanza dell’UFAM concernente le misure fitosanitarie per le foreste e nell'ordinanza sull'emissione deliberata nell'ambiente);
  • lottando contro gli organismi soggetti a quarantena in stretta collaborazione con i Cantoni;
  • elaborando l’aiuto all’esecuzione Protezione del bosco 
  • emanando direttive concernenti l'importazione, la produzione e l'esportazione (per es. per imballaggi di legno o la produzione di piante ornamentali);
  • conducendo controlli d'importazione (per es. sugli imballaggi in legno contenenti pietre che provengono da Paesi terzi impiegando cani poliziotto addestrati dell'SFF);
  • controllando i vivai (per es. per Botrytis fabae e Dothistroma septosporum);
  • organizzando campagne d'informazione (per es. per riconoscere tempestivamente il tarlo asiatico del fusto);
  • offrendo corsi di formazione e trasferendo le conoscenze (per es. per identificare gli organismi soggetti a quarantena);
  • pubblicando raccomandazioni (per es. sulla gestione del cinipide galligeno del castagno);
  • raccogliendo dati (per es. annunci di ritrovamento);
  • mettendo a disposizione previsioni (per es. finanziando una piattaforma online per calcolare lo sviluppo delle popolazioni di scolitidi);
  • sostenendo la ricerca applicata (per es. su esperimenti per la lotta contro l'ailanto);
  • partecipando alle organizzazioni internazionali (per es. come osservatore alle sedute del comitato responsabile per la protezione delle piante dell'UE).

Sorveglianza del territorio

Il SFF organizza, in collaborazione con i responsabili cantonali della protezione delle foreste e il WSL, una sorveglianza annuale del territorio per individuare il più rapidamente possibile la presenza di un organismo nocivo o di un agente patogeno regolamentato come organismo di quarantena. La Svizzera e tutti gli Stati membri dell'UE si sono impegnati a monitorare attivamente il loro territorio (ad esempio con l'aiuto di trappole per insetti nei siti a rischio). Attualmente, la sorveglianza del territorio nel settore forestale è ancora in fase di sviluppo: dal 2020, un progetto pilota si svolge in cinque cantoni per sviluppare e testare i metodi prima che il concetto venga introdotto in tutta la Svizzera. In tale contesto, gli organismi di quarantena prioritari (così come alcune altre specie) sono oggetto di una ricerca specifica.

Pericoli abiotici

Le minacce alla foresta che non provengono da organismi nocivi sono raggruppate sotto la dicitura dei «pericoli abiotici», a cui si aggiungono anche i carichi di inquinanti atmosferici come i composti azotati (soprattutto ammoniaca, ossidi di azoto) o l'ozono. Questi derivano principalmente dall'agricoltura e dal traffico. Sul lungo periodo, un eccesso di azoto può ridurre la stabilità dei popolamenti di alberi, portare a un'acidificazione dei terreni e dunque impedire l'assorbimento di sostanze nutritive. Inoltre, può bloccare la rinnovazione se vi è una promozione eccessiva di piante che si nutrono di azoto, come le more e le ortiche.

Incendi boschivi, siccità, tempeste e pressione della neve possono comportare danni alle foreste su vaste superfici che spesso favoriscono una forte riproduzione di organismi nocivi (per es. il Bostrico tipografo). I cambiamenti climatici rafforzano tali pericoli aumentando la frequenza e la durata dei periodi di siccità e l'intensità delle tempeste.

Altri contesti e scenari dei pericoli abiotici sono costituiti:

Immissioni di azoto nel bosco svizzero

L’aumento delle immissioni di azoto provoca l’eutrofizzazione e l’acidificazione nonché una nutrizione squilibrata delle piante, uno sviluppo che a lungo termine indebolisce le foreste.

Incendio di boschi

Gli incendi boschivi possono perturbare l’ecosistema e compromettere le funzioni del bosco.

Effetti del cambiamento climatico sul bosco

Il clima cambia, diventa più caldo e più secco, e, al contempo, cambia anche la distribuzione delle precipitazioni sull’arco dell’anno. Vi è da attendersi un aumento degli eventi estremi, come le tempeste e i periodi di canicola, che accrescono il pericolo di incendi boschivi e la diffusione di danni da insetti.

Per i pericoli abiotici la sorveglianza, la prevenzione e il superamento di eventi nocivi avvengono mediante una stretta collaborazione tra Confederazione e Cantoni. Per lottare contro le cause di tali eventi (per es. carico di inquinanti, cambiamenti climatici) occorre tenere in considerazione il contesto in cui sono prodotte al di fuori del settore forestale come pure armonizzare la lotta a livello internazionale.

La Confederazione agisce contro i pericoli abiotici nella foresta adottando le seguenti misure:

  • inserendo gli interessi del bosco in altre politiche settoriali (per es. agricola, dei trasporti);
  • elaborando basi (per es. chiarimenti sull'estensione dei popolamenti forestali inquinati da carichi eccessivi di azoto);
  • emanando aiuti all'esecuzione (per es. manuali relativi ai danni da tempesta);
  • formulando basi scientifiche per l'adattamento ai cambiamenti climatici (per es. programma di ricerca «Bosco e cambiamento climatico» in collaborazione con l'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio WSL);
  • sviluppando basi legali (per es. nella legge forestale per adattare il bosco ai cambiamenti climatici o nell'ordinanza sull'allarme in caso di incendi boschivi);
  • pubblicando allerte e comunicazioni (per es. comunicazioni di pericolo di incendio boschivo da parte della Confederazione);
  • collaborando ad attività internazionali volte a ridurre gli inquinanti atmosferici (Convenzione sull'inquinamento atmosferico transfrontaliero a lunga distanza [CLRTAP]) e per la protezione del clima;
  • partecipando al monitoraggio su scala internazionale degli effetti degli inquinanti atmosferici sulle foreste (programma di cooperazione internazionale per la valutazione e il monitoraggio degli effetti dell'inquinamento atmosferico sulle foreste, ICP Forests).

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Ultima modifica 27.09.2021

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